Chapter 35

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Maca's P.O.V.

"Macarena..che cazzo è questo?"

Mi voltai cercando spiegazioni per il tono preoccupato della mia ragazza. Mi bloccai, ero immobilizzata nel letto mentre la mia mente mi puniva in millisecondi con pensieri negativi. Il test, il test di gravidanza. Non era un errore, non era di qualcun'altro, ma quanto avrei voluto che lo fosse. Quanto avrei voluto evitare di mentirle tutto questo tempo. Le immagini di quella serata mi invasero la testa, mentre mi accasciai sulle lenzuola con la mani sulla bocca. Nonostante dovesse succedere, rimaneva qualcosa di impossibile per me.

"MACA!"

Il grido di Zulema mi fece tornare in me. Mi alzai lentamente poggiando la schiena sulla testiera del letto. Mentre gli occhi iniziavano ad inumidirsi mi voltai verso di lei passando le dita tra i capelli. Presi un sospiro cercando qualche forza inesistente. Quanto avrei voluto dimenticare quell'errore, quella serata inutile tra drink e balli. Era stata una serata come tutte, ma con conseguenze diverse. Conseguenze di cui mi pentivo in continuazione.

"Non urlare..per favore"

Mi guardò fulminandomi. Di una cosa ero sicura, non avevo mai visto i suoi occhi in quel modo. Mai con quella rabbia e quella confusione. Era ormai fuori dal letto, prese subito i suoi jeans neri ricoprendosi le gambe e passò una mano sul viso. La scatola ancora tra le sue dita.

"Ti conviene darmi adesso una cazzo di spiegazione, Macarena