Cap 10. Sindrome Del Cuore

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Sentivo i leggeri calcetti che mi dava con i tacchi sul gomito, mentre le sue gambe slanciate e morbide premevano piacevolmente contro il mio addome

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Sentivo i leggeri calcetti che mi dava con i tacchi sul gomito, mentre le sue gambe slanciate e morbide premevano piacevolmente contro il mio addome. La testa teneramente, appoggiata sul pettorale coperto dalla camicia scura, era a contatto con il cuore che batteva impazzito.
Un leggero profumo di agrumi si diffondeva intorno a noi dai suoi capelli mentre la stringevo a me e il vestito, mostruosamente corto per i miei gusti, non faceva altro che alzarsi ancora di più a ogni passo.

Pensavo di portarla verso il bar per comprarle un po' di acqua e poi correre in farmacia per prendere un rimedio post sbornia, quando Moscerino ha pensato bene di mescolare tutte le carte ancora una volta.

Non so perché mi sorprendo ancora ogni volta che me ne combina una delle sue...
A causa dei balzi mentre la portavo in spalla, si è sentita male all'improvviso e mi ha completamente sporcato la camicia costosa ed ecco perché adesso siamo qui nella mia stanza privata.

La poso sul letto a baldacchino al centro della stanza e mi dirigo verso la cabina armadio per prendere uno dei tanti completi di riserva. Lei mi osserva comodamente sdraiata con uno sguardo davvero strano, ma credo che ubriacarsi non faccia bene a un Moscerino già ubriaco di suo.
Questa è una delle suite che ho sempre a mia disposizione nel caso in cui accada un'emegenza o un imprevisto di qualsiasi natura e io abbia bisogno di risolverlo in modo rapido.

<<Perché mi guardi cosi?>> mi arrendo alla curiosità di sapere a cosa pensa.
<<Ti guardo perché sei l'unico cosa nella stanza da guardare cretino! Non posso guardare mica i quadri o le tende>> dice strafottente
<<Certo... Se ti fa star bene con te stessa crederci, ti lascio convinta. Ma di solito un quadro non si mangia con gli occhi, Moscerino. È bene che tu lo sappia...>> rispondo con la stessa strafottenza, sorridendo poi malizioso

<<Tu sei tropo convinto di te stesso, caro il mio Alessandro, ricordarti che non gira tutto intorno a te - si alza, avvicinandosi a me in maniera divertente, visto che era sul punto di cadere - sei davvero convinto che nella mia mente frulli ancora l'idea di tornare con uno come te?>> dice ridendo, ma allo stesso tempo nasconde la rabbia che io stesso le ho lasciato bruciare dentro.
<<Chi ha parlato di tornare insieme? Ma hai appena dimostrato che il tuo pensiero fisso sono io, non ti sei nemmeno chiesta dove fosse finito quel Enrique>> aggiungo tagliente

<<Non nominare Enrique, per favore! Lo definisco il mio angelo... Colui che mi ha salvato- mi prende il braccio e punta gli occhi sul pettorale esposto- forse non lo sai, ma lui mi ha fatta ricredere sull'amore, ora aspetto il mio uomo! >> mi provoca parlando molto lentamente, mentre fa camminare i suoi occhi sul mio corpo
<<Ricredere sull'amore, eh? Quello lì? E sentiamo come? Gli spagnoli hanno qualche trucco che noi mortali non conosciamo? Perché a me sembri la stessa: innamorata di me e attratta dal mio fascino, pronta a disturbarmi e distrarmi con la tua bellezza in ogni momento. Sei ancora il mio Moscerino bisognoso della sua Palla di pelo>> sbotto tutto d'un fiato mentre lei accavalla le gambe allo spigolo del letto.

𝘛𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘓𝘦 𝘈𝘭𝘣𝘦 𝘋𝘪 𝘕𝘰𝘪 (Sequel - Tutte Le Ore Del Sole) TWhere stories live. Discover now