C'era stato un tempo in cui lo avevano chiamato Dio. Lo avevano chiamato Signore della Morte. Lo avevano chiamato Distruttore assoluto. Il suo nome aveva evocato orrore, sgomento e terrore, e con i suoi occhi rossi come rubini e profondi come il sonno eterno, aveva dispensato pianto, dolore e disperazione. Gli inganni erano stati le sue verità, la paura la sua smania, la violenza la sua gloria. Era stato un Dio tra gli dei. Il più temuto, il più rispettato, il più malvagio. Ma non era più quel tempo. C'era stata la sua ultima guerra. Si era trovato ad un passo dal successo, ma la vittoria gli era sfuggita all'improvviso. Non perchè fosse stato sconfitto, ma perchè la sua nemica, aveva ingannato il dio degli inganni, e senza la sua arma principale, la guerra era inutile. La vittoria impossibile. Senza la sua rivale, il Signore della Morte non aveva più ragioni d'essere, era poco più di un'ombra. Un'ombra maligna che si aggirava tra i dieci pilastri del sacro tempio attendendo il ritorno dell'unica persona che valesse la pena aspettare: Nives Pietrasacra. Finchè lei era viva, finchè la sua forza riscaldava il mondo e muoveva le stelle, nessuno avrebbe dovuto sopportare il supplizio da lui imposto. Avrebbero resistito a tutto e a nessuna cosa, e lo avrebbero fatto con creatività.
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