COMPLETATA
Ciro e Jessica, due adolescenti conosciuti in vacanza svariati anni fa ma che dalla loro penultima vacanza hanno iniziato a provare qualcosa l'uno per l'altra.
All'apparenza differenti tra loro, ma in realtà si somigliano più di quanto si...
... Salutai i ragazzi e insieme a Nikla, mi incamminai per tornare a casa. Nel giro di 15 minuti Io e Nikla ci trovammo già a casa, lungo il tragitto parlammo un po' di Ciro ed Edoardo e dei loro strani comportamenti, dell'uscita che dovevamo fare quella stessa sera e di cosa dovevamo metterci per apparire il più carine possibile...tra un argomento e l'altro ci trovammo già a casa. appen tornata a casa faccio una corsa in bagno per andarmi a fare la doccia. mentre sceglievo cio che mettere pensavo a come si sarebbe potuto vestire ciro, intanto, guardando nel mio armadio , mi saltò all occhio un vestito rosa corto ed attillato
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Lo indossai, mi truccai, mi passai la piastra, misi un paio di tacchi neri, e fui pronta per la serata tanto attesa da me. Avvisai con un messaggio Nikla per dirle che ero pronta per uscire di casa, Nikla non rispose al messaggio... pensai che fosse già scesa così decisi di fare lo stesso. Dopo aver chiuso il cancelletto di casa mia, noto una strana figura da lontano, pensavo fosse Nikla... ma ad ogni passo che facevo mi rendevo conto, che quella figura non era lei, per niente, solo una volta superato il cancelletto del vialetto capii di chi si trattasse... Era Ciro! Appena arrivata vicino a lui, non tardarono ad arrivare le farfalle nel mio stomaco, rimasi per qualche attimo paralizzata dalla sua presenza, era vestito meglio del solito e sicuramente nel pomeriggio è stato un'oretta a sistemarsi i capelli (come al solito), gli attimi di quella mia paralisi svanirono quando lui mi salutò e mi riportò con i piedi per terra ma un attimo dopo già ero di nuovo sulle nuvole, nel sentire la sua voce cupa mi attraversò un brivido lungo la schiena... A quanto pare non ero l'unica emozionata e con i nervi a fior di pelle, lungo il tragitto da casa mia al lido, io e Ciro parlammo del più e del meno e ogni tanto le nostre mani si sfioravano, quando succedeva ciò entrambi abbassavamo le teste e arrossivamo.
