Capitolo 37

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<Quella puttana!>
Inizio a sentire una voce conosciuta, molto arrabbiata, mentre piano piano apro gli occhi.
Cerco di capire dove sono e perché sto così male, mi guardo intorno e sembra l'ufficio di Elias, riesco a vedere Michael, Robert ed Elias con tutti i suoi fratelli.
<Cazzo! Stai bene?> appena mio marito si accorge che mi sono svegliata si avvicina subito al divano sul quale sono distesa <Non hai idea di quanto fossi preoccupato per te! Pensavo che quegli uomini..> scuote la testa e mi accarezza il viso.
<Sto bene. Mi gira ancora un po' la testa e ricordo veramente poco di quello che è successo.> mi guardo di nuovo intorno e non vedo mia sorella <Dov'è Betti?> chiedo allarmata.
<È nella stanza accanto con il dottore. Ero troppo preoccupato e l'ho fatto venire per visitarvi.>
<Come sta? Cosa è successo?> inizio ad agitarmi ancora di più.
<Sta bene, l'hanno solo addormentata, fra qualche ora si sveglierà> risponde continuando ad accarezzarmi.
Io cerco di alzarmi dal divano ma sento la testa veramente pesante e crollo all'indietro.
<Non ti affaticare. Ti hanno drogata quindi per un po' avrai un forte mal di testa.>
<Elias cosa è successo?>
Mio marito fa cenno a tutti di lasciare la stanza e loro obbediscono, ma prima che l'ultimo chiuda la porta, il dottore si affaccia ed entra appena gli viene concesso il permesso.
<Le ragazze stanno bene Capo, un po' di riposo ed elimineranno la droga ingerita.>
<Va bene, le porterò a casa. Grazie dottore>
<Prego, non esiti a chiamarmi per qualsiasi cosa>
Elias chiude la porta e fa subito una chiamata <Portatemi la macchina sul retro> e senza aggiungere altro riattacca. Prende il giubbotto di pelle dall'appendiabiti e me lo appoggia sulla spalla, poi mi prende in braccio e mi porta verso l'uscita.
<Marco porterà Betti nell'altra macchina, è ancora addormentata.>
Annuisco e appoggio la testa sulla spalla di mio marito. È insieme a me sui sedili posteriori della macchina, comincia ad accarezzarmi e a darmi piccoli baci sulla testa con fare molto protettivo. Per la prima volta noto che non è alla guida, ha preferito lasciare il posto a Robert e si è seduto accanto a me.
Io mi rilasso troppo sotto al suo tocco e prima ancora di arrivare al nostro appartamento mi addormento.

Sento la testa pesante e lo stomaco completamente sottosopra. Accendo la luce dell'abat jour che ho sul comodino e appena mi alzo, un forte senso di nausea mi colpisce. Corro subito fuori dal letto e mi dirigo verso il bagno, poggio la testa sul water e inizio a vomitare.
<Piccola> Elias viene accanto a me e mi regge i capelli <Mi dispiace tanto>
<Tranquillo> riesco a dire tra le varie ondate di vomito.
Quando capisco che finalmente è finita mi asciugo la bocca con la mano e mi appoggio al lavandino per darmi una sciacquata.
<Ti va un bagno caldo?> mi chiede Elias.
Annuisco e nel frattempo mi lavo i denti.
Appena la vasca si riempie mio marito mi aiuta ad entrare, appoggio la mia schiena sul suo petto e la testa nell'incavo del suo collo.
<Mi dispiace non essere riuscito a proteggerti> mi sussurra accarezzandomi la spalla.
<Non è colpa tua> rispondo subito
<Ovvio che è colpa mia, eri sotto il mio naso e ti hanno drogata!>
<Non è colpa tua! Purtroppo non puoi prevenire tutto!> rispondo cercando di calmarlo <Betti dov'è?Sta meglio?>
<È in una delle camere per gli ospiti. Continua a dormire indisturbata.>
<Non si è mai svegliata?> domando un po' allarmata.
<No, l'anestetico che le hanno dato è veramente forte. Ma stai tranquilla, si riprenderà.>
<Vuoi raccontarmi cosa è successo?>
<Eleonora, non voglio che ti preoccupi di niente. Gestirò io tutta la faccenda.>
<No, voglio sapere cosa è successo!> esclamo con voce sicura <Qualcuno ha cercato di fare del male a me e a mia sorella.>
<Ricordi qualcosa?>
<Ho dei ricordi sfocati, sono andata in bagno con Betti perché mi girava la testa dopo aver bevuto un drink, due uomini incappucciati sono entrati, poi sono svenuta e mi pare di aver visto Michael e Robert entrare e.... Non ricordo altro> rispondo sforzandomi di rimettere a fuoco le immagini.
<Vi hanno trovate Michael e Robert. Sono anche riusciti a catturare uno degli uomini incappucciati, l'altro purtroppo è scappato>
<Li consoci?> chiedo mentre lo prendo per mano.
<Sono uomini della Triade.> lui stringe forte la presa sulla mia mano e poi la porta vicino alla bocca per baciarla.
<Come sono riusciti ad entrare?> domando ansiosa.
<Michael e Robert hanno chiamato subito rinforzi quando hanno capito cosa stava succedendo. Uno dei miei uomini ti ha portata completamente priva di sensi nel mio ufficio. Credevo di morire, non ho mai provato nessuna sensazione simile in tutta la mia vita.> io continuo a stringergli la mano <Appena il dottore mi ha assicurato che stai bene ho interrogato il bastardo che abbiamo preso e Marco ha visionato le telecamere del locale> giro la testa verso di lui e aspetto che continui a parlare <Evelyn ha drogato il tuo drink, a quanto pare faceva l'informatrice per la Triade. Lei raccontava loro tutto quello che sentiva o vedeva, in cambio loro dovevano uccidere te.>
Io rimango sbalordita. Non avrei mai pensato che potesse arrivare a tanto e non l'ho mai considerata una minaccia seria.
<Non ci posso credere!> esclamo <Il tizio che avete catturato ti ha raccontato tutto questo?>
<Dalle telecamere, Marco è riuscito a vedere che lei ha messo qualcosa nel tuo bicchiere mentre eri distratta. Poi quella sgualdrina pensava di riuscire a sedurre Robert e Michael per distrarli, in questo modo quelli della Triade potevano ucciderti. L'uomo che abbiamo catturato ha confermato le intenzioni di Evelyn.>
<Il suo piano faceva acqua da tutte le parti eh?> alludo ironica al piano mio e di Lucia.
<Per poco non ti ho persa> mi bacia la testa e mi stringe forte al petto.
<Avete catturato anche Evelyn?> chiedo un po' preoccupata.
<Lei ancora non ha capito che sappiamo del suo doppio gioco. La userò per dare delle piste false alla
Triade e poi le taglierò la testa.> esprime molto rigido, sembra quasi che parli in veste di Capo e non di marito.
<Non cercherà di farmi del male di nuovo?>
<Non lascerò che accada, a questo giro sono un passo avanti a lei.>
<Andiamo a letto?> chiedo un po' assonnata.
<Certo piccola, è stata una lunga giornata.>
Mi aiuta ad asciugarmi e ci buttiamo subito sotto le coperte. Io appoggio la testa sul petto di Elias e vengo travolta dalla stanchezza. "vorrei che ti innamorassi di me" sussurro tra me e me prima di addormentarmi completamente.

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora