capitolo 14

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ALLIE

A forza di pensare alle parole di Cinque e alle motivazioni che potessero esserci dietro, mi addormento.

Dopo quelli che penso essere stati dieci minuti, sento un rumore molto simile a quello che fece Cinque quando ci teletrasportò, quindi pensando si trattasse di lui, apro gli occhi e alzo lo sguardo, ma non lo vedo e al suo posto trovo tre persone, non riesco a identificarne il sesso, dato che indossano delle strane maschere a forma di testa d'animale. Non faccio in tempo a domandare nulla che mi prendono per il braccio. Accade tutto nella frazione di qualche secondo che non sento nemmeno il senso di nausea durante quello che sembra essere un viaggio nel tempo.

Vengo scaraventata ben poco delicatamente su un pavimento lurido, dal quale mi alzo in fretta e mi volto verso i tizi che mi hanno portato qui: si stanno togliendo le maschere mentre due di loro si sussurrano qualcosa:

"secondo te ci riconoscerà?"

"no Frank, stai tranquillo, le abbiamo cancellato la memoria, ricordi?"

Non riesco a sentire quello che stanno dicendo, ma quasi sicuramente si tratta di me.

"scusate, perchè mi avete portata qui?" chiedo sbrigatamente;

a rivolgermi la parola non è nessuna delle due voci che ho sentito prima ma è femminile, aspra e squillante:

"oh tesoro, ciao. Non ti ricordi di me?" me lo domanda con un tono ironico che mi da sui nervi

"no e non mi interessa, vi ho chiesto perchè sono qui" vado dritta al punto.

"beh, facendola semplice ti abbiamo rapita" poi, lasciandomi interdetta e senza darmi ulteriori spiegazioni, se ne vanno tutti e tre, passando per una piccola porticina a lato della stanza; mi alzo correndo verso la porta, con la speranza di arrivarci prima che si chiuda, ma niente da fare. Mi guardo intorno cercando una via d'uscita, non una porta secondaria, non un condotto d'aria, nulla; quindi, non sapendo più cosa fare, mi metto ad urlare, con la vana speranza che qualcuno mi senta.

Sento la porta aprirsi e uno degli uomini di prima sta venendo verso di me con una siringa in mano -oh no, io odio gli aghi, penso sia la mia più grande paura-; ad ogni suo passo la mia ansia sale sempre di più.

Chiudo gli occhi e comincio nuovamente a strillare, uno strillo disperato, colmo di paura, con la speranza che tutto finisca in fretta; mi sento prendere il braccio e la siringa sfiorare la mia pelle, appena accade ciò la mia mente viene riscossa prepotentemente di ricordi con Cinque: la prima conoscenza, il primo bacio, il primo ballo, le notti stupende con lui ed i nostri cuori che battevano all'uniscono, come se suonassero una melodia solo a noi conosciuta.

Ora ricordo tutto.

Poi, non vidi ne sentii più nulla, il mio corpo si fece pesante e caddi a terra completamente addormentata.

HOLA GENTE, COME VA? COME PROMESSO ECCO IL NUOVO CAPITOLO.

AMATEMI SOLO PERCHE' L'HO PUBBLICATO (DI NUOVO) IN ANTICIPO E, AMATEMI pt.2 PERCHE' HO GIA' SCRITTO IL 15 CHE PUBBLICHERO' IN SETTIMANA.

SCRIVETE UN COMMENTO SE VI STA PIACENDO QUESTA STORIA (COSI' PARLIAMO ANCHE UN PO'), MODESTAMENTE MI STO IMPEGNADO A SCRIVERLA E MI PIACE COME STA VENENDO.

-vale

At least you...-Five HargreevesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora