1. Il talk show che spara laser.

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"Si, certo, mi organizzo con Bea e ti dico.", replico al telefono aprendo la porta di casa, che rivela come al solito Cesare, il quale, vedendomi al cellulare, mi fa un cenno con la mano a mo' di saluto chiudendo dietro di sé la porta, mentre torno in cucina per mettere gli ultimi croccantini nella ciotola di Chewbe.
"Va bene, fammi sapere come è andata quando torni a casa.", chiudo io la chiamata.
"Chi era al telefono?", mi chiede Cesare lasciandomi poi un bacio a fior di labbra.
"Pepi. Stasera esce con Toni.", gli dico rispondendo al bacio mentre mi avvicina a lui, poggiando le mani sui miei fianchi.
"Oh, finalmente quel testone si è deciso a chiederglielo. Sono due anni che non esce seriamente con qualcuna, dopo che Nina l'ha lasciato, ed è almeno un anno che quei due si vanno dietro.", replica lui divertito lasciandomi un altro bacio veloce.
"Veramente è stata lei a chiedergli di uscire. E poi, per essere onesti, è merito di Dario se si sono conosciuti meglio l'anno scorso, quando Franci è andato a prenderlo allo studio di Pepi dopo l'appuntamento. Fosse stato per loro, continuerebbero a parlarsi a stento quando capita di uscire tutti insieme.", ribatto io ridendo.
"Avete pranzato insieme tu e Giù?", mi domanda poi mentre va a cambiarsi.
"No, stamattina avevo una consulenza al Museo.", rispondo io accarezzando Chewbe dietro un orecchio, che mi ha raggiunta in cucina appena sentito il rumore dei croccantini nella ciotola metallica.
"Come no? Ma se l'ho incontrata per le scale proprio adesso.", mi dice dubbioso raggiungendomi.
"Qui non era, io sono tornata a casa solo alle 5. Forse era giù da Claudio.", ipotizzo io e lo vedo ancora più confuso.
"E che ci faceva da Claudio, scusa?", continua lui.
"Beh, passano molto tempo insieme ultimamente. Lo scorso weekend sono andati insieme in montagna con alcuni amici di lui.", gli dico mentre mi sistemo su uno dei due divani con il pc.
"Ma lei e Claudio? Sul serio?", mi chiede, sedendosi di fianco a me sul divano.
"Si, Cesi, lei e Claudio. La bionda e la tua copia con 3 anni in meno. La mia ex compagna di Uni e tuo fratello. Non so se hai presente.", replico a mo' di sfottò mentre dò uno sguardo alle mail.
"Isa, lei e Nic si sono lasciati un mesetto fa, che poi non ho capito ancora come sia successo e perché.", protesta Cesare e io sospiro, poggiando di nuovo il computer sul piccolo tavolino tra i due divani.
"Ce', io non so che cosa ci sia tra lei e tuo fratello, non me ne ha parlato, non ne ho idea. Ma tra lei e Nic è stata una cosa complicata, non credo tornerebbero mai insieme.", gli dico seria, torturandomi il collo del maglioncino lilla.
"Di che parli? Pensavo avessero soltanto litigato.", mi domanda lui preoccupato.
"Diciamo di sì, o meglio, lo hanno fatto per le due settimane precedenti a quando si sono lasciati del tutto. È stata piuttosto forte la botta, soprattutto per Nicolas, non credo se lo sarebbe mai aspettato.", gli spiego io leggermente incupita.
"Qualcosa di grave?", mi chiede giocando con le dita della mia mano, abbandonata tra le gambe incrociate sul divano.
"Dipende dal punto di vista, ma sì, è seria. Non lo sa nessuno eccetto me, lei e Nic, è successo quando i roverelli sono andati a fare quel concerto a Bergamo e tu e Toni siete andati con loro per fare le riprese del canale di Nelson, eravamo proprio a casa sua. Te lo sto dicendo solo perché sei tu, Bea ci ha fatto giurare di non dire niente ad anima viva. Nelson non lo deve sapere.", gli dico seria.
"Avanti, parla, lo sai che terrò la bocca chiusa.", mi incoraggia, lasciandomi un bacio leggero sul dorso della mano che tiene tra le sue.
"Pensava di essere incinta, Beatrice. Ha fatto il test con noi, quella sera stessa, mi ha chiamata quasi disperata mentre ero con Nicolas e Giuli in centro, siamo subito andati da lei. Ha fatto guardare a noi il risultato, era negativo, non era, non è ancora il momento adatto per un bambino, era sollevata.", spiego a Cesare, che rimane sconvolto da tutto ciò.
"Nelson...Nelson avrebbe potuto diventare padre.", deglutisce lui rumorosamente.
"Poi però Giulia se ne è uscita con una frase, me la ricordo esattamente: «Meglio così Bea, hai un peso in meno addosso, un figlio avrebbe rovinato tutto a te e Nelson». Nicolas non l'ha presa bene, non l'ha accettata proprio a dirla tutta. Hanno iniziato a discutere, era sinceramente scioccato, non l'ho mai visto più alterato di così, poi sono andati via in fretta e furia. Hanno continuato a litigarci fino a un mese fa, finché poi non hanno detto basta.", concludo io.
"Nic ci ha sempre tenuto tanto alla famiglia, ne vuole una sua da quando lo conosco, e sono passati più di 10 anni.", mi dice Cesare pensieroso e mi tira a sé, facendomi poggiare la testa sulla sua spalla, mentre con un braccio mi cinge le spalle.
"Lo so, ne ha parlato tante volte, per lui è estremamente importante. Ma Giulia no, non sono sicura nemmeno che un giorno voglia sposarsi, in effetti. Ha sempre detto di non voler figli, di non sentire dentro quel tipo di istinto. Pensavo ne avessero parlato, è capitato spesso come argomento nei discorsi, almeno tra noi. Posso capire come si sia sentita Giulia, è una di quelle cose, forse la principale, che una donna dice e subito viene giudicata: «Non ti senti una donna a metà così? L'orologio biologico inizia a farsi sentire, datti una mossa. Non conoscerai mai l'amore vero senza un figlio tuo». È frustrante.", confesso io stringendomi a lui, intrecciando la mano con quella che gli è rimasta libera.
"Avrebbe dovuto parlarne prima con Nic, sicuramente, ma non gliene si può fare assolutamente una colpa, è una scelta esclusivamente sua. Ma capisco quanto Nicolas possa esserne rimasto sconvolto, anche io vorrei una famiglia, ma nessuno penso abbia lo stesso desiderio di costruirsene una tutta sua come lui. Bisogna essere in due a volerlo.", mi dice Cesare.
"E voi? Siete andati a parlare con l'agenzia?", gli chiedo dopo un attimo di silenzio, facendo cadere il discorso.
"Appena abbiamo chiuso lo studio. Il contratto è tutto apposto, è venuto con noi anche il papà di Nelson, dato che è lui come sempre ad occuparsi delle nostre pratiche commerciali.", mi informa Cesare.
"E? Avete risolto?", lo incalzo io.
"Siamo arrivati ad un accordo, non avremmo mai rinunciato ai nostri 3 video settimanali, il nostro pubblico è su YouTube, non possiamo togliere contenuti da lì. Il programma non varia molto, dal lunedì al giovedì stiamo in studio per il canale, come sempre, e poi il venerdì andiamo a Milano, la mattina organizziamo le varie puntate con lo staff, la sera andiamo live e poi torniamo il sabato a Bolo. È il migliore compromesso che abbiamo trovato.", mi spiega brevemente.
"E quell'altra questione?", gli chiedo ancora, scostandomi leggermente.
"Non se ne parla. Non deve essere obbligato a tornare, non deve, non ce lo meritiamo, l'agenzia non ha voce in capitolo. È una nostra scelta, loro ci hanno dato carta bianca per gestire lo show, decidiamo noi. È dovuto andare da una psicologa, da Penelope, per affrontare quello che era successo.", ribatte con forza Cesare, guardandomi deciso negli occhi.
"E lui? È d'accordo?", gli domando cauta.
"Lo siamo tutti e 6. E dovrebbe capirlo anche l'agenzia, andiamo, ci seguono dall'inizio, sanno che difficoltà abbiamo avuto due anni fa con il pubblico, con entrambi i lati, ci è voluto un anno prima che tutti accettassero la situazione. Però la produzione ha avuto un'idea. Vorrebbero che lo chiamassimo come ospite nella prima puntata, un omaggio per ricordare come tutto è iniziato, e lui vuole accettare, dice che è giusto, che va bene per lui, ma non oltre questo, o così o non se ne parlerà più.", risponde lui, forse un po' perplesso.
"Quindi è ufficiale.", gli dico io con un mezzo sorriso.
"Che cosa?", mi chiede accarezzandomi piano la guancia.
"Il talk show che spara laser approda su Sky.", replico io orgogliosa, facendo incontrare le nostre labbra.

Ed è con te. - Cesare CantelliOnde histórias criam vida. Descubra agora