Capitolo quindici - Terra

9.7K 586 186
                                    


Louis è così determinato quando tornano all'appartamento di Zayn, e si mette subito all'opera non appena varcano la porta. Harry sa benissimo che una volta trovava fastidioso questo lato di lui, trovava esasperante il fatto che la fata avrebbe agito prima e pensato alle conseguenze dopo, e il fatto che si faceva completamente dominare dalle emozioni e dalla testardaggine - lo fa ancora, giura - ma in questo momento, è molto grato per questo aspetto.
"Niall!" Urla a squarciagola, spaventando l'intero vicinato, molto probabilmente.
Niall si precipita alla porta, un luccichio leggermente esasperato nei suoi occhi come se avesse paura che qualcosa sia andato orribilmente storto, ma sembra calmarsi quando vede sia Harry che Louis interi.
Tra pochi secondi sarà di nuovo agitato, pensa Harry. Si sente quasi un po' male per lui.
"Avete preso le medicine?" Chiede con curiosità, e Harry scuote la testa.
"No," dice, sorridendo rigidamente. "Abbiamo un appuntamento per una 'polisonnografia' dove misureranno il ritmo del sonno di Louis e determineranno il tipo di medicina di cui ha bisogno."
Niall, benedite il suo cuore, capisce immediatamente e trasforma la sua faccia in qualcosa di preoccupato e rilascia solo un piccolo "oh," prima di cadere nel silenzio. Harry vede questa come la sua opportunità per intervenire.
"Ecco perché," inizia, rendendo la sua voce il più liscia e piacevole possibile, "avremmo bisogno del tuo aiuto."
"Certo," annuisce Niall seriamente. "Tutto ciò che volete."
Il riccio fa del suo meglio per sembrare sincero. "Potresti, magari, riuscire a contattare uno spirito dei sogni per caso?"
Lo sguardo genuino di Niall cade, trasformandosi in un cipiglio confuso, e Harry deve dire che il suo continuo cambiamento delle espressioni facciali è divertente da vedere. Si metterebbe a ridacchiare sommessamente se non fosse in missione.
"Vuoi che io... cosa?" Chiede lentamente il cupido, fissandoli con gli occhi socchiusi e le sopracciglia aggrottate preoccupate, come se non fosse del tutto sicuro di aver sentito quello che dicevano.
"Vogliamo solo sapere se sai dove possiamo trovare uno spirito dei sogni," ripete Harry lentamente e dolcemente, ingrandendo spudoratamente gli occhi per enfatizzare la cosa.
Sente che Louis lo guarda e questo gli fa stranamente venire voglia di avere successo ancora di più. Non sa letteralmente perché, ma vuole sempre disperatamente che Louis si senta... beh orgoglioso di lui. Vuole sempre che qualcuno si senta orgoglioso di lui. Sua madre non l'ha mai fatto, non davvero, ma Louis , e una volta aver provato quella calda e dolce sensazione, non può fare a meno di volerla tutto il tempo.
Chiamatelo pure egocentrico, ma qualcuno che lo tratta come se fosse fantastico è una cosa tutta nuova per lui e lo fa sentire bene.
Niall distoglie lo sguardo con espressione esasperata.
"E perché," sospira, "avresti bisogno dell'aiuto di uno spirito dei sogni?"
"Perché uno spirito dei sogni potrebbe venire con noi dai dottori e fargli passare la polisonnografia con risultati genuini?"
"Voglio dire," Niall cammina un po' avanti e indietro finché non si siede su una delle sedie, con un'aria incredibilmente strana. "Immagino che abbia senso. Ma vorrei che non dovessimo coinvolgerne uno. Odio dirlo, ma possono essere una vera e fottuta spina nel fianco. Sono emotivi, volubili e mancano di logica. A malapena pensano quando sono in difficoltà."
"Non voglio essere quella persona, ma ho avuto a che fare con quel tipo di persone da quando Louis e io siamo entrati nel primo portale. Andrà tutto bene."
Louis sussulta bruscamente, dando una gomitata al fianco di Harry per assicurarsi che il riccio sappia che la sua battuta non è passata inosservata. Harry trattiene un sorriso.
"Questo brucerà il tuo voto finale sulla gentilezza," mormora Louis.
"Oh no," risponde Harry impassibile. "Come vivrò adesso."
A proposito di voti, il pensiero del suo ultimo voto universitario lo colpisce casualmente. Considerando quanto tempo stanno trascorrendo via, sa che questo inciderà davvero quando torneranno. Non che a lui importi esageratamente, voleva solo andare all'università perché sarebbe stato divertente prendere in giro e torturare altre creature, ma se conosce Louis così come gli piace pensare, alla fata probabilmente non piace prendere brutti voti.
Prende mentalmente nota di menzionare questa cosa a Louis più tardi, solo per vedere la sua reazione. La fata stringe le labbra e spalanca gli occhi in modo così eccessivo quando è stressata. Sembra un minuscolo personaggio dei cartoni animati, tutto agitato e sconclusionato. È divertente. Louis è divertente. Harry non lo odia.
(All'inizio si vergognava estremamente del fatto che non riuscisse a mantenere alta la sua antipatia, ma col passare del tempo non può fare a meno di chiedersi, non si innamorano tutti un po' di Louis? Insomma, quando incontri Louis la prima volta, la sua sola presenza ti fa venir voglia di regalargli i pezzi migliori di te. Harry si chiede se Louis conservi tutti quei pezzi della bontà degli altri rinchiusi dentro di sé e vicino al suo cuore, se è così che il castano rimane sempre così puro, se è così che riesce a essere ancora così irremovibile del fatto che c'è del buono in tutti, anche in lui.
Non che Harry sia innamorato un po' di Louis o qualcosa del genere. Sicuramente il fatto che gli si sia mozzato il respiro quando il ragazzo gli ha sorriso o gli ha fatto i complimenti è dovuto al fatto che Louis è la prima persona a mostrargli sinceramente gentilezza, e nient'altro. Certo che questo lo fa sentire bene. Ovviamente Harry ne vorrà di più. Ovviamente penserà che gli occhi di Louis sono belli, quando lo guardano in quel modo.)
Niall stringe le labbra al pensiero, ovviamente avendo una sorta di leggera battaglia interna con se stesso, prima di sospirare finalmente, le spalle che affondano per la sconfitta.
"Bene. Facciamolo," annuisce. "Non dovrebbe essere così difficile trovarne uno. Cercherò di convincere qualcuno di essi a parlarti."
Harry alza sottilmente il pugno mentre le trombe suonano vittoriosamente nella sua testa, e Louis sospira di sollievo accanto a lui.
"Grazie," dice seriamente la fata. "Ti adoro, Niall. Sei una creatura importante e dovresti essere apprezzato di più."
"Oh, hai dannatamente ragione," mormora Niall.

~

Il loro spirito si chiama Danielle Campbell, ridacchia in modo frizzante e assomiglia all'estate.
La sua bellezza è la prima cosa che Harry nota. I suoi capelli scuri sono folti e sembrano sempre muoversi o volteggiare e trascinati dal vento, solo un po', anche mentre entra dalla porta dello Starbucks leggermente affollato dove si dovrebbero incontrare, individuando immediatamente Harry e Louis con un sorriso complice. Sembra fatta di colori pastello- gelidi occhi azzurri e labbra rosa zucchero filato che si stagliano in evidente ma piacevole contrasto con l'oscurità dei suoi capelli e le lunghe ciglia nere. Si muove come se fluttuasse nell'aria, con passi graziosi e la schiena dritta. Ad Harry ricorda un po' Eleanor, solo meno tesa e nonostante il suo essere, probabilmente un po' più tollerabile.
Sembra un sogno. Il che sarebbe molto adatto visto chi è.
Lei si siede - scivola, davvero - sulla sua sedia di fronte ai due ragazzi, e mentre il silenzio cala tra di loro per un paio di secondi, alza un sopracciglio in attesa.
"Allora, il vostro amico Cupido è davvero convincente," inizia con un piccolo sorriso. "Spero che non si sia impegnato tanto per farvi evitare di parlare."
