Samantha non avrebbe mai pensato di dover simulare una seria relazione con uno degli uomini più gettonati della città. Di certo non per una vendetta nei confronti di un suo ex. ~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~ Appena Margaret aprí la porta, mi fiondai alla ricerca di Jonathan. Se non era in salotto sicuramente doveva essere nello studio. E in effetti lo trovai seduto alla sua scrivania che mi guardava confuso mentre si rigirava una penna tra le dita. "Cosa ci fai qui?" posò la penna quando chiusi la porta con forza e stava per alzarsi, ma gli intimai di non farlo. "Pensavo non dovessimo vederci per un po'... Non volevi passare del tempo da sola?" chiese sistemandosi meglio sulla sua comoda poltrona. "Anche io lo pensavo! Ma tua sorella si è presentata a casa mia a darmi della puttana! Io voglio farla finita. Non voglio più essere fissata in pubblico. Tutti mi parlano alle spalle e non può assolutamente fregarmi di meno se tua sorella e Dylan si sposeranno! Non mi frega più un cazzo di lui!" non mi importava se Margaret mi stava sentendo e non mi importava niente se Jonathan si infastidiva se alzavo la voce. Volevo urlare tutta la rabbia che ribolliva nelle mie vene, quella rabbia che si era accumulata da quando avevo conosciuto l'uomo davanti a me. "Samantha, non urlare..." disse con tutta la calma del mondo. Lui era così: non faceva trapelare nessuna emozione. Mi fece cenno di sedermi ma lo ignorai e mi avvicinai alla scrivania. "Non dirmi quello che devo fare! Tieniti i soldi che tua sorella mi ha dato per stare lontana da te e Dylan e trovati un'altra finta ragazza! Io ho chiuso." lasciai l'assegno in bianco che mi era stato dato poco prima e girai i tacchi per andarmene per sempre da quella casa e da quella situazione. Aprí la porta dello studio però una mano forte e possente si appoggiò sul legno richiudendola. Chiusi gli occhi per un attimo poi mi voltai facendo così la cosa più sbagliata...