🥉❄️Era una città buia e nevosa

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Traccia 1 con il mio personaggio Aegi Kinglight da "Il Segreto del Faraone". Tema scelto da trattare in un dialogo/scena: meteoropatia.

 Tema scelto da trattare in un dialogo/scena: meteoropatia

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Mi massaggiai la testa, mentre camminai per le stradine innevate. Rabbrividii nonostante la pesante mantella che portavo. Odiavo il freddo e chissà come ci ero finito qui. Tutto quello che riuscivo a ricordare era una violenta tempesta di neve che mi aveva colpito, o ci aveva colpito. Nella mia mente si affacciarono volti e udii delle voci, che probabilmente mi sarebbero dovute sembrare familiari. Eppure non capii se fosse solo la mia immaginazione.

Mi strinsi nel mantello bruno. Qualunque cosa mi fosse successa non era certo rimanendo immobile come una statua che lo avrei scoperto. Mi guardai intorno. Le strade erano quasi deserte e le uniche persone su cui posavo lo sguardo acceleravano il passo. Arrivai persino a sentire uno sprazzo di dialogo tra due anziane signore.

«Mio marito non sopporta questo tempaccio. Da quando...» La donna si guardò velocemente intorno. «...Santa Klaus ha portato la neve, il mio Rosental è sempre burbero. Con il sole invece era sempre di buon umore.»

«Quanto mi manca Ferr Gosto» sospiro l'altra.

Le loro voci si fecero lontane, mentre mi allontanavo. Ripensai a quel Santa Klaus e mi bloccai, colto da un'illuminazione. Se era stato quel mostro a portare la neve, allora doveva anche essere il responsabile di quella tormenta. Ma non sapevo dove andare, così feci l'unica cosa che mi venne in mente. Tornai verso il luogo dove mi ero risvegliato e presi a frugare tra le casse di frutta rotte.

Magari avevo perso qualcosa di utile a farmi ricordare chi ero. Cercai dappertutto e, proprio quando stavo per gettare la spugna, ecco che vidi un luccichio. Lievemente sporco di succo di fragola strinsi tra le mani un piccolo amuleto. Aveva la forma di uno scarabeo con il corpo verde smeraldo, le ali rosse e i contorni dorati. Fu strano, ma mi sembrava che mi stesse chiamando.

Aegi.

Poteva essere il mio nome! Con un lembo del mantello lo pulii meglio e decisi di legarmelo al collo, dato che aveva una cordicella. Appena l'amuleto mi sfiorò il petto mi parve di respirare per la prima volta, dopo una lunga apnea. Poi, per un solo secondo, vidi un'immagine: un monte di ghiaccio che troneggiava sulla città. Quando rinvenni mi ritrovai a creare piccole nuvole di fiato condensato.

L'emozione che avevo provato era stata così forte da avermi lasciato ansante, eppure sentivo una grande forza crescere dentro di me. Non ero sicuro che provenisse dall'amuleto, ma di certo non me lo sarei tolto per nulla al mondo. Tornai in quella che sembrava la via principale e, nonostante il freddo, iniziai a correre verso il monte davanti a me. L'aria gelida mi ferì le guance, eppure non provai nemmeno un po' di dolore. Quell'energia mi aveva completamente avvolto le membra e mi spinse fuori dalla città.

Arrivai ai piedi del Monte Albino e proseguii la mia scalata. Gli stivali affondavano di un'intera spanna nella neve e a tratti delle violente tempeste di neve e gelo tentavano di impedirmi di raggiungere la cima. Ma dovevo arrivarci. La sensazione che avevo provato e quell'immagine dovevano significare qualcosa! Lentamente raggiunsi un'insenatura che usai come riparo e anche per riprendere fiato. Successivamente mi sporsi e, protetta dalla cortina densa di fiocchi di neve, individuai una macchia bluastra poco distante da dove mi trovavo. Quindi mi rimisi in piedi e raggiunsi quello che riconobbi come un ingresso congelato.

Fairy's Tales - Raccolta testiWhere stories live. Discover now