My love and the sea

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Livello scene spinte: medio❤





Il sole batteva sulla mia pelle, mentre prendevo beatamente il sole sulla spiaggia.

"Ehi T/n!" mi chiamó Gilbert. Eravamo grandi amici sin dall'infanzia e ci trovavamo mlto bene insieme.

Ormai era da anni che provavo qualcosa di più per lui. Era iniziata come una semplice attrazione fisica, una cotta, ma si era trasformata, con il tempo, in qualcosa di molto più serio.

Io provavo dell' amore, per lui.

Ogni volta che sorrideva, parlava o mi guardava negli occhi, io finivo in un altro mondo. Un mondo molto, troppo bello.

"Sei arrivato finalmente, ormai ti davo per disperso" ridacchiai vedendolo sedersi accanto a me sopra l'asciugamano che aveva appena buttato sulla sabbia.

"Il traffico purtroppo non risparmia nessuno" rise guardandomi.

Ed ecco che successe di nuovo, il mio cuore fece una capriola, ad incontrare i suoi occhi verdi.

Indossava un cappello di paglia, una camicia a fuori piuttosto buffa e il costume da bagno.

Teneva in mano un paio di occhiali da sole e mi stava sorridendo.

"Beh cos' é questa? Te lo dico, non sembri molto etero così" commentai inducando la camicia.

"Perché dovrei sembrare etero?" chiese candidamente, tanto che lo guardai terrorizzata.

Sapevo che ormai era improbabile, ma nutrivo ancora speranza in un possibile futuro insieme.

"Beh perché attiri molte più ragazze" dissi ovvia ridando.

"Mh forse hai ragione" rise togliendosela. Al che dovetti distogliere lo sguardo.

I suoi pettorali scolpiti non aiutavano. Affatto.

"Facciamo un bagno? Sono fradicio, stare in macchina per due ore sotto questo sole é traumatico"

"C-certo andiamo" mi alzai infilando gli occhiali da sole nella borsa.

"Tutto ok?" si stiracchió.

"Mai stata meglio perché?" ci avviammo verso il mare.

"Non so, sei strana" fulminai con gli occhi un paio di ragazze che lo stavano fissando già da un po' e senza farmi notare, lo lasciai andare più avanti e mi girai verso di loro facendogli il dito medio.

Mi presi un attimo di soddisfazione nel sentire le loro lamentele scandalizzate per poi scappare verso Gilbert.

"Dio, é gelida!" esclamai una volta che misi dentro un piede.

"Davvero?" mi chiese lui che era entrato fino alle ginicchia.

"Si" mi lamentai.

"Adesso esco" dissi con voce stridula.

"No non fare la noiosa su, non ti fa bene stare tutto il giorno sotto il sole tipo lucertola" disse schizzandomi.

Io lo fuminai.

"Tu azzardati a farlo di nuovo che sei morto" lo minacciai puntandogli il dito contro, con sguardo serio.

"Dici? Mi so difendere piuttosto bene in realtà" si vantó alzando un sopracciglio in tono di sfida.

"Certo guarda bas-"

Noi riuscii a finire la frase che mi sentii assalire da un gelo che mi trapassó le ossa.

Mi aveva appena trascinata in acqua.

"Oddio Gilbert Blythe ti conviene scappare" gli gridai contro riemergendo.

Lui intanto se la rideva mentre si era allontanato di qualche metro per precauzione.

Lo raggiunsi, facendo una fatica pazzesca.

Facevo schifo a nuotare, e la pressione dell'acqua non aiutava.

"Qualcuno qui non é allenato" mi prese in giro avvicinandosi.

"Sai che ho davvero mille motivi per farti fuori all'istante vero?" annaspai.

"Certo non prima di morire tu stessa" mi prese in braccio.

Io mi pietrificai, entrando completamente in contatto con il suo corpo.

"Così non ti viene un mancamento" si giustificó leggermente in imbarazzo.

Io risi, per poi appoggiare la testa sul suo petto e circondare il suo collo con le mie braccia.

Chuisi gli occhi beandomi del suo profumo e di quello del mare, quando qualcosa sulle labbra, non mi fece sobbalzare e aprii gli occhi di scatto dando una manata a qualunque cosa ci fosse, pensando che fosse un insetto.

"Ahhhh" mi portai una mano sulla bocca spalancando gli occhi quando mi resi conto di aver colpito Gilbert.

"Dio scusa ti ho fatto male?" chiesi preoccupata avvicinandomi.

"N-no tranquilla" ridacchió massaggiandosi la guancia.

"Un attimo. Che ci facevi così vicino?" chiesi alzando un sopracciglio mentre sul suo viso comparve un leggero sorriso imbarazzato.

Stavo aspettando una sua risposta, quando me lo ritrovai sulle labbra. Sgranai gli occhi, sentendo per la prima volta una serie di emozioni investirmi come un treno in corsa.

Poi sorrisi davanti ai suoi occhi lucidi e li chiusi portando una mano sulla sua spalla, per tenermi se mi fosse venuto davvero un mancamento.

Poi ci staccammo senza fiato, fronte contro fronte, con i riflessi dell'acqua sul viso.

"Questo, stavo facendo questo" sussurró prima di lasciarmi un altro lungo bacio sulla guancia e sorridermi.





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Immagina Gilbert BlytheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora