Capitolo 12

590 33 4
                                    

Michael mi abbracciò vedendomi in lacrime, mi sussurava che andava bene, che sono salva. Ma era questo il problema! Non pensavano che volevo morire? Perché Ashton mi ha salvato dopo che l'ho lasciato. "Ti ama" disse una voce dentro di me. Bene, ora sento pure le voci. Ma questa voce doveva avere ragione, Ashton mi ama a tal punto da portarmi all'ospedale a piedi più vicino. Poi sentì qualcuno alzarsi, mi guardai in giro e vidi Luke davanti ha me. Gli sorrisi anche se avevo la faccia bagnata delle mie lacrime. Il verde si allontanò da me per farmi abbracciare Luke. Avevo una adrenalina nel sangue così gli diedi uno schiaffo fortissimo sulla guancia destra. Non doveva toccare Ashton, anche se l'ho lasciato lo amo come non mai.

Luke non mi disse niente, non penso di avergli fatto male, poi uscì dalla mia camera. Michael si mise a ridere. Poi pensai a Ashton e Cassidy e Michael, si erano lasciati?

«Michael, Cassidy?» gli lo chiesi come se sapevo la risposta un po' la immaginavo già.

«Stiamo ancora assieme, perché?» oh. Non l'avrei immaginato, meglio non dirgli niente. Deve avere una vita perfetta perché io gli voglio bene.

«Così.» lui annui e poi Ashton si svegliò. Mi guardò prima di alzarsi. Poi si avvicinò e mi diede un bacio in guancia. Davvero é finito tutto? No! Gli presi la testa tra le mie mani e lo baciai con foga. Non voglio allontanarmi da lui. Michael si sdraiò e chiuse la mia tenda. Io risi mentre baciavo Ashton. Lui piano piano si allontanò per prendere posto nel mio letto e si sdraiò con me, mi prese le mani.

«Pensavo che muorivi davanti ai miei occhi.» mi girai per guardarlo in faccia ed lo abbracciai.

«Volevo morire ma non davanti a te.» gli lo dissi come se fosse una cosa normale. Per me lo era.

«Non devi suicidarti per avermi lasciato.» mi disse lui tra le lacrime. Era la prima volta che lo vidi in lacrime.

«Non posso vivere senza di te.» lo baciai. Sapevo che dicevo la verità, ma davvero. Volevo morire.

Anche Sarah si svegliò e mi abbracciò tra le lacrime. "Sei una delle mie amiche speciali! Non devi morire!" Mi disse lei in un sussuro. Io annui perché non sapevo cosa rispondere. Dovrei ringraziare Ashton per avermi cambiato la vita.

Dopo 2 giorni dal mio risveglio mi dissero che potevo andare a casa. Ero felice. Ma triste perché si tornava a scuola.

Quando arrivai a casa mia madre non c'era, andai in bagno e mi misi in ginocchia. Avevo perso così tanto sangue?! Iniziai a piangere poi sentì delle braccia intorno a me. Guardai Ashton e lui mi disse di uscire da questa stanza. Puliva lui. Mi guardai i polsi e gli vidi ancora fasciati. Volevo vedere i miei tagli ma sapevo di riniziare a piangere. Restai in camera mia finnché non arrivò Ashton. Lui disse che aveva finito di pulire e che ora andava a dormire.

«Resti con me stasera?» chiesi a lui. Non volevo stare da sola. Lui annui e si sdraiò con me sotto le coperte. Era la seconda volta che dormivo con Ashton ma questa volta era diverso. Questa volta niente sesso.

Quando mi svegliai guardai il mio letto vuoto. Ashton doveva andare a cambiarsi per andare a scuola. Così decisi di andare a prepararmi anch'io. Indossavo una maglietta grigia, pantaloni sul grigio chiaro e delle vans blu. Per complettare il completo avevo indosso anche una giacca di pelle nera. Mi truccai ed iniziai a partire per andare a scuola. Nel cortile tutti mi guardavano male. Ovviamente sapevano perché io ero in ospedale. Ma quando sentì le braccia forti di Ashton stringermi mi rilassai. Oggi sarebbe stata una giornata lunghissima. 2 ore di filosofia con il sore pedofilo, mah! Entrata in classe il sore mi fermò e mi fece uscire di classe. Deve capitare sempre a me?

«Lilly stai bene?» mi chiese lui abbraciandomi.

«Profesore. Sì, sto bene.» provai ad allontanarlo da me ma lui premette le sue labbra sulle mie.

«Avevo paura di perderti.» mi disse continuando a baciarmi. Volevo che smettesse di baciarmi ma era più forte. Mi teneva stretta. Quando si allontanò lo guardai male.

«Profesore sta sbagliando tutto. Sono una sua alieva.» lui si mise a ridere.

«E a chi importa Lilly? Sono sempre un 19enne.» mi disse lui iniziando di nuovo a baciarmi. Mi allontanai da lui e entrai in classe. Mi sedetti al mio posto di sempre. Quello vicino ad Ashton.

Poi si mise a ridere. Che avevo?

«Perché ridi idiota?» gli lo chiesi mentre il profesore scriveva sulla lavagna l'argomento del giorno.

«Sei rossa come un pomodoro!» mi disse lui tra le risate. Alzai la mano e chiesi se potevo andare in bagno. Quando ci arrivai mi guardai davanti a quello stupido specchio. Poi qualcuno entrò ed io girai la testa in quella direzione. C'era il mio professore.

«Che ci fa lei qui?» gli chiesi con un tono sicuro. Lui alzò la mano destra, aveva una bustina di plastica. No! Nonono! Lui si avvicinò a me per poi baciarmi. Entrò dentro una cabina del bagno e mi sbogliò. Io provai ad uscire da quell'inferno ma lui mi bloccò. Aveva una benda in mano e mi chiuse la bocca. Provai ad urlare ma non sentì niente. Lui mi abbassò i pantaloni e anche le mutande. Mi disse che dovevo segarlo se non volevo perdere dei punteggi. Pensai "e chi se ne importa?" ma poi mi disse anche che se non lo facevo diceva in direzione che provai a baciaire il mio profesore. 1) baciare un profesore significava non andare a scuola per 1 mese e 2) se diceva anche che l'ho obbligato a fare sesso con me, mi buttavano fuori. Così inziai a fare quello che mi disse. Stavo piangendo. Lo so. Ma lui non fece niente. Dopo un po' aprì la bustina e se lo mise. Mi fece sedere sul water e mi penetrò. Faceva dei movimenti troppo veloci e troppo dolorosi. Io non ero eccitata, ero spaventata. Lui continuò per 20 minuti poi uscì. Disse che potevo vestirmi e che se dicevo questa cosa a qualcuno ero fuori da questa scuola. Lui uscì ed io mi vestì. Ma che vita di merda.

Entrai in classe e il profesore mi sorrise. Farei di tutto per chiamare la polizia. Mi sedetti al mio posto ed aspettai che la scuola finiva.

Finalmente era finita ed io potei andare a casa. Ma ovviamente il professore del cazzo mi fermò. Voleva un pompino ed io lo mandai a fanculo ed uscì da scuola. Doveva capitare davvero a me?

Mentre camminavo vidi un ragazzo salutarmi e dirmi di avvicinarmi. Era il moro.

«Che ci fai qui?» chiesi al ragazzo seduto sulla moto nera. Lui mi sorrise.

«T'aspettavo.» rispose Tom per poi abbracciarmi.

Era tornato. Il mio passato era tornato.

Promise of sex ||Ashton Irwin||Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt