filter[han jisung] SEQUEL OF 'shadow'

うそをつく

Camminare sola, nel buio, e con pochi lampioni funzionanti, mi fa sentire piccola e indifesa. Ma questa è la strada più corta per raggiungere il centro senza dover necessariamente spendere soldi per un taxi.
Con la notizia del killer, poi, le cose si complicano; molti suggeriscono star attenti e non uscire di casa da soli, specialmente di notte. Ma io sono un genio, e pure tirchia.

Grazie al cielo raggiungo Lydia più velocemente di quanto mi aspettassi e, perdendomi nel suo abbraccio che profuma di lavanda, il mio cuore smette di pulsare freneticamente. "Dove andiamo a mangiare?" Domando, dondolandomi sui talloni impaziente. "Sei proprio una bambina, per avere 22 anni" mi dice la bionda, scompigliandomi i capelli.

Il mio broncio conferma la sua teoria. "Andiamo nel ristorante cinese migliore di Seul" esordisce, con un sorriso luminoso sulle labbra colorate di rosso. È davvero bella, e spesso ho desiderato possedere almeno un briciolo della sua bellezza ed elegantezza. "Bene, ho fame, perciò sbrighiamoci"

Dopo aver superato due o tre negozi alimentari, qualcuno di abbigliamento, finalmente arriviamo al ristorante cinese. Segue perfettamente la tradizione, e gli interni mi fanno sentire proprio come se fossi sul territorio cinese. Ordiniamo velocemente, dopo aver preso posto, e cominciamo a chiacchierare di futili cose. Giusto per alleggerire lo stress dovuto alla giornata.

"Ti vedo strana ultimamente, Ambra.."
Le parole della mia manager mi colpiscono nel profondo del cuore, perché so che è la verità. Ma come faccio a dire che il personaggio del mio romanzo esiste davvero e che io in realtà non sono altro che la Dorotea che Jisung ha ucciso nella sua vita passata?
Impossibile.

"Sono stanca" l'ho detto così tante volte che ormai mi sento davvero stanca. Stanca degli incubi che mi perseguitano, stanca di poter essere potenzialmente pazza.

"Perché continui a mentire agli amici, Tea?"