La Fenice

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Lo pio eremita mi disse «guata» indicandomi fiamma che era alta, imponente e maestosa abbastanza da ferirmi l'occhi. Io guatai fino alle prime lagrime ed ecco che a dato punto di lingue di foco uscirono ali, coda e becco. La creatura, splendente non per il foco intorno essa, ma per il foco di cui era fatto il suo piumaggio, spiccò dalla pira il volo e si librò alta nel cielo. Essa era la fenice.

La Fenice o Araba Fenice, anche detta Uccello di Fuoco, è un animale fantastico, che ha il dono di controllare il fuoco e di rinascere dalle proprie ceneri.
I primi a parlarne furono gli egizi, che la chiamavano Bennu. Non veniva dipinta come un rapace, come in altre civiltà, bensì come un passero o come un airone cinerino. Inoltre, non rinasceva dalle ceneri, poiché immune al fuoco, ma dalle acque.
Secondo la leggenda, la Fenice rinasce ogni 500 anni. Quando sentiva la fine giungere, faceva un nido sulla sommità di una palma, intrecciando piante balsamiche e aspettando che il fuoco la consumasse. Per questo, la sua morte veniva accompagnata da un gradevole profumo. Veniva associata al dio Osiride.

Si dice che, data la sua affinità con il sole, la fenice sia un uccello diurno

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Si dice che, data la sua affinità con il sole, la fenice sia un uccello diurno. Vola con il sole ben alto e spesso viene associato ai culti delle divinità solari.
Di dimensioni simili da quelle di un falco o di un aquila, si distingue da questi per il piumaggio tendente al rosso, che riluce nel sole, e il suo becco particolarmente lungo. In alcuni testi viene descritta con un piumaggio dorato, in altri con piume colorate, ma sempre con un lungo becco e zampe sottili, tanto che nell'antica Roma veniva a volte associato al Fagiano dorato.
Gli occhi della fenice, secondo molti testimoni, mostrano un'intelligenza "quasi umana", che in effetti ben si accorda con tutti i casi in cui questo animale è stato visto. La fenice, infatti, accompagna spesso saggi ed eremiti. Gli artigli sono forti ma, paragonati a quelli di altri rapaci, non particolarmente pericolosi.
La dieta della fenice comporta usualmente piccoli roditori e il suo bisogno di nutrirsi è limitato, ragion per cui caccia raramente.

La capacità di resurrezione di una fenice è stata certificata da numerosi studiosi. I suoi resti, messi nel fuoco, le permettono di rinascere. Su cosa si intenda con «i suoi resti» si sono scritti molti trattati, sembra ci siano casi in cui una fenice sia stata riportata in vita gettando sul braciere solo il suo becco o un ciuffo delle sue piume, c'è chi dice che serve di più.
In tal senso, si potrebbe impedire il ritorno di una fenice semplicemente sparpagliandone le membra, ma non ci sono conferme. Ciò che è dimostrato è che, nel momento in cui rinasce, tutte le ossa che non sono state bruciate per la sua risurrezione si riducono comunque in una cenere molto fine.
Non esistono limiti di tempo per riportare indietro una fenice: che questa sia morta da una settimana o da secoli, il fuoco le ridarà sempre nuova vita. Vi sono storie di sette di cacciatori che hanno ucciso fenici per poi conservarle in apposite urne, forse allo scopo di scoprirne il segreto. Nonostante ciò, tutti i tentativi di trasportare la capacità di resurrezione di una fenice su altre creature o sull'uomo sono finiti in clamorosi fallimenti.

L'incontro con una fenice è una notevole fortuna, la creatura, oltre a essere molto rara, è anche piuttosto schiva. È assolutamente innocua per l'uomo in quanto non mostra nei suoi confronti alcuna aggressività e non ha alcuna velleità di divorarlo. Cercare di uccidere una fenice porta molta sfortuna. C'è chi crede che la fenice stessa, dall'alto della sua intelligenza, sia capace di mettere nel sacco i suoi cacciatori e punirli per il loro tentativo. Inoltre, pare che la sua carne sia estremamente velenosa.

Paradossalmente, il momento in cui una fenice è più pericolosa è nell'atto di risorgere. Il potere che la riporta in vita, infatti, ha anche effetto di alimentare le fiamme fino a renderle incontrollabili. È capitato spesso che fuochi accesi per riportare indietro un esemplare si siano trasformati in devastanti incendi.

 È capitato spesso che fuochi accesi per riportare indietro un esemplare si siano trasformati in devastanti incendi

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In Cina, ci sono cinque creature magiche (detti "i quattro spiritualmente dotati). Questi cinque animali rappresentano la forza primordiale, ma anche la saggezza e proteggono il futuro della Cina. Di qeusti cinque animali fa parte anche la Fenice, o Feng, che rappresenta il sud.
La Fenice è simbolo di prosperità e forza ed è un attributo esclusivo dell'imperatrice e dell'imperatore. La Fenice veniva spesso rappresentata con la cresta di un fagiano e la coda di un pavone. Ricordiamoci, che in Cina si deriderava dare a questo animale mistico l'aspetto più bello, perciò spesso lo si rappresentava con attributi di animali altrettanto eleganti. Recava iscritte sul corpo le cinque virtù cardinali e portava in bocca due pergamene. Veniva anche rappresentato con una sfera del fuoco e chiamata "L'uccello scaraltto".
In Giappone si chiama Ho-Ho o Karura (storpiatura dell'indiano GAruda), è un'aquila gigante che sputa fuoco.
In India si chiama Garuda, ha il corpo umano, becco d'aquila, ali scaraltte e il corpo d'oro. Secondo al leggenda, diviene immortale per salvare la madre da Kadru, madre di tutti i serpenti, che l'aveva imprigionata. Dopo averla liberata, Garuda continua a odiare i naga (serpenti e affini), uccidendone uno al giorno, fino a che un principe buddista gli insegna l'astinenza ed egli riporta in vita molti dei serpenti uccisi.
In Egitto, si identifica con il Benu, una vera e propria divinità, legata a Ra e a cui sono legate quattro piramidi, fra cui quella di Cheope.

In Egitto, si identifica con il Benu, una vera e propria divinità, legata a Ra e a cui sono legate quattro piramidi, fra cui quella di Cheope

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Come potete vedere il simbolismo è potente, la Fenice è simbolica in ogni aspetto o funzione che le venga attribuito. Sebbene spesso le rappresentazioni si somiglino, ogni popolo, ogni cultura, aggiunge a questa creatura fantastica un attributo proprio. Quindi non è difficile trovare variazioni nell'aspetto o negli oggetti che porta con sé. Ogni religione ne ha una propria versione, o ha una divinità che le è affine.
La Fenice è simbolo di morte, di rinascita, ma anche di trasformazione. È la forza divina della vita che continua malgrado sé stessa. Una rinascita infinita, il ciclo vitale che si ripete e si perpetua in ogni essere vivente.


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