33. - "Lo affronteremo"

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Take on the World, You me at six
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"Basta! Mi arrendo." urlò un bambino dai capelli rosso carota mentre correva, rallentando dopo poco e appoggiando le mani sulle ginocchia per prendere fiato. Due bambini poco lontani da lui si arrestarono subito urlando vittoriosi e la bambina saltò sulle spalle dell'amico che iniziò a correre con lei aggrappata alla sua schiena.

"Pel di Carota è stato sconfitto." urlò la bambina agitando le gambe corte mentre il suo amico la scorrazzava in giro ridendo correndo attorno al bambino dai capelli rossi che li guardava imbronciato. Avevano appena finito di giocare a guardie e ladri e i vincitori erano stati proprio quei due bambini che adesso stavano correndo e che, all'insaputa dell'altro, avevano stretto un'alleanza.

"Non è giusto, avete barato! Carly tu eri la poliziotta, dove aiutare me a catturarlo, non unirti a lui." disse a sua sorella e lei gli rivolse un sorriso furbo per poi fare cenno al bambino a cui era aggrappata di abbassarsi, una volta scesa dalle spalle di lui si avvicinò al fratello. Erano gemelli ma chiunque avrebbe dovuto impegnarsi per scorgere le somiglianze che c'erano tra di loro: avevano lo stesso naso all'insù, le stesse labbra carnose e la stessa forma degli occhi ma la fisionomia del viso e i colori erano completamente differenti e questa differenza si accentuava man mano che passavano gli anni.

"Lo so Evan, ma Liam mi ha promesso un milione di soldi e metà della sua merenda se mi alleavo con lui, tu non mi hai offerto niente." disse Scarlett guardando negli occhi il fratello senza difficoltà, durante l'estate era cresciuto e adesso era più alto di lei di qualche centimetro.

"Non sapevo che si potesse cambiare fazione." ribatté lui mentre cercava di trattenere un sorriso, il bambino dai capelli castani si avvicinò a loro e appoggiò il gomito sulle spalle dell'alleata che gli scoccò un'occhiataccia e si tolse il braccio di dosso.

"Piantala Evan, domani ci devi dare uno dei tuoi pancake ciascuno." disse e Scarlett sghignazzò quando Evan rimise il broncio "Pensavo che fossimo amici noi due, Liam."

"Mi dispiace, ma il mio amore per i pancake di tua madre supera la mia lealtà ne tuoi confronti." disse Liam facendo ridere Scarlett mentre si sdraiava sul prato con i due bambini che la imitarono mettendosi ognuno a uno dei fianchi della bambina: Evan alla sua destra, Liam alla sua sinistra.

"Mi sono stancata tantissimo." si lamentò Scarlett mentre si stiracchiava facendo ridere gli altri due, non era mai stata una tipa atletica e si stancava facilmente, non sapeva nemmeno lei come aveva fatto a correre così tanto senza farsi catturare dal fratello.

"Peggio per te che te ne stai tutto il giorno a leggere invece che a giocare con noi, pigrona che non sei altro." la insultò senza cattiveria Liam che si beccò subito dopo un pugnetto sul fianco che lo fece ridere e gemere allo stesso tempo.

"Non sono pigra, ho interessi più intelligenti dei vostri e quando sarò presidente non mi prenderete più in giro." disse lei quando anche il fratello attaccò a ridere ma al contrario di quello che si aspettava, le risate aumentarono invece di diminuire facendola imbronciare.

"Gli Stati Uniti governati da Scarlett Moore è l'inizio di una storia apocalittica." la rimbeccò il fratello e lei incrocio le braccia al petto trattenendo un sorriso e cercando di mantenere l'espressione offesa che aveva in volto.

"Cattivi." disse lei e sia Liam che Evan le scompigliarono i capelli affettuosamente. I due fratelli avevano undici anni mentre Liam ne aveva compiti dodici da poco, ma anche se erano ancora piccoli sapevano già che il loro trio sarebbe stata una loro costante, la casa in cui si potevano rifugiare in qualsiasi momento e che non sarebbe mai stata distrutta, nemmeno da un uragano.

Questa non è una fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora