Capitolo 7

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Il Phoenix, che mio padre ha riservato interamente per la mia festa era pieno zeppo di guardie, in tutto saranno più di una ventina sparsi su ogni piano e su ogni lato del locale. Odio tutta questa protezione, vorrei passare una serata normale, ma a volte dimentico che sono la figlia del Capo di tutta la East Coast.
Tutte le mie amiche hanno preso da bere e si sono lanciate in pista, persino mia cugina Sofia che è sempre molto riservata.
<Buon compleanno Eleonora> qualcuno da dietro mi cinge i fianchi e mi sussurra queste parole all'orecchio, io d'istinto mi allontano e mi giro per vedergli la faccia.
<Vincenzo? Cosa ci fai qui?> non ci posso credere che mio padre ha lasciato Vincenzo venire qua, se Elias lo scoprisse, darebbe di matto.
<Tuo padre mi ha chiesto di tenerti d'occhio, non vuole che tu beva troppo e combini qualche pasticcio> mi squadra dalla testa ai piedi con gli occhi pieni di desiderio < però se bevi una drink in mia compagnia, prometto che non farò la spia>continua a fissarmi con sguardo ammicante.
<Grazie dell'offerta, ma non ho voglia di bere.>
Vincenzo non ascolta minimamente le mie parole, ordina due shot di tequila al cameriere e me ne passa uno <Un semplice shot non ti farà niente, dai bevi!>
Prendo il bicchiere e lo mando giù, il sapore è molto forte e non mi piace assolutamente, ma spero che così Vincenzo se ne vada senza darmi più fastidio.
<Eleonora, dai andiamo a ballare!> per fortuna mia sorella Betti mi porta via dal bancone e mi trascina in pista, inizio a scatenarmi con tutte loro e per fortuna Vincenzo sembra sparito dalla mia visuale.
Dopo qualche ora che stavo in pista con tutte le altre decido di prendermi una pausa. I tacchi mi fanno molto male ed ho i piedi gonfi, così mi siedo su una grossa poltrona un po' in disparte vicino al privè, prendo il telefono e inizio a guardare i vari messaggi. La maggior parte dei parenti e amici mi ha già fatto gli auguri ieri sera durante la cena organizzata a casa dai miei genitori, soltanto alcuni conoscenti non invitati mi hanno scritto, sicuramente solo per provare a leccare un po' i piedi a mio padre. Tra tutti questi messaggi non c'è nemmeno uno di Elias, non che mi aspettassi chissà cosa, ma almeno un messaggio di auguri o una banale telefonata. Ieri addirittura ho quasi sperato che volesse farmi una sorpesa e venire alla cena, ma ovviamente mi sono solo illusa.
<Ehilà, come mai la festeggiata sta qua nascosta tutta sola?> un voce che non volevo proprio sentire interrompe i miei pensieri e si siede sulla poltrona un po' troppo vicino a me.
<Avevo bisogno di prendere un po' di aria e i tacchi mi fanno male> cerco di allontanarmi un po' da Vincenzo <Tu invece, non dovresti fare da guardia?>
<Lo sto facendo,ma mi piacerebbe passare del tempo con te> dopo aver pronunciato queste parole Vincenzo si avvicina ancora di più e inizia ad accarezzarmi la coscia.
<Toglimi le mani di dosso!> io mi alzo subito in piedi e mi allontano per far sì che non mi tocchi più.
<Dai Eleonora, non fare la difficile, Elias non verrà a sapere nulla> lui continua ad avvicinarsi e a mettermi le mani addosso, mi accarezza il viso e poi scende lungo i fianchi, verso il sedere.
<Non toccarmi!> inizio ad agitarmi e gli tiro un ceffone, ma mentre provo ad allontanarmi lui mi tira indietro e si avvicina un po' troppo al mio viso.
<Guarda che io sono molto più bravo di lui, so come toccarti, come farti godere e come farti venire in migliai di modi.> sono completamente disgustata dalle sue parole <non hai idea di cosa ti fare Eleonora.>
<Vincenzo smettila!> cerco in tutti i modi di allontanarlo e di togliere le sue luride mani dal mio corpo. Pochi secondi dopo però, vengo trascinata via da due forti braccia e Vincenzo viene sbattuto per terra. Non riesco a realizzare cosa stia succedendo fino a che non mi giro e vedo Elias.

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