Buongiorno amore

810 45 48
                                    


Alla fine io e Mattia ci eravamo presi la stanza con le lenzuola di seta, nonostante le proteste di Alessandro. Lui e Elisa erano finiti nella stanza isolata, Bruno si era piazzato in una delle due stanze con i letti a castello, mentre Sofia e Michele erano andati nell'altra.

Iniziavo ad avere qualche dubbio su Mattia, avevo paura che cominciasse a provare qualcosa per me. Non si trattava di presunzione, semplicemente non volevo che iniziasse a nutrire dei sentimenti nei miei confronti, perché io sapevo di non poterlo fare, quindi non volevo assolutamente ferirlo.

Tutta la nostra relazione era solo per gioco e speravo che fosse ancora così anche per lui. Ma da quando avevamo fatto il nostro patto, si era mostrato sempre più tenero con me.

Qualche volta era affettuoso anche senza la presenza di Alessandro, come quando eravamo andati a dormire la sera prima e lui mi aveva abbracciato teneramente sotto le lenzuola, sostenendo che non riusciva a dormire bene senza qualcuno vicino.

L'avevo lasciato fare, ma questa scusa era assurda dai!

Se andava avanti così, avrei dovuto parlare con lui per chiare le cose. Forse era stata tutta una mossa per conquistarmi?

Uscii dal bagno, dopo essermi lavata e truccata, e tornai in camera per infilare un paio di leggings azzurri e un maglione blu elettrico e notai che anche Mattia si era alzato, ma probabilmente era andato in qualche altro bagno della casa.

Quando varcai la soglia della cucina mi accorsi che erano già tutti svegli, seduti intorno al grande tavolo a far colazione. Mi accomodai di fianco a Michele e afferrai la confezione di biscotti li vicino.

"Dormito bene?" mi chiese Sofia con fare malizioso, attirando l'attenzione di Alessandro che stava afferrando il cartone di latte per affogare i suoi cereali.

Ero in procinto di rispondere quando Mattia fece il suo ingresso, giungendo alle mie spalle e circondandomi il collo con il suo braccio. Chinò la testa fino a raggiungere la mia guancia e dopo avervi depositato un bacio leggero sussurrò: " Buongiorno amore"

Rimasi un po' interdetta, ma quando posai gli occhi sull'espressione furente di Alessandro, inconsapevolmente sulle mie labbra spuntò un sorriso.

"Ehm" si schiarì la voce Mattia, fissando il suo amico, che era esattamente di fronte a lui "stai facendo un disastro"

A quelle parole Alessandro sembrò riprendersi dalla sua rabbia e si rese conto che il latte che stava versando aveva già raggiunto il bordo della tazze ed era finito per buona parte sul tavolo.

"Accidenti" imprecò, perdendo il fazzoletto che Elisa gli stava porgendo, scocciata per tutta quella situazione. Bruno scoppiò a ridere, spezzando un po' la tensione, ma Alessandro sembrò irritarsi ancora di più, infatti poco dopo sbottò: "Mattia, la smetti di molestare mia sorella?"

"Come?" chiese sconvolta Elisa, spalancando gli occhi nella mia direzione. 

"Io faccio quello che mi pare" rispose schietto Mattia, alzando le spalle e spostando una delle sedie libere per prendere posto.

"Ma non è tua sorella!" chiarì Michele, rendendo ancora più confusa Elisa.

"È come se lo fosse" continuò a dire Alessandro, incatenando i suoi occhi ai miei per chiarirmi la situazione. Dovevano sempre tutti fare quello che decideva lui? No, io di solito facevo l'opposto e ovviamente anche Mattia!

"Per me invece, è come se tu fossi un cretino" non riuscii a trattenermi dal dire, suscitando una risata generale.

Un punto per me stavolta!


Poco dopo eravamo quasi tutti pronti per uscire di casa e recarci alle piste da sci. Io avevo indossato la mia fantastica tuta intera, che mi fasciava perfettamente la vita stretta e logicamente spiccava come un arcobaleno tra la neve... letteralmente! Era formata da tante righe che andavo dal giallo al blu, toccando ogni sfumatura di colore.

"Sci o snowboard?" mi chiese Bruno mentre finivo di infilare le calze di lana per tenere al caldo i piedi.

"Sono brava a sciare, ma quest'anno Miky mi ha convinto a provare lo snowboard. Tu?"

"Io voglio decisamente sciare. Adoro scendere dalle piste a folle velocità" rispose lui, afferrando gli scarponi che giacevano sul pianerottolo appena fuori dalla porta di casa.

"Spero di non fare troppe figuracce" mormorai, tra me e me, ma Mattia apparve alle mie spalle proprio in quel momento e disse: "Tranquilla, ci penso a insegnarti"

Mi voltai e lo trovai in piedi in tutto il suo splendore. Indossava un capellino verdone , dal quale sfuggivano alcune ciocche ricce e scure e aveva alzato sulla fronte la maschera da sci gigante, lasciando visibili i suoi occhi verdi. Notando che lo fissavo aprì le sue labbra in un sorriso felice, o almeno così sembrava, ma subito dopo si trasformò in una smorfia, quando Alessandro, passando di fianco a lui, gli urtò volontariamente la spalla.

Lui, ai miei occhi, era ancora più bello di Mattia! Indossava una tuta larga nera e grigia, un cappellino anch'esso nero, che faceva risaltare i capelli biondi che gli uscivano sulla fronte e teneva tra le mani una maschera arancione. Lui sapeva andare solo sugli sci, ma lo faceva davvero bene. Non che io fossi lenta, ma lui era più bravo di me, tuttavia, nonostante questo, quando scendevamo insieme dalle piste, si fermava sempre per aspettarmi.

"Come accidenti si mettono questi scarponi" sbraitò Sofia seduta per terra fuori dalla porta, alle prese con i lacci delle scarpe da snowboard.

Mattia si mise a ridere e accorse in suo aiuto, spiegandole come intrecciare quelle lunghe stringhe. Alessandro invece mi rifilò un'occhiata di rimprovero e poi uscì dalla porta senza dire nulla. Sospirai pesantemente guardandolo allontanarsi.

Quanto era faticoso amare troppo!

Ci recammo a piedi all'impianto più vicina, io, Mattia, Sofia e Michele con le tavole da snowboard sotto al braccio, mentre Bruno, Alessandro e Elisa con gli sci caricati in spalla.

Un volta arrivati in cima, con qualche difficoltà durante la discesa dalla seggiovia e un ridicolo capitombolo da parte di Michele, che finì con la faccia nella neve ancora prima di aver iniziato la sua lezione. Almeno non sarei stata l'unica imbarazzante. 

"Bene ragazzi, voi sarete molto lenti, quindi ci vediamo tra un paio d'ore" sentenziò Alessandro, abbassandosi la maschera sugli occhi azzurri e inforcando le racchette da sci.

Aveva ragione, non potevano aspettarci, visto che saremmo scesi come delle lumache, ma comunque la sua frase mi fece un po' male. Il sorrisetto soddisfatto di Elisa poi, mi fece ancora più male. All'orgoglio soprattutto.

Avrei dovuto passare io la giornata con lui, non quest'oca acida. Rivolsi a Michele un'occhiataccia, incolpandolo mentalmente per avermi convinto ad abbandonare gli sci, ma lui nemmeno se ne accorse, troppo impegnato a mantenersi in equilibrio sulla neve, anche se era ancora su un terreno piano. Prevedevo grandi cadute da parte sua.

Notai che sia Mattia sia Sofia lo stavano osservando, ridacchiando silenziosamente. Non potevo fare la stessa figura dai, io ero già capace di sciare, al contrario del mio amico, quanto poteva essere diverso?

Mi legai la tavola ai piedi e mi alzai senza troppi problemi. Bene non sembrava così tremendo. Mi spinsi con il peso in avanti, fino a raggiungere l'inizio della pendenza, poi feci un profondo respiro e mi lascia andare, facendo aderire la lama scivolosa della mia tavola alla neve.

Cominciai a prendere velocità, ma non sembrava troppo difficile controllarla. Ad un tratto una cunetta di neve ostacolò la mia strada, la tavola si scontrò con essa violentemente e io mi ritrovai sbilanciata in avanti.

Non feci in tempo a realizzare cosa stava succedendo che le mie ginocchia colpirono violentemente il suolo e la mia faccia affondò nel freddo della neve. Sollevai il viso spuntando quella poltiglia fredda e mi trovai di fronte Mattia che rideva divertito, allungandomi una mano per aiutarmi a rimettermi in piedi.

Okey, forse avevo parlato troppo presto... non era per niente facile! 

Non c'è due senza treWhere stories live. Discover now