Un lavoretto culinario

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Pinkie tornò all'Angolo Zuccherino con la testa piena di domande. - Perché le mie amiche mi ignorano? Perché si comportavano così? Perché mai dovrebbero mentirmi? -
E dopo un interrogatorio col povero Spike, la sua criniera divenne liscia e sgonfia, il suo sorriso si tramutò in un tunnel di disperazione e le sue lacrime bagnavano il pavimento della stanza. Malinconica e sola, Pinkie prese un sacco di farina, un secchio di rape, dei sassi e un ammasso di polvere, li mise intorno ad un tavolo con dei cappellini da festa a e apparecchiò la tavola.
- Grazie a tutti per essere venuti alla festa di post compleanno di Gummy! - Annunciò agli oggetti.
Gummy morsicava un nastrino, mentre Pinkie, ormai divenuta Pinkamena, prestava le voci agli oggetti e continuava la sua psicopatica festa. Poi qualcosa cambiò. La sua tristezza divenne rabbia e la sua malinconia si tramutò in odio profondo. Lei digrignò i denti. Ringhiò furente. Il mondo attorno a lei si contorse. Sapeva cosa fare. Il suo cuore accelerò il battito e le sue zampe tremavano dalla voglia di uccidere.
- Hai ragione, Gummy! - disse in una risata malefica.
Così, corse disotto, dove la signora Cake cucinava delle tortine. " Oh, ehm... Pinkie , tesoro! " esclamò. - Scusaci, ma... Stiamo preparando una... Cosa! -
Il signor Cake sorrise. - Già, abbiamo molto da fare. Zuccherino, cambio io i bebè! - si affrettò a dire lui.
- Certo, caro! -
Pinkie rimase sul l'uscio della porta con i capelli che gli coprivano il volto. La signora Cake canticchiava allegra, quando notò il totale silenzio della pony rosa.
- Tutto okay, cara? - domandò.
Pinkie non rispose.
La signora Cake rimase in attesa.
- Lo sá, signora Cake, che nelle nostre vene scorrono circa 10 litri di sangue? - disse Pinkamena. La sua voce era distorta, strana e lieve.
La signora Cake rimase immobile. - Coma hai detto? -
Pinkie ondeggiò su sé stessa. - Dicono che, dopo che il cuore ha smesso di battere, il cervello continui a funzionare per altri sette minuti. -
- Ma Pinkie che vai dicendo?! - esclamò la signora Cake.
La pony rosa alzò un machete e colpì il testa la povera signora Cake, che si accasciò a terra e tremò. Non riuscì neanche a parlare per lo shock e il dolore. La sua testa sanguinante si fece gonfia. Pinkie sorrise,sempre sotto i suoi capelli lisci. Si sentiva meglio. Come se uccidere la rendesse felice.
- Tesoro! - chiamò il signor Cake dall'altra stanza. - Il piccolo Pound Cake sta venendo da te, potresti riportalo qui? -
Il puledrino cavalco ridendo e gioendo verso la cucina, ove Giacieva il corpo della signora Cake. Pound si soffermò davanti a sua madre e la fissò. Non si innervosì. Poi guardò Pinkie, che gli sorrise dolcemente.
- Tranquillo, Pound Cake. - sussurrò lei. - Non sei ancora pronto? -
Il puledrino rise e trottò nella sala giochi. Pinkie afferrò un coltello dal cassetto della cucina e avanzò verso la dispensa. Il signor Cake posò la piccola Pumpink Cake a terra e si lavò gli zoccoli. La puledrina trottò in giro per la stanza, seguita da Pound Cake e Pinkie Pie, che si arrestò dietro il signor Cake.
- Oh, Pinkie! - disse lui. - Ti va di mangiare un tortino? -
Ci fu un attimo di silenzio. Quando il signor Cake chiuse l'acqua del rubinetto, Pinkamena disse: - Te lo faccio mangiare io un Cupcake! - così detto, gli accoltellò la schiena.
Il signor Cake gridò di dolore. Pinkamena gli imbavagliò la bocca, per non farsi sentire. Lui. Si accasciò a terra. Il pavimento divenne una macchia rossa. Il corpo del pony tremò e morì. Pinkie oltrepassò la pozza di sangue e andò dalla salma della signora Cake.
- È sparita! - esclamò Pinkie.
La signora Cake era accanto alla porta e cercava di gridare per uscire e farsi sentire. Batté dei colpi, a non la sentì nessuno. Pinkie le si avvicinò.
- No... Pinkie... Ti prego... - disse con voce spezzata la signora Cake.
- Oh, tranquilla... - disse lei. - Non sentirai niente. - e la accoltellò alla testa.
La sua espressione rimase perplessa: occhi spalancati e bocca aperta. Pinkamena trascinò il corpo nella cantina e decise di crearsi un suo laboratorio. Portò giù anche il signor Cake, seminando scie di sangue, e lo spellò. Creò un tavolo, delle sedie e accessori per il muro con le ossa, cucì insieme la pelle e il cutie mark, creandone una coperta. Non sapeva cosa farne delle budella, però. C'era sangue ovunque e i pezzi dei polmoni emanavano un odore osceno. Pinkie tornò in cucina e vide il Cupcake che il signor Cake gli aveva offerto. Così, ebbe un lampo di genio.
- Cupacke alle budella...? Perché no! -

Mlp "Cupcakes" ITAUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum