Capitolo 30

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Eravamo arrivati da due giorni nella casa di Leo in montagna. Io presi la stanza di sopra, mentre Damiano quella di Leo e Bea. In questi due giorni non facemmo nulla, se non parlare del più e del meno. Faceva freddo e per questo Damiano andò a prendere la legna fuori. Ero seduta a terra davanti il camino che tremavo, quando sentii la porta sbattere, sobbalzai per lo spavento, ma mi tranquillizzai subito non appena lo vidi. Ero sempre stata allerta in quei giorni.. la paura che mi trovasse anche lì, mi perseguitava, insieme alla paura che potesse far del male alla mia migliore amica, con la quale, per sicurezza, mi sentivo ogni giorno.
<<sono tornato>> dice Damiano una volta chiusa la porta. Sorrisi e lo vidi avvicinarsi al camino, per poi buttare la legna che aveva tagliato. Mi domandavo come mai non indossasse la maglietta nei posti in cui faceva freddo, mentre nei posti in cui c'era caldo, indossava sempre "sobrie" camicie leopardate o zebrate. In questo preciso momento indossava solo i suoi pantaloni neri strappati alle ginocchia, che lasciavano intravedere i tatuaggi che aveva sulle gambe, ed i suoi amati stivaletti.
La stanza si era fatta più calda e così si sedette al mio fianco ad osservare, anche lui il fuoco.
<<mi trasmette serenità>> mi concessi a quella confidenza.
<<anche a me>> si alzò e lo vidi tornare con la chitarra. Si sedette con una gamba incrociata è un altra piegata e incominciò ad arpeggiare.
<<sto scrivendo una canzone>> dice incominciando ad intonarla. C'era un giro di arpeggi che mi piacque molto. Era davvero bravo a cantare e suonare.
<<ti è piaciuta?>> mi domandò guardandomi.
<<s-si>> mi ritrovai a balbettare.
Lui si avvicinò e con una mano mi accarezzò la guancia.
<<perché hai accettato di venire qui? Siamo isolati da tutto e tutti>> chiedo
<<ogni tanto mi piace la solitudine. Mi piace stare solo a scrivere i testi delle mie canzoni.. Mi piacciono le sensazioni che provo quando sono con te..>>

POV Damiano
La sera che tornai senza di lei, mi accorsi che mi sentivo strano nei suoi confronti e quando la trovai lì, a casa, per poco non impazzii. Parlai con Leo di ció che provavo, delle mie emozioni e capì subito la motivazione per la quale avevo molto a cuore la situazione di Bella. Le parole del mio migliore amico le avevo, veramente, scolpite nel cuore.. "segui il tuo cuore" è così feci. Quei giorni con lei, mi servivano per capire se era realmente provassi qualcosa per quella ragazza o se fossi solamente intenerito dalla sua situazione. In ogni caso, la sua presenza non mi era indifferente.
<<Non mi sei indifferente>> dico con la mano tra i suoi capelli.
<<neanche tu>> La vidi avvicinarsi e capii subito che voleva che la baciassi. La mia mano affondò ancora di più tra i suoi capelli e la mia lingua chiese l'accesso alla sua bocca, che non tardò ad arrivare. Le nostre lingue incominciarono a giocare fra di loro. Le mie mani scesero lungo i suoi fianchi, la sollevai e lasciai che si posizionasse sopra di me. Lei incominciò a muoversi e giuro che quei suoi movimenti mi facevano impazzire.
<<non riesco a resisterti>> Le sussurro all' orecchio.
Lei non disse nulla, continuò a baciarmi. Ribaltai la situazione. La distesi lungo il tappeto e poggiai le mie mani ai lati del suo viso, piegai leggermente le braccia per permettermi di baciarla. La sentii gemere ed in quel momento non ragionai più.

Un angelo senza le aliWhere stories live. Discover now