Harry sente Louis prendere vita accanto a lui, tossendo e schiarendosi un po' la gola. Quando lo spirito gli dà una sbirciatina, nota che le guance di Louis sono arrossate e i suoi occhi un po' più larghi, e pensa che la fata di sicuro è consapevole dello straordinario aspetto di Danielle tanto quanto lui. Questo fa venire un nodo al suo stomaco. Gli piacerebbe essere l'unico a far sentire Louis così, per quanto irrazionale sia questo pensiero.
"Giusto, no," la rassicura Louis, "no, non è stato invano. Abbiamo solo uh, stanno accadendo cose importanti."
Danielle gli rivolge un sorriso smagliante, ma i suoi occhi non sono ancora del tutto aperti, guardinghi. "Lo immaginavo."
"Sono Harry. Vengo dalla Grecia," cerca Harry. "Louis è norvegese. Non vogliamo farti del male."
Il sopracciglio sinistro di Danielle si alza, e lei ispeziona casualmente le sue lunghe unghie mentre lo fa.
"Cerchi una buona compagnia?" Riflette, sorridendo minacciosamente ma non nel modo aggressivo a cui è abituato Harry, e lo confonde perché non sa bene dove collocarla o quali siano le sue motivazioni. Lui e Louis stabiliscono un contatto visivo per alcuni brevi secondi, decidendo con un paio di sopracciglia alzate e cenni del capo che se ne occuperà la fata di questo.
Dopotutto, se Niall ha ragione sulla natura degli spiriti dei sogni, Louis dovrebbe essere la scelta ovvia poiché è esattamente uguale a loro. Dovrebbe sapere cosa dire, calcola Harry.
"In parte," inizia la fata come risposta alla domanda di Danielle. "Ma, beh, penso che apprezzeresti quanto me se non ci fossero motivi nascosti qui, giusto, quindi andrò dritto al punto e dirò che in effetti c'è anche qualcosa che vorremmo che facessi per aiutarci."
Danielle abbassa immediatamente il sorriso per restringere invece gli occhi, pensierosa, alzando il mento e guardando Louis dall'alto in basso. C'è un luccichio nei suoi occhi, un luccichio che rivela che le piace, e qualcosa di freddo gira di nuovo dentro di lui.
"Sei adorabile," dice. Harry mentirebbe se dicesse che anche lui non lo ha pensato un paio di volte. "Cosa vuole da me?"
Louis inizia a spiegare, con molta calma e attenzione, che hanno un'amica in un altro mondo che è malata e ha bisogno del loro aiuto. Tutto ciò che Danielle deve fare è seguire Louis in un ospedale e per una sola notte fargli provare i sintomi della narcolessia, il più vicino possibile ai sintomi di Jesy.
"E perché dovrei aiutarti?" Danielle ridacchia, sfiorando il dorso della mano di Louis attualmente appoggiata sul tavolo con i suoi polpastrelli lisci mentre parla, e il giovane la ritrae immediatamente, roteando gli occhi.
"Non comportiamoci in modo meschino," dice in modo pratico. "In un universo lontano, una ragazza è stata svegliata da una maledizione e ha scoperto di avere una sorta di malattia cronica per la quale non ha una cura e ne è tormentata ogni singolo giorno. Questa è la sua unica speranza di tenerla almeno sotto controllo e capire le sue condizioni. Vuoi portare via a qualcuno il suo per sempre felici e contenti?"
È come premere un interruttore. Il sorriso stuzzicante di Danielle si trasforma in un labbro inferiore tremolante. Alza una mano per asciugarsi gli angoli dei suoi occhi ora umidi, e Harry può vedere Louis che spalanca gli occhi per lo shock perché oh dio, non aveva intenzione di farla piangere, solo farle capire la gravità della situazione.
"No, non voglio," singhiozza alla fine. "Non quando la metti in questo modo."
"Ehi," si precipita a dire Louis, mettendole una mano gentile sulla spalla. "Va tutto bene. Vogliamo solo che tu ci aiuti con questo. Mi dispiace."
Louis non fa paura, pensa Harry. È piccolo e felice e gli piacciono i colori vivaci, ed è troppo innocentemente fedele per il suo bene.
Ma sa come usare le parole, sa come esprimersi e non è indifeso. Ogni volta che il riccio si ricorda quanto può essere fiero e serio Louis quando vuole, c'è un calore nel suo petto molto simile all'orgoglio. È questo che lo rende così bravo. Sa benissimo come sfruttare le cose a suo favore e sa come portare a termine il lavoro. E anche se a Harry piace sottolineare quanto sia incredibilmente irritante, lo trova anche ammirevole.
"No, è okay. Lo farò," conferma Danielle, asciugandosi il naso e rivolgendo a Louis un bel sorriso. "Aiuterò la tua amica a essere felice."
E Louis si illumina come il sole, come le costellazioni di stelle, come il chiaro di luna, e Harry deve distogliere lo sguardo perché ha paura che potrebbe diventare cieco per aver guardato troppo a lungo, come se forse i suoi occhi cominceranno a bruciare e macchie colorate gli offuscheranno la vista se lui si avvicina troppo.
La fata si alza rapidamente dal suo posto per camminare (ballare) verso Danielle, chinandosi un po' per abbracciarla. Lo spirito non sa se essere commosso dal sentimento della situazione, o urlare perché Louis molto raramente è così felice delle cose che lui fa.
Non sa come gestire questa cosa, e sa che è sciocco e che alla fine lo supererà, ma ha solo bisogno dell'approvazione di Louis in ogni momento. Da quando il castano ha iniziato a farlo, Harry si è nutrito di quella sensazione e si è tuffato in esso come i fiori che aspettano la pioggia dopo la siccità. Non è che vuole che Louis lo ammiri di più, perché non è realistico, ma lui è solo- è solo che non sopporta quel sentimento minuscolo e irritante che prova quando Louis va in giro come se ogni singola persona in tutti i mondi stesse facendo miracoli, tranne lui.
È bisognoso quel modo di pensare, però, e il bisogno è qualcosa che Harry non prova assolutamente. È indifferente e inavvicinabile, e nonostante si goda la sensazione di far sorridere gli altri un po' più di quanto dovrebbe, deve mantenere il suo orgoglio. Gli piace quando le persone lo guardano con rispetto e soggezione, gli piace far aspettare le persone e gli piace vedere le persone che cercano di accontentarlo. E probabilmente suona terribile. Lo sa.
Prima di Louis, però, quello era stato l'unico modo che conosceva per ottenere sentimenti importanti. Non aveva avuto alternative a quello, non gli erano state presentate opzioni prima, e questo è il motivo principale per cui è qui, cambiando e provando e non abbandonando Louis in primo luogo.
Harry pensa anche che forse pensa troppo. Tutto il tempo.
Cerca di non pensare fino all'arrivo in ospedale, mentre Danielle e Louis chiacchierano allegramente accanto a lui.

~

La polisonnografia funziona meravigliosamente.
Louis passa la notte al centro. Harry riesce a guardare mentre il personale attacca i sensori al viso della fata, alle sue tempie, al suo cuoio capelluto, sotto il suo naso; riesce a vedere come si stringono le cinghie elastiche intorno al suo stomaco, guarda mentre conferiscono sensore dopo sensore, finché non ci sono così tanti tubi e fili attaccati al ragazzo più piccolo che sembra che la sua vita sia in pericolo. Harry si sente un po' a disagio, vedendo Louis in questo modo perché sembra ancora più piccolo di prima - cosa che non credeva possibile - ma è anche chiaro che la fata è nervosa, e quindi non compensa la sua mancanza di altezza nelle parole come farebbe di solito. Sta semplicemente lì, delicato, docile e tranquillo, aspettando pazientemente che tutto il clamore intorno a lui si calmi.
È necessario che Louis passi la notte da solo, il che significa che Harry deve andarsene quando la procedura di installazione è terminata.
"Sei comodo?" Chiede a Louis. "Puoi muoverti con tutti quei tubi?"
"In realtà non è così male," assicura Louis con un piccolo sorriso. "Posso muovermi bene. Li sento a malapena. Danielle è qui?"
Harry si limita ad annuire, la presenza di uno spirito è molto evidente per lui, ed è sollevato che Danielle si attenga alla sua missione. Spera con tutte le sue forze che possano fidarsi di lei e che resti davvero tutta la notte.
"Okay," sospira Louis, annuendo in risposta. "Vai. Devo far funzionare la mia magia ininterrottamente, no?"
Harry sbuffa. "Non escludere Danielle in questo modo. Tu devi soltanto dormire."
"Allora lascia che Danielle faccia la sua magia e che io faccia la mia parte altrettanto importante."
Gli sfugge una risata al tono aspro usato da Louis. Ecco di nuovo il suo disperato bisogno di essere eroico.
"Buonanotte, Lou," sorride, girandosi lentamente per uscire da lì. "Ci vediamo in mattinata."
"Mi godrò ogni secondo che saremo lontani!" Urla il giovane, e Harry non si preoccupa nemmeno di contenere il suo sorriso mentre se ne va. Louis non può vederlo comunque. Non fa male a nessuno.
"Sarò di nuovo qui appena posso, allora," dice prima di uscire dalla stanza.
In breve, quando Harry arriva la mattina dopo - dopo una notte sorprendentemente scomoda e solitaria senza battibecchi o coccole inconsce - per prendere Louis e ascoltare il verdetto, Danielle sta già aspettando all'ingresso, assicurandogli che ha fatto tutto ciò che doveva fare e che Louis sarà sicuramente diagnosticato. Non ha mentito, perché il dottore conferma tutto solo pochi istanti dopo, e Harry non può fare a meno di sentire una specie di lieve fremito nel petto quando si rende conto che sì, non hanno fatto tutto questo invano. Non falliranno.
Quando Harry e Louis lasciano l'ospedale insieme questa volta, i loro passi sono molto più leggeri e veloci, e accelerano con sollievo e successo.
"Quindi, com'è andata?" Dice il riccio, cercando di iniziare una conversazione leggera.
Louis alza le spalle e sospira. "Mi sento estremamente male per Jesy. La peggiore notte di sonno che ho avuto nella mia vita, ne sono abbastanza sicuro."
"Beh," lo spirito guarda in basso a terra, il suo stomaco formicola per un po' per il raggiungimento del loro progetto. "Se non fosse stato per te non avremmo avuto la ricetta medica. E ora non dovrai mai più provare una cosa del genere."
Harry fa alcuni respiri profondi, discutendo se continuare o meno. Se dirgli davvero 'comunque questa è stata la nostra prima notte senza l'altro da un po' e mi è sembrato un po' strano' o 'anche tu ti sei sentito stranamente a disagio nel non sentire il mio respiro leggero accanto a te' o 'Penso che potrei amarti un po'.'
(Non l'ultima parte. Non l'ultima parte.)
Gli angoli della bocca di Louis sono tirati verso l'alto. "Hai perfettamente ragione. Sono una specie di eroe, no?"
(Forse l'ultima parte. Forse l'ultima parte.)
Il momento però ormai è passato e quindi sorride e basta.
"Ci stai arrivando, Lou."
Tutto ciò che resta da fare ora è trovare una farmacia e prendere la medicina. Harry accarezza la falsa carta d'identità di Louis che al momento giace al sicuro nella sua tasca dei jeans, una sensazione di soddisfazione lo investe così forte che dimentica quasi completamente la parte odiosa del suo cervello che gli urla costantemente tutte le cose che potrebbero andare storte. Lo stanno facendo.
Non ci vuole molto tempo per andare dall'ospedale alla farmacia, considerando che l'ospedale è situato abbastanza in centro, e i loro piedi agili rendono il tutto ancora più facile. Una piccola campanella suona quando entrano nel negozio, e lo spirito stringe un po' gli occhi per abituarsi a tutto il bianco clinico che c'è lì dentro - facendo sembrare il posto grande e spazioso anche se è esattamente l'opposto.
Dietro il bancone c'è un ragazzo, ed è lentigginoso, alto e dolorosamente nuovo al lavoro. La sua ansia sta ispessendo l'aria intorno a lui, quasi rendendo i palmi umidi di Harry solo guardandolo. È orribile, e il riccio si sente subito male per lui nello stesso momento in cui spera sinceramente che non causerà problemi a lui e Louis.
Lentiggini sembra essere perfettamente in grado di maneggiare la loro ricetta, però, leggendola attentamente e poi vagando per ottenere ciò per cui le creature sono venute.
Louis e Harry non possono fare a meno di scambiarsi sorrisi felici. Sta funzionando irrealisticamente bene, è uno scenario da sogno. E se, nonostante tutto, questa medicina non funzionerà per Jesy, in futuro possono sempre aiutarla e fare in modo che visiti la Terra da sola, e poi almeno ci hanno provato. Hanno fatto tutto il possibile per aiutare un'amica, e anche se il pensiero che tecnicamente potrebbe essere tutto vano se Jesy non risponde bene al farmaco cerca di farsi strada nella coscienza di Harry, non lo lascerà prendere radici dentro di lui. Ne varrà la pena, indipendentemente da ciò che accade, ne varrà la pena.
Proprio mentre Lentiggini sta mettendo il farmaco sulla scrivania per Harry e Louis, una donna anziana chiede da dietro di lui se ha controllato la carta d'identità. Il ragazzo alza di scatto la testa con un'espressione leggermente terrorizzata impressa nei suoi lineamenti.
"N-no. Mi dispiace. Non volevo — fanculo — voglio dire, merda. Io-"
Si ferma un attimo per respirare. Harry vorrebbe calmarlo. Dirgli che va tutto bene, che può prendersi il suo tempo.
(Archivia quei pensieri come motivo numero 425 del perché sua madre non vorrà vederlo mai più.)
"Potrei, uhm. Avete la carta d'identità con voi?" Chiede il ragazzo, e Harry e Louis annuiscono all'unisono mentre lo spirito gli dà il documento falso. Spera che il ragazzo non sia in grado di notare alcuna differenza, o se non altro, spera che sarà troppo nervoso per controllarlo troppo a lungo e che possa restituirlo prima che possa scoprire errori.
Sembra che sia proprio così, lo sguardo distratto del ragazzo spazia sulle carte un po' troppo velocemente, e Harry sta già alzando di nuovo la mano per riprendere la carta e metterla via.
Ma.
Ma, ma, ma, ma.
Ma mentre il ragazzo si prepara a restituire il documento, la donna più anziana va da lui per ispezionarlo, e Harry si irrigidisce nel giro di pochi microsecondi. Sembra che abbia molta esperienza con questo. Probabilmente potrebbe trovare difetti abbastanza presto, perché è diverso dai club o dai piccoli negozi di liquori. A questo posto importa davvero. Qui è tutto più sicuro.
E abbastanza presto, spinge gli occhiali più in alto sul naso per dare un'occhiata più da vicino, lo avvicina al suo viso per essere sicura, ha questa ruga follemente inducente al panico tra le sopracciglia, e Harry lo sa.
E tutto succede piuttosto velocemente, allora. Harry sente il suono di folle urlanti, allarmi antincendio e vetri rotti nella sua testa mentre la donna prende da parte la carta d'identità per indagare ulteriormente, le sopracciglia corrugate scetticamente. Torna a guardare la coppia vicino alla scrivania e poi il documento, e poi di nuovo Harry e Louis e di nuovo il documento. Poi chiede un telefono. Harry sa già che tipo di telefonata farà.
E alla sua destra c'è Louis, e la sua faccia è pallida e i suoi occhi sono spalancati quando si rende conto che sì, verranno sicuramente scoperti se continuano a stare lì.
Quindi Harry fa l'unica cosa che gli viene in mente. È spericolato, stupido e rischioso, ma è l'unica cosa che può fare perché oh mio dio, sono fottuti comunque.
Afferra la mano di Louis con una delle sue, con l'altra prende la medicina dal bancone e poi si precipita verso la porta.

Collision (Italian Translation)Where stories live. Discover now