7.

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levi's pov

tiro un calcio alla porta e la sfondo per poi correre verso di t/n seguito da hanji chiedendole se stesse bene.
t/n alzò lo sguardo verso di me con faccia stupita come se fossi una persona importante
io: oi ci sei? cosa è successo?
le chiedo preoccupato.
tsk, io preoccupato per lei? ma cosa sto dicendo, vabe dopotutto lei è sotto la mia custodia, in un certo senso, devo assicurarmi che questa mocciosa stia bene.
neanche il tempo di ragionare che t/n svenne e la presi al volo.

la portai in infermeria che subito la stendono in un lettino.
infermiera: ha la febbre molto alta e ha i battiti accellerati.. l'avete spaventata o qualcosa del genere?
mi chiede per ricevere qualche informazione da me.
io: io non c'ero quando tutto ciò è successo, ma hanji mi ha detto che ha sentito t/n ulrare, poi ho sfondato la porta visto che lei non la apriva e l'abbiamo ritrovata seduta sul letto tremante, per poi svenire.
cerco di raccontare il tutto nei minimi dettagli.

infermiera: mh capisco, ma c'è qualcosa che potrebbe averla spaventata?
io: impossibile. anche se la conosco da poco, le puoi puntare anche 100 pistole in faccia che lei non si piega di un millimetro.
dico sicuro di me, dopotutto è la verità.. e allora cos'è che la potrebbe aver fatta ridurre così.
infermeria: magari c'è qualcosa che le ricorda il passato, che è presente nella camera.. qualcosa del genere?

"magari c'è qualcosa che le ricorda il passato" queste parole mi rimbombano nella testa.. giusto, è vero, la divisa... avrà collegato il tutto con quella divisa.
io: ora che ci penso, non ha avuto un bel passato con la legione della ricerca...
abbasso il capo.
infermiera: ok capisco..

il silenzio padroneggiò in quella stanza fino a quando non sentì qualcuno tossire, mi girò e vidi t/n che si era svegliata.
io: ben tornata nel mondo dei vivi mocciosa.
dico sospirando dal sollievo.
t/n: ah sono ancora viva. che palle.
sbuffa.
questa ha una voglia di vivere che neanche un bradipo.
rido a quello che ha detto. no aspetta. sto ridendo. mi accorgo subito di quello che stava succedendo e ritorno subito serio.
t/n: mi sa che dal medico ci devi andare tu non io, non è che hai la febbre?
si alza per andare a vedere se avevo la febbre alta, tsk, mocciosa.
io: riallungati non fare la cogliona sto bene.

t/n: si capo.
dice per scherzare, non ci posso credere, per la prima volta mi ascolta senza lamentarsi.. e poi sarei io quello che deve andare dal medico, poco dopo se ne accorge anche lei di quello che ha detto e rimane con gli occhi spalancati dalla figura di merda che ha appena fatto.
t/n: cioè mi riallungo solo perché ho voglia, non perché me lo hai detto tu.
cerca di salvarsi il culo.
io: tsk, sisi come no.

io: domani hai il tuo primo allenamento.
dico di punto in bianco.
t/n: ok, chi è il coordinatore?
io: tutti i caporali della legione della ricerca, compreso il comandante.
t/n: e ma che palle pure lì ti devo sopportare, sei ovunque.
si mette a ridere.
io: si, sono ovunque.
subito dopo mi guarda stupita perché non l'ho insultata come al solito dopo una sua provocazione. sinceramente non lo so neanche io il motivo per la quale non ho reagito, molto probabilmente è perché non ho voglia di litigare.

t/n: ti posso chiamare hello kitty?
la guardo strano, come cazzo le è venuta in mente questa domanda, cioè proprio a caso.
io: no.
la mocciosa sbuffa per poi continuare la conversazione.
t/n: tanto ti ci chiamo comunque così.
alza le spalle come segno di indifferenza.
io: e allora che me lo chiedi a fare?
t/n: boh così mi annoio e allora volevo avere una conversazione con qualcuno, non volevo parlare con te però sei l'unico in questa stanza visto che l'infermiera se n'è andata e non mi sembra il caso di parlare con i muri anche se penso sia la stessa cosa.
vorrebbe dire che io sono un muro? in quale ambito me lo sta dicendo. tsk, questa mocciosa mi sorprende sempre di più.

io: in questo caso visto che siamo in un momento di pace senza che litighiamo, proviamo a conoscerci, così in missione abbiamo più probabilità di collaborare.
in realtà il vero motivo è che la voglio conoscere veramente questa mocciosa, non so per quale motivo, ma ha qualcosa in più che attira la mia attenzione.. magari il suo atteggiamento, è molto simile al mio, freddo, solo il suo non è proprio freddo freddo come il mio, ma questi son dettagli.
t/n: ok, allora, mi chiamo t/n t/c ho 17 anni e mi sono molto divertita vederti legato per terra quando ti ho rapito.
dice mentre nella sua bocca spunta un ghigno, ah vuole la guerra? e che guerra sia.
io: mi chiamo levi ackerman e non hello kitty, ho anche io 17 anni e mi sono veramente divertito metterti a K.O. per poi vederti dietro le sbarre per una settimana intera.
dico mettendo le braccia conserte sorridendo anche io.

t/n: stronzo... comunque quando sei nato?
io: il 25 dicembre.
t/n: che merda, proprio a Natale.
comincia a ridere, beh almeno la pensiamo allo stesso modo.
io: già, te quando sei nata?
t/n: (dite quando siete nati, il mio è il 25 maggio).

poco dopo ci fu un silenzio al quanto imbarazzante, poi sento bussare la porta.. era hanji.
hanji: oh t/n stai bene? mi hai fatto davvero spaventare!
dice abbracciandola, non facendo caso che ci fossi anche io qua.
t/n: scusami.
poco dopo quella con gli occhiali si gira verso di me e distoglie lo sguardo per poi rigirarsi verso di me, questa volta guardandomi con stupore.
hanji: uh ho interrotto qualcosa?
dice facendo un sorriso malizioso.
io: cos- NO!
nego immediatamente, quella si fa troppi film mentali.
t/n: oddio per l'amor di dio no!
anche lei interviene.
hanji: ups, vabe sono qui per dire che la cena è pronta, vi aspettiamo in mensa dice facendoci l'occhiolino.
la mocciosa mi guarda in un mix tra sconvolta e traumatizzata.
io: è pazza.
t/n: per la prima volta concordo con te.

rivali [levi x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora