13. - "Non ho mai incontrato un maggiordomo"

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Amsterdam, Imagine Dragon
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Sono sempre stata una ragazza molto ansiosa: sin da quando ero piccola ho avuto parecchi problemi ad affrontare con calma le situazioni, soprattutto quelle nuove, che mi si presentavano davanti, dandoci a volte più peso di quanto realmente si meritavano. Verifiche, gare, interrogazioni, nuove conoscenze e tutte quelle situazioni che mi mettono a rischio fanfiction sono sempre stati miei grandi nemici e se prima cercavo di calmarmi giocando con una molla per capelli, che portavo e porto sempre al braccio in caso di emergenza, da ormai un paio di anni uso il mio sarcasmo come strumento anti-ansia, alleggerendo di solito la situazione e rilassandomi nel vedere che se riesco a fare battute idiote, allora ho ancora il controllo della mia mente.

Infatti non ho fatto altro che scherzare per tutto il tragitto, da casa nostra fino a quella di Jace, dove oggi gli farò la mia prima lezione da tutor, con Evan e Liam che mi hanno accompagnato con la macchina dato che per prima cosa la casa di Jace è parecchio lontana dalla nostra, seconda io non sapevo dov'era e terzo il mio senso d'orientamento fa schifo.

"Carly, siamo arrivati." mi avvisa Liam scuotendomi il ginocchio mentre Evan accosta davanti alla caso, o meglio villa, di Jace. Guardo dal finestrino la casa e deglutisco rumorosamente, venerdì sera alla festa non mi sembrava così grande e lussuosa, adesso invece sembra enorme.

"Ma che diamine? Quella statue c'erano anche venerdì o in questi giorni c'è stata una svendita all'emporio di Fred e noi non lo sapevamo?" chiedo scioccata guardando le statue sparse sul giardino di casa e che mettono leggermente in soggezione, facendo ridere i due ragazzi seduti davanti a me che mi guardano divertiti.

"Andiamo Carly, non fare la bambina e vai." mi richiama mio fratello e io arriccio il naso contrariata facendogli scappare di nuovo un sorriso, prendo lo zaino e saluto i due con una smorfia per poi scendere dall'auto e suonare al campanello e aspettare che rispondano.

"Chi  è?" chiede una voce metallica dopo un po' e io mi schiarisco la voce nervosamente per poi rispondere "Salve, sono Scarlett Moore, sono la tutor di Jace." 

Invece di una risposta ottengo solo il rumore del cancello che si apre così, dopo essermi lanciata un'occhiata alle spalle e aver visto Evan e Liam ridacchiare e farmi gesti incoraggianti, attraverso il cancello, ora aperto completamente, percorro il vialetto che conduce fino alla porta dove trovo un uomo ad aspettarmi. Oddio hanno pure il maggiordomo.

Mi guardo intorno con fare indifferente e cerco di concentrarmi su qualsiasi altra cosa che non sia l'uomo alla porta, come ad esempio il garage aperto che mostra tre macchine lussuose al suo interno, le statue di pietra che costellano il vialetto, la casa che man mano che mi avvicino sembra sempre più grande.

Quando arrivo davanti alla porta il signore mi sorride calorosamente e io ricambio imbarazzata "Salve signorina Moore." dice in tono accogliente facendomi spazio per farmi entrare in casa. Lo guardo con la coda dell'occhio e mi stupisco di quanto sia diverso dai maggiordomi che ho visto nelle serie tv e film: ha i capelli biondi pettinati con cura, un lieve accenno di barba, nessuno smoking e credo che sia sulla quarantina.... anche i maggiordomi sono stereotipati, chi se lo aspettava.

"Salve, lieta di conoscerla, non ho mai incontrato un maggiordomo." dico ridendo nervosamente mentre gli stringo la mano che mi ha porto. L'uomo mi guarda confuso mentre gli continuo a stringere, poi scoppia a ridere e stavolta sono io a guardarlo confusa.

"Sa signorina, ne ho sentite tante sul mio conto ma credo che questa sia la prima volta che mi danno del maggiordomo." dice ridendo ancora e solo adesso mi accorgo della leggera somiglianza con Jace.... oddio no, ti prego "Sono Michael Watson, il padre di Jace."

Questa non è una fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora