IX

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Laurence era già arrivato in piazza da un po': l'ansia non gli aveva fatto rendere conto che fosse in largo anticipo. Aveva un giaccone beige e una maglietta nera. Girava avanti e indietro per la strada principale: avevano illuminato tutto, sembrava che stesse arrivando il natale nonostante fossero solo gli ultimi giorni di Novembre. Al rosso tremavano le mani, spaventato di quello che potesse succedere: aveva promesso a Mirco e a se stesso che questa volta non avrebbe finto, e probabilmente insieme all'altro sarebbe stato più semplice del previsto. Una volta l'ho anche baciato... a questo ricordo arrossì, capendo che in quel momento un altro bacio era la cosa che più desiderava al mondo.

Mirco all'improvviso spuntò da una stradina, e lo salutò con la mano. Il rosso gli andò incontro. "Mirco!"

Il più grande aveva gli occhi un po' arrossati, e Laurence si rese conto che forse non aveva dormito molto bene.

"ciao Laurence" gli sorrise.

"ho pensato a quello che mi hai detto ieri."

"davvero? Lo farai?"

"te l'ho giurato. D'ora in poi, per tutto il tempo in cui sarò con te, non mentirò e farò quello che voglio senza preoccuparmi dei giudizi. Certo, è più facile a dirsi che a farsi, ma..."

Mirco lo interruppe. "Ci sono io" disse sorridendo. "e non permetterò a nessuno di farti male"

E allora il rosso iniziò a fissarlo negli occhi azzurri, quando all'improvviso gli si buttò addosso abbracciandolo. Mirco lo prese in braccio, portando il volto di Laurence vicino al proprio.

Quest'ultimo iniziò a baciargli la guancia, facendogli un po' il solletico. "l'avevo detto che sarei stato sincero. È dalla prima volta che ti ho visto che avrei voluto saltarti addosso così. beh, probabilmente alla fine me ne pentirò ma non mi importa..." Continuò a baciargli dietro l'orecchio.

Mirco lo fece scendere, gli prese il volto tra le mani e lo guardò negli occhi. "non c'è motivo per cui tu debba pentirtene. Davvero"

Laurence gli sorrise e gli strinse la mano. "Andiamo a mangiare qualcosa?"

L'altro annui e subito venne trascinato dal rosso, allegro come noi mai.

Nonostante le persone che li circondavano, i due erano mano della mano e percorrevano i viali illuminati, fermandosi di tanto in tanto alle bancarelle per dare un'occhiata e passare il tempo. A Laurence venne in mente di portare Mirco in pizzeria ma cambió idea non appena vide la fila infinita che si era andata a formare all'esterno.

"Okay... Come facciamo ora?"

Mirco non si scomposte, sorrise e da lontano indicò un McDonald. "ti va?" Il rosso annui sorridendo, e senza mai lasciargli la mano iniziò a correre verso il locale.

Entrarono e si stupirono nel vedere quanta gente ci fosse dentro: gli unici posti liberi erano quelli fuori.

"ma dai! Questi paesini hanno sempre avuto due abitanti ed ora è tutto pieno. Non ha senso!" Esclamò il rosso, che si girò subito verso Mirco che aveva iniziato a ridere. I suoi occhi stavano brillando e Laurence si rese conto di essere di fronte allo spettacolo più bello di sempre. Non resisteva mai agli occhi dell'altro.

"ma sì dai" provò a dire il più grande. "ci metteremo fuori. L'importante è mangiare" e allora rise anche Laurence.

Ordinarono due menù e si sedettero su una panca all'aperto, uno di fronte all'altro, con le patatine e le crocchette di pollo al centro.

"Dimmi la verità..." Chiese Mirco tra un morso e l'altro. "A te piace davvero stare con me?"

"sarò sincero... Mi piace più di ogni altra cosa al mondo. É che ho così paura..."

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