*Sequel di Tutte le ore del sole ☀ *
Scritto con tessashak_stories
Prima abbiamo visto il sole splendere, ora bisogna tornare indietro. Rinascere e cambiare, è ora di risorgere come il sole. È l'ora della loro alba.
Prima il sole☀️, ora l'alba 🌅
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Lo rivedo dopo un anno e non credo ai miei occhi. Mi chiama Moscerino e la vibrazione della sua voce mi trafigge il petto, come un grandissimo coltello con la lama ben affilata. Oltre a cambiare strada, ha cambiato anche sé stesso. Non c'è nulla del mio vecchio e amato Alessandro. D'altronde come puoi vedere una persona che ti ha cantato dolcemente un addio?
Mi ha onorata di provare questa esperienza traumatica, inaspettata, che mi ha lasciata un vuoto indescrivibile dentro me. Lui che ha scelto per noi, per il nostro amore e per questo la sua risonanza è vissuta come distruttiva. Quella che mi procurato é una ferita narcisistica.
Una ferita che non può mai guarire perché talmente è profonda, che solo lui può ricucirla. Mi ha tolto tutto quello che mi aveva dato in poco tempo, mi hai inferto una coltellata all'improvviso e lasciata sanguinare fra le calde lenzuola dopo aver fatto l'amore. Ho vissuto per un anno in un unico scenario: "Non amerò e non sarò mai più come prima", "Da quando mi ha lasciata non mi riconosco più", ma ora con la sua presenza, in questo enorme ristorante, è come se fosse stata scritta una nuova sceneggiatura.
Mi perdo ad ogni suo passo verso di me, i suoi occhi che non si staccano mai dai miei e mi hanno fatta dimenticare chi sono. Mi sono ripromessa di non amarlo ancora e di dimenticarlo, ma ponetemi ora la stessa domanda, sarà sempre la stessa risposta? A tratti provo rabbia e voglia di picchiarlo, ma i suoi occhi sono così spenti da mandare in frantumi tutta la mia rabbia.
Si avvicina ancora e io istintivamente indietreggio per paura del suo tocco... Il suo amore è come il bacio di Giuda. I nostri amici ci lasciano soli, si sentono solo i nostri forti e corti respiri e il sangue che mi pompa veloce nelle vene. <<Moscerino mio...>> cerca di avvicinarsi per accarezzarmi il volto ma mi sposto di getto.
Non voglio ricordare come sia il suo tocco sulla mia pelle, non voglio ricordarmi quelle sensazioni perché i ricordi sono come lame che mi trafiggono il petto <<Ciao Alessandro>> dico fredda, quello che si merita è di sentirsi il nulla per me
<<Come stai?>> ha il coraggio di chiedermi dopo avermi fatto passare notti intere a finire le lacrime <<Come sto? Davvero vuoi saperlo?>> rido amaramente <<Moscerino... Io>> non riesce nemmeno a reggere il mio sguardo perché sa quanto mi ha distrutto
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