<Bonne nuit, mon cher...> le sussurro. <Wow. Adesso mi stalkeri pure mentre dormo?> risponde lei ironicamente. Sorrido. <Lo farei ogni notte, se potessi.> rispondo porgendole la mano. <Ok, se ci devi provare con me, è meglio che tu lo faccia subito. Così prima ti rifiuto, prima te ne vai da questo posto!> conclude. ~ Scivolo giù, a terra, e finisco seduta con le ginocchia strette al petto, le braccia attorno ad esse e la testa nascosta dietro le gambe. Sento la sua mano accarezzarmi la guancia. <V-Vattene... per favore... i-io... io non...> provo a dire, ma le mie lacrime sono già uscite dai miei occhi. Piango silenziosamente. Piango il dolore e la paura che ho cercato di nascondere. Non mi fido per niente di lui. Non gli credo. Avrei preferito non averlo mai incontrato. E ci conosciamo da tre giorni! Io non ho paura... Continuo a ripetermelo in testa, come se fosse la miglior soluzione, ma in verità so che non cambierà nulla. Sto scappando da qualcosa che sta continuando a inseguirmi. E ho paura. Era davvero da tanto tempo che non avevo tutta questa angoscia. ~ Lui si protende verso di me. Io sposto un po' le braccia. Lui avvicina una mano e prende la rosa, ora bagnata da una delle mie lacrime. Rigira lo stelo tra l'indice e il pollice. Mi sorride. <Non farti strane idee. Sono solo contro l'abbandono delle piante.> lo avverto. Tsukiyama ride. Ma è una risata diversa da quelle che mi ha rivolto prima d'ora. È docile, non maliziosa. Sincera e spontanea. <Sono felice che tu l'abbia messa.> dice. Mi scosta i capelli dalle orecchie e mi poggia il fiore tra di essi. <Sei bellissima.> dice <Più ti guardo, più me ne convinco.> ~ E anche se vedo solo il suo occhio destro, so che lui mi sta guardando anche con il sinistro, oltre quella stoffa... ~ Nell'istante in cui lo vedo, sento una scintilla di speranza che mi scuote tutto il corpo. I miei occhi incontrano i suoi. Osservo la sua espressione spaventata. <Shū...> sussurro.