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erwin: t/n mi fa piacere che stai bene, forza ora andiamo a cenare.
tutti: SIGNORSÌ

entriamo in mensa e jean si mette alla mia destra mentre larray alla mia sinistra affiancato da Samantha.
larray: porca puttana t/n mi hai fatto prendere un infarto durante l'allenamento.
dice riferendosi alla mia "quasi" caduta io come risposta alzo le spalle.
samantha: anche se t/n è troppo orgogliosa, reiner te lo dico io da parte sua, grazie per averla salvata.
io la fulmino con lo sguardo mentre lei ricambia con un sorriso, i miei amici sono talmente abituati ai miei sguardi che ormai non gli fanno affatto effetto ed è per questo che sono i miei unici amici, perché loro sanno sopportare il mio carattere di merda, ma non è colpa mia.

fino a tre anni fa ero una ragazza normalissima, con molti amici, allegra, simpatica, divertente.. poi arrivò quel giorno che cambiò radicalmente il mio carattere.

poi una voce mi risveglia dai miei pensieri.
reiner: di niente, dopo tutto non potevo starla lì a guardarla cadere.
dice mettendosi a braccia conserte.
io: tsk, sapevo cavarmela benissimo da sola.
dico freddamente.
reiner: allora la prossima volta non ti prendo se cadi.
io: perfetto.

di punto in bianco arriva la mangiona che inizia un discorso che non ha proprio senso di quello che stavamo parlando.
sasha: ho famee quand'è che arriva il ciboo.
si lamenta.
armin: ma sempre a mangiare pensi?
dice lamentandosi anche lui.
Sasha: guarda che il cibo è importantissimo, fa bene al mostro sistema immunitario, fa bene alla pelle, fa bene a-
si ferma quando vede i camerieri avvicinarsi con i piatti.
quella specie di belva si avvicina verso di loro gli ruba il piatto e comincia a mangiare con foga.

tutti quanti la guardano disgustata mentre io stavo con la mano in faccia come per dire "voglio morire" allora visto che nessuno interveniva, dopo aver mangiato con calma la mia cena mi dirigo verso di lei e la prendo in braccio.
sasha: HEY LASCIAMII, NON HO ANCORA FINITO DI MANGIAREE.
cerca di dimenarsi.
io: sasha hai mangiato tre piatti pieni di pesce, penso possa bastare così e non muoverti troppo che sennò vomiti.
dico mentre la porto nella sua camera, nel frattempo lei cercò ancora di dimenarsi tirandomi i pugni sulla schiena, ma quando capi che era inutile finalmente decide di calmarsi.

arrivo nella sua camera e mi accorgo che sta dormendo.
io: tsk, la devo pure rimboccare le coperte come una bambina di 3 anni.
sbuffo, entro dentro la camera ed era completamente disordinata, dopotutto la camera gli si addice molto, questa che ho in braccio non è un'umana ma è una belva.
la metto delicatamente sul letto perché sennò l'avrebbe sfondato per quanto è piena in quel momento e le metto la coperta.

questa scena mi ricorda molto quando da piccola non mi sentivo bene allora arrivava mia madre con un'altra coperta più pesante che cercava di riscaldarmi, mentre mi raccontava le solite favole della buonanotte che mi facevano addormentare.
a quei ricordi sorrido inconsciamente e una lacrima scende, poi realizzo tutto e mi asciugo subito quella stupida lacrima e ritorno seria.

mi alzo ed esco dalla sua camera e mi dirigo alla mia, ho proprio bisogno di dormire, sono stanca morta, oggi sono successe 828282 cose.
vado davanti alla porta e noto che davanti a quest'ultima c'è un foglietto.
mi guardo intorno per vedere se c'era qualcuno ma i corridoi erano tutti vuoti, allora curiosa apro questo foglietto e sopra c'è scritto qualcosa:

"appena leggerai questo foglietto vieni in cortile"

tsk perché dovrei? poi chi me lo ha scritto?

non avevo molta voglia di andarci però la curiosità vince su tutto e comincio ad incamminarci, mi dirigo verso il portone che porta al cortile e prima di uscire caccio un coltellino svizzero, non si sa mai che l'autore di questo foglietto sia un assassino.
apro questo portone e comincio a camminare cautamente quando poi sentii una voce provenire da dietro di me.
x: senza che stai con quel coltello, non ti mangio mica.
mi giro e vedo un esemplare di hello kitty.

io: vaffanculo hello kitty, mi hai fatto prendere un infarto.
dico mettendo a posto il mio coltellino, mentre una piccola risatina da parte sua si faceva sentire.
levi che ride? nevica.
io: comunque che cosa vuoi.
rispondo seccata.
levi: volevo una rivincita.
alza le spalle, mentre si avvicinava a me.
io: di che cosa?
levi: del combattimento corpo a corpo, stamattina ero preso dalla rabbia quindi non riuscivo a muovermi fluidamente, ora che mi sono calmato voglio avere una rivincita.
disse guardandomi negli occhi notando quanto siano perfettamente in sintonia con il riflesso della luna.

è attraente vero?
cos, no, non lo è.
ammettilo.
può essere pure attraente, ma è solo un hello kitty rompi coglioni.
provalo a conoscere allora, magari cambierai idea.
lo conosco già abbastanza e ora sta zitta coscienza di merda.

levi: allora?
dice interrompendo il discorso tra me e la mia coscienza.
io: tsk, va bene.

ci mettiamo in posa da combattimento e inizia lui cercando di tirarmi un pugno sullo stomaco, io mi abbasso facendo lo sgambetto al mio avversario mettendolo a terra, volevo piombarci sopra ma si difese con le gambe sbalanzandomi, fortunatamente non persi l'equilibrio quindi non caddi.
il combattimento va avanti per forse 10 minuti buoni, allora per finirla il più possibile miro sulla testa tirandogli un pugno che però lui parò afferrando il polso per poi fare un movimento facendo girare tutto il braccio e con tutta la sua forza mi butta per terra.

io: cazzo hello kitty hai esagerato, tra un po' mi rompevi un braccio, io non ci sono andata così pesante.
dico massaggiandomi il braccio dolorante.
levi: tsk, mocciosa non me ne frega niente di te, dopotutto è un combattimento a corpo a corpo, dobbiamo sfoggiare il meglio di noi.
quelle parole.. quelle fottute parole.. non doveva dirle.

"mocciosa non me ne frega niente di te, non me ne frega niente di te, non me ne frega niente di te"

questa frase mi ricorda molto una cosa...

rivali [levi x reader]Where stories live. Discover now