Chapter 1

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Se c'era una cosa che Francesco aveva imparato di Tommaso, era che fosse tanto meravigliosamente estroso quanto meravigliosamente fragile. Aveva imparato col tempo ad amare entrambi i suoi aspetti della sua personalità ed in quel momento non avrebbe saputo dire quale dei due preferisse. Lo adorava in ogni sua singola sfumatura. Eppure niente gli scaldava il cuore come quando lo guardava sorridendo, come in quel momento.

"A volte non riesco a credere che tu abbia deciso di restare" mormorò quello, mentre puntava gli occhi nocciola nei suoi, il volto seminascosto, visto com'era accoccolato sul suo petto. Era così naturale, per lui, stringerlo ancora più a sé, cercare di sentirlo il più vicino possibile.

Sorrise, dolcemente ed intenerito, "Alla fine, non potevo di certo abbandonarti qui, ti pare? Questo posto è una gabbia di matti."

E Stefania, che, fino a quel momento, li stava osservando in silenzio dall'altro letto, parlò, "Caro Francesco, vorrei ricordarti che tu sei il primo della lista."

"Ma io direi che ci contendiamo un po' tutti il posto" commentò il più piccolo, cercando di accovacciarsi il più possibile su di lui.

"Sei in carenza di affetto, amore?" domandò Cecilia con la sua inconfondibile erre moscia, entrando nella stanza e dirigendosi a passo svelto di loro e puntando lo sguardo sul minore. Automaticamente, storse il naso. Non la riteneva cattiva, ma un po' troppo... appiccicosa? Forse appiccicosa era il termine ideale, sì - era un po' troppo appiccicosa nei confronti di Tommaso.

"Lo sai che ormai sono come una donna gravida, amore, ho gli sbalzi di umore e la lacrima facile" replicò quello, senza muoversi di un millimetro dalla propria posizione.

Non riuscì a non ridere, "Una donna gravida?" ripeté, continuando a ridacchiare.

Percepì il sorriso dell'altro aumentare contro la sua pelle, "Una donna gravida" confermò, annuendo leggermente.

"Lasciamo in pace la coppietta felice, Ceci" l'ammonì Stefania bonariamente - ma neanche tanto, era piuttosto sicuro non stesse poi così simpatica neanche a lei - mentre spalmava una crema sul viso.

"Ma io sono entrata per dirvi che è pronto il pranzo, non per altro" replicò la castana. E - niente da fare - più parlava più l'urtava. E dire che inizialmente gli stava anche simpatica.

"Tra poco arriviamo" le rispose allora, sforzandosi di sorriderle. Sperò non gli fosse venuta fuori una smorfia.

Solo quando uscì dalla camera, Tommaso riprese a parlare: "Dobbiamo proprio?" chiese, con un tono leggermente lamentoso. Per niente al mondo avrebbe voluto muoversi da lì.

"A meno che tu non voglia saltare il pranzo, amore" commentò ironicamente Stefania, mentre si alzava ed usciva dalla stanza.

"Dai, Tommy" lo incitò allora lui, dandogli leggere pacche sulla schiena, per poi scivolare dalla posizione in cui erano fino a poco prima.

"Non voglio alzarmi" protestò allora l'altro, afferrando il suo cuscino ed usandolo come sostituto al suo corpo.

A quel punto si allarmò, "Ma ti senti bene?"

"Ho la nausea. Sono una donna gravida fino in fondo" sbuffò.

Già più tranquillo, rilassò immediatamente le spalle, "Non sarà forse perché hai esagerato con il vino?" gli domandò canzonatorio

"Può darsi" mormorò allora.

"Vuoi che ti prepari qualcosa? Una camomilla?" propose, allungando la mano per accarezzare i capelli radi.

In you I've found home || Tommaso e Francesco Where stories live. Discover now