IV

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Erano passate tre settimane dall'ultimo incontro con Louis.

Harry pensava a lui ogni tanto, con un sorriso genuino sul suo volto.

Lui e Jameela stavano guardando una serie tv, durante una noiosa domenica di pioggia.

All'improvviso suonò il campanello, Harry era confuso: non aspettava nessuno.

Decise di alzarsi, e guardò dallo spioncino: erano sua madre e sua sorella.

Aprì la porta e si scambiarono un abbraccio in segno di saluto. 

Salutarono Sun, che le accolse saltellando.

"Ci mancavi tanto e abbiamo deciso di farti una sorpresa" disse la madre, prima di intravedere Jameela sul divano.

"Salve" disse la ragazza.

"Scusaci tanto Harry non immaginavamo fossi in compagnia.. Chi è questa bella ragazza?" disse la madre, osservando la ragazza seduta sul divano.

"Sono Jameela" affermò la ragazza, alzandosi per porgerle la mano.

"Piacere mio, Anne" rispose la madre.

"Lei è Gemma, mia sorella" continuò Harry.

La sorella e l'amica si scambiarono un saluto.

Regnava un silenzio imbarazzante.

"Dovrei andare.. È stato un piacere conoscervi" disse Jameela.

Si salutarono nuovamente e la ragazza lasciò l'appartamento.

"Wow Harry, la tua ragazza non è niente male." disse Gemma, con un sorriso malizioso sul viso.

"Non è la mia ragazza"

La sorella e la madre si scambiarono un sorriso complice ed esclamarono al contempo "Certo"

"Va bene" continuò la madre "cambiando argomento: dove è Ethan? Volevo salutarlo"

In quel momento Harry sentì un groppo in gola, era da tanto che non pensava ad Ethan.. ovviamente non poteva biasimare la madre, l'ultima volta che era venuta a visitarla i due stavano ancora insieme.

"Si è trasferito, ha ricevuto un'offerta di lavoro altrove." rispose Harry, un po' incerto e triste.

"Capisco" rispose la madre.

Mangiarono insieme, chiacchierando del più e del meno, ed arrivò il momento in cui la madre e la sorella dovettero ripartire per Holmes Chapel.

"Prima di andare, abbiamo un regalo per te, Harry. Gemma, vallo a prendere in macchina." La sorella uscì per poi ritornare qualche secondo dopo con in mano una chitarra.

"So che non suoni più.. ma ne eri così appassionato. Suonavi sempre in chiesa, e ti piaceva così tanto.." disse Anne.

Harry osservò la chitarra. Gli piaceva tanto, è vero. Ma quando iniziò a realizzare di essere gay decise di smettere di suonare in chiesa, suonare per un Dio che lo riteneva peccatore lo faceva sentire ipocrita.

"Grazie mamma, grazie Gemma" salutò le due donne con un abbraccio.

Si ritrovò nuovamente solo. Quella visita aveva riportato pensieri negativi nella testa di Harry.

Si addormentò sul divano piangendo, con Sun al suo fianco.








***

Parte quattro pubblicata, come sempre fatemi sapere che ne pensate e votate se vi piace.

Sun on a cloudy day. [ITA]Where stories live. Discover now