Capitolo 14

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"Sto bene?" chiesi nervosa a Calum.
Erano passati due giorni da quando Ashton mi aveva praticamente chiesto di uscire ed io avevo accettato. Mi trovavo a casa di Calum perché non volevo farmi vedere dal riccio; volevo fosse una sorpresa.
"Meg, ti ha chiesto di andare al cinema, non ad una sera di gala. Stai tranquilla, stai bene, non c'è bisogno di vestiti attillati."
Mi guardai allo specchio del bagno: jeans skinny blu sbiadito, maglietta della NASA - rigorosamente rubata da Cal -, un paio di Nike Force basse e bianche, una felpa e un giubbotto.
"Okay. Ce la posso fare. Ashton non mi mangia. Vero che non mi mangia?" ero in ansia, davvero troppo in ansia.
"Megan, respira. Ashton è un bravo ragazzo, mica è un cannibale" rise, accarezzandomi una spalla.
"A differenza tua, io non ho un appuntamento da quattro anni. A proposito, quando mi presenterai Victoria?" chiesi, cercando di     cambiare discorso, l'agitazione mi stava mangiando viva.
Ashton, appena io avevo accettato l'invito, era rimasto sbalordito e mi aveva abbracciato d'impulso mentre rideva. Quel ragazzo sapeva solo essere felice, niente lo tirava giù di morale. Fatto sta che io col passare delle ore stavo diventando irrequieta. Con i ragazzi non ci sapevo proprio fare, mi rinchiudevo in un guscio inespugnabile e mi risultava difficile persino intrattenere una stupida conversazione. L'unica eccezione era stato Luke. Forse il fatto di averlo visto con una bambina aveva fatto sciogliere il mio scudo, non lo sapevo.
"Victoria dovrebbe arrivare tra qualche giorno, si ferma per tre giorni dato che ha da poco finito di dare i suoi esami all'università e vuole prendersi alcuni giorni di pausa. Magari un giorno venite qui tu e Noah e ve la presento" sorrise, passandosi una mani fra i capelli. Ora quello nervoso era lui. Doveva essere molto legato a quella ragazza ed io ne ero più che felice.
"Va bene."
"Comunque, tieni tu Noah allora?" continuai, indicando con la testa la sala, dove si trovava il piccolo intento a guardare i suoi cartoni animati preferiti.
"Sì, tranquilla, lo tengo io, non preoccuparti" rispose Calum, dandomi un bacio sulla testa.
"È solo che non voglio trattarlo come un pacco. Prima di qua e poi di là" mormorai, godendomi le attenzioni da parte del mio fratellastro.
"Non lo stai trattando come un pacco. E poi hai bisogno di un po' di svago pure tu." Annuii, abbracciandolo mentre il campanello suonava.
Ashton era arrivato.
Il cuore mi incominciò a battere forte, non sapevo come sarebbe andata a finire la serata e le paranoie non mancavano di certo. E se inciampo? E se andiamo in spiaggia e mi si riempiono le scarpe di sabbia? E se mi strozzo con i popcorn?
"Megan, stai benissimo."
Scacciai via i brutti pensieri e andai a salutarlo, rossa in viso.
"Ciao Ash" sorrisi, stampandogli un bacio sulla guancia ricoperta da una leggera barba.
"Andiamo?" chiese. Annuii e salutai Calum e Noah, incamminandomi verso l'auto di Ash.
Aprì l'auto con un click proveniente dal suo piccolo mazzo di chiavi, entrando e aspettando che mi allacciassi la cintura prima di partire.
"Bene... Cosa guarderemo?" chiesi, guardando il ragazzo vicino a me.
Guardava davanti a sé la strada concentrato, ma un sorriso lo tradì quando io gli posi la mia domanda.
"Lo vedrai, non preoccuparti" mi mostrò un sorriso furbo.
"No, ora mi devi spiegare perché voi ragazzi avete la mania di non dire mai il programma dei vostri appuntamenti."
"Sinceramente? Non lo so. Istinto animale?" rise, mostrandomi le sue fossette mentre rallentava e faceva manovra per entrare in un parcheggio.
"Ad ogni modo, eccoci arrivati."
Uscii dalla macchina, aspettando che Ashton la chiudesse, per poi incamminarci verso il cinema. Mise un braccio attorno alle mie spalle ed io, imbarazzata, misi il mio attorno ai suoi fianchi. Megan non fare figure di merda.
Ashton prese i biglietti e pagò, stando attento a non farmi scoprire il titolo del film. Ma purtroppo per lui, la sorpresa non durò a lungo. Infatti, appena fummo davanti alla porta della nostra sala, notai subito la locandina del film. Colpa delle stelle.
"Sul serio?" chiesi, ridacchiando.
"Pensavo ti sarebbe piaciuto" arrossì, passandosi una mano tra i capelli.
Ad essere sinceri, ero felicissima.
Era da un po' che stressavo i ragazzi dicendo loro di volere andare a vedere il film; avevo letto il libro e trattenere le lacrime era stata dura. Quindi, da brava masochista che ero, volevo andare a vedere la pellicola.
Ci accomodammo in sala, ognuno con il proprio bicchiere di cola e sacchetto di pop corn, sedendoci vicini, verso il fondo.
A circa metà film gli occhi erano già lucidi. Ed io odiavo diventare così sensibile.
Presi un sorso della mia bibita, i pop corn finiti già nel primo quarto d'ora, cercando di calmarmi.
Sfortunatamente, Ashton si accorse che qualcosa non andava bene. Infatti, si girò verso di me e:"Tutto okay?" mormorò, passando una mano sul mio braccio.
"Sì, è solo che non riesco a non emozionarmi" sussurrai vergognandomi.
"Ehi, tranquilla, è normale. Mi sto trattenendo a stento" rise leggermente, prendendomi la mano.
Il mio cuore sembrò fermarsi. La sua mano era così grande e calda che un'improvvisa voglia di un abbraccio mi invase.
"Davvero?"
"Andiamo, Augustus è così fottutamente innamorato di lei, si vede lontano un miglio" mormorò sorridendo.
"Già" fu tutto quello che riuscii a dire.
Presi coraggio e allungai il mio busto verso il corpo di Ash, dandogli un bacio sulla guancia.
"Grazie."
Ricambiò il mio bacio dandomene uno sulla fronte, non perdendo l'incurvatura delle sue labbra. Appoggiai la testa sulla sua spalla, godendomi il resto del film.

-                                                             

"Ho azzeccato film?" chiese il riccio, circondandomi un fianco con il braccio.
"Decisamente. Lacrime a parte" risi, mentre passeggiavamo per le strade di Sydney. Finito il film, avevamo lasciato la macchina a casa e avevamo deciso di fare un giro per la città.
"La prossima volta ci guardiamo un horror, non accetto un no come risposta."
"Che? No! Neanche per sogno guarderò un film horror, mai e poi mai!" esclamai, ridendo mentre nascondevo il mio volto nel giubbotto di Ashton.
"Oh sì, signorina mia."
"No."
"Sì."
"No."
Sì!"
"No, Ash, piantala!" risi più forte, abbracciandolo. Mi sentivo davvero bene con lui ed adoravo il suo essere così dannatamente stressante ma allo stesso tempo dolce, era una sua caratteristica.
Nel frattempo arrivammo davanti alla spiaggia, l'oceano scuro a causa dell'ora, le onde che si infrangevano ritmicamente sul bagnasciuga.
"Dio solo sa quanto amo l'oceano di notte" mormorò Ashton.
"Come mai?" chiesi io, curiosa.
"Sai che non ho avuto un'infanzia serena... Un padre che mancava, io che dovevo occuparmi di Harry e Lauren... Decisamente non una bella infanzia. Tutto ciò si è riflesso sulla mia adolescenza, facendomi sentire come uno sfigato, inadatto. Quindi quando avevi dei brutti momenti, al tramonto o mentre mia mamma dormiva, venivo qui a cercare un po' di pace. E funzionava. Qui mi sentivo al posto giusto" sorrise, quasi orgoglioso di sé, scrutando l'orizzonte. Sospirai, ammirandolo per tutta la sua forza d'animo.
"Ashton, sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto." sussurrai, mentre mi stringevo di più a lui.
"Mai quanto te."

ALOHA
Bene, eccomi qui di nuovo. Sara's back.
Non mi piace il capitolo, come tutti gli altri d'altronde lol.
Questo capitolo è concentrato su Ash e Megan, che io voglio rendere altamente diabetici, ma non ci riesco e mi sale il crimine -.-"
Che dirvi?
Ah, l'otto gennaio era il mio compleanno. Ehehehe
+15 per me
Com'è stato il rientro a scuola?
Il mio? Traumatizzante.
Per di più la profe ieri ha cambiato i posti e sono in mezzo ai maschi, casinisti. Addio bei voti, è stato bello conoscervi.
Che rabbia.
Su su, raccontatemi un po' di voi e di cosa ne pensate della storia :)
E passate anche da Nanek_, mi raccomando.
Addio,
×Directionina×

Daddy ⇝ l.h.Where stories live. Discover now