6.

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Ma non si spogliò nessuno.

[piccola parentesi dell'autrice:
Eh, volevi?!]

Al contrario, i due tornarono dai loro amici e Taehyung, quello che dei due aveva accompagnato l'altro all'andata, chiese gentilmente se qualcun altro avesse potuto portare Jungkook a casa. E fu una scelta presa assieme, sempre per il loro bene.
È che avevano bisogno di tempo per riflettere su cosa sarebbe successo al loro rapporto se lo avessero portato allo step successivo. Perché quando si staccarono, dopo quel bacio più passionale di qualsiasi film d'amore, anche Jungkook intuì finalmente di sentire le stesse cose di Taehyung nello stomaco; più guardava dritto in quegli occhioni, più capiva che era quello l'unico posto in cui sarebbe voluto affondare. Più guardava quelle labbra, più sentiva che sarebbe voluto tornare a baciarle il prima possibile. E più guardava quel viso, più nasceva in lui il desiderio di svegliarsi ogni giorno con quello come visuale non appena apriva gli occhi. Solo due volte a settimana si svegliava con Taehyung accanto, e più ci pensava, più realizzava che, cazzo, Taehyung era di una bellezza che non sarebbe stata descritta in modo appropriato nemmeno con un'opera di Shakespeare. Persino da appena sveglio, con gli occhi semiaperti e la bocca pure, da cui faceva fuoriuscire uno sbadiglio.

«Mi piaci anche tu...»

«Ma ho paura.»

«Anch'io. Credo proprio abbiamo la stessa paura.»

E infatti, quando Taehyung tornò a casa per i fatti suoi e Jungkook accompagnato da Namjoon — a cui ovviamente raccontò tutto, e gli disse di dirlo pure ai ragazzi, così se in quei giorni a venire li avessero visti più strani del solito, o addirittura assenti, avrebbero saputo il motivo —, si mandarono un messaggio della buonanotte prima di mettersi a letto, e ancora di comune accordo passarono dei giorni senza sentire o vedere l'altro, per poter pensare. Non era qualcosa di piccolo quello che condividevano, proprio per niente: alle spalle avevano anni di vera amicizia, erano migliori amici, di quelli che avrebbero fatto di tutto per preservare quel magnifico rapporto che avevano. Era forse per questo che non avevano mai portato troppo in là i loro pensieri? Che non si chiedevano mai "perché lo bacio agli angoli della bocca continuamente, come se fosse la cosa più normale al mondo?", oppure "perché non sento il bisogno di frequentarmi con nessuno, se so che ci sarà sempre l'altro a darmi tutte le coccole, i baci, le attenzioni di cui ho bisogno?", era forse questo il motivo? Che la loro amicizia era un porto sicuro e che non volevano intaccare per alcun motivo?

Una relazione sarebbe stata difficile. È più difficile per chiunque, rispetto un'amicizia di sicuro. Avrebbero dovuto fare attenzione a tenerla salda per bene, come avevano fatto con il loro rapporto fino a quel momento, perché problemi di coppia avrebbero portato sicuramente ad intaccare anche la loro amicizia. Un'amicizia vera non finisce mai, un amore vero, invece, può. Perché a volte l'amore non è l'unica cosa che serve per andare avanti. Ma Taehyung e Jungkook avevano ben più di questo, solo che la paura c'era, e ad essa andava solamente portato rispetto di essere vissuta, capita, affrontata, perché era naturale.

E mentre quei due si erano presi dei giorni lontani da tutto e tutti per poter riflettere, gli altri, ovviamente, continuavano a vedersi e parlare, e delle conversazioni su quei due casi persi erano praticamente all'ordine del giorno, anche solo per dieci minuti. Invitavano pure Jimin, di tanto in tanto! Si erano complimentati con lui per il lavoro che era riuscito a fare, mentre quest'ultimo giocava con delle ciocche dei suoi capelli, che aveva deciso che avrebbe tenuto rosa per un altro po', perché in fin dei conti gli piacevano e ci si vedeva bene.

«Ma a quanti giorni sono di "riflessione", adesso?» domandò Seokjin, facendo le virgolette.

«Ormai sei, domani è venerdì, tecnicamente dovrebbero passare la loro serata assieme, chissà se hanno organizzato qualcosa», Hoseok fece spallucce, e sospirò, un po' turbato, «Posso confessarvi che adesso mi sento in colpa? Taehyungie e Kookie non stanno vedendo nessuno da sei giorni per colpa mia e del mio stupido piano» poi negò con la testa, sconsolato, facendo alzare un coro di lamento da parte di tutti, Jimin compreso, che a parte suo cugino conosceva gli altri da nemmeno una settimana.

«Innanzitutto, se ci fosse anche una sola colpa da parte tua, in questo momento, sarebbe anche colpa mia e di Jimin che ti abbiamo aiutato a preparare questo piano, e anche un poco degli altri che sono stati al gioco per noi» gli disse Namjoon, che gli circondò le spalle con un braccio, «Ma noi non abbiamo nessuna colpa. Taehyung e Kook stanno riflettendo sui loro sentimenti da sei giorni, non si stanno evitando per niente, eh. E se non avessimo messo in atto alcun piano, in questo momento sarebbero qui con noi a domandarsi perché non hanno ancora mai dato il loro pisello a nessuno. Vi sembra possibile una cosa del genere, a più di vent'anni?!»

Yoongi si schiarì la voce «Tecnicamente ognuno ha i suoi tempi per—»

«Sì, Yoongi» ma Namjoon lo interruppe, «Capisco cosa vuoi dire, però non credo sia assolutamente il loro caso. Dio solo o chiunque esista lassù sa quanti ragazzi, durante le nostre serate di gruppo fuori, si siano avvicinati a me solamente per chiedermi se uno o tra Taehyung o Jungkook fosse single. Non ho mai rifiutato un ragazzo quando usciamo, semplicemente perché quando mi parlano per chiedere di me, mi sembra un miracolo», e rise amaramente, contagiando anche gli altri.

«Quindi non dovrei sentirmi in colpa?», domandò Hoseok, terminate le risate generali.

«Assolutamente no, cuginone!», lo rassicurò Jimin, facendogli l'occhiolino, «Tra un po' di tempo potrete vederli fare i fidanzatini, come è giusto che sia. Sento la pressione e l'attesa io che li conosco da poco, non voglio immaginare voi.»

«Ti dico solo che per tutto questo tempo, ci hanno fatti sentire single nonostante fossero solo amici. Solo due stolti possono essere così» gli disse Namjoon, facendolo ridacchiare, «E onestamente sono scioccato che sia stato Taehyung a dichiararsi per primo, ma in positivo. Non me lo aspettavo. Tra i due quello che cerca sempre di fare quello macho, il bad boy, è Jungkook. Con tutti quei tatuaggi poi, è pure credibile come cosa» e successivamente fu lui a ridere, facendo venire in mente a Jimin una cosa.

«A proposito di Jungkook e i tatuaggi, potreste dirmi dov'è il suo studio? Guardando le sue braccia ha fatto venire anche a me la... voglia di tatuarmi, ecco. Magari sotto il costato... avrei un'idea», disse Jimin, facendo spallucce, e Hoseok da cugino sorpreso di non sapere niente, gli chiese a cosa stesse pensando, facendogli scuotere la testa, «Niente di troppo complicato... una scritta... nevermind...»

Are you blind? || TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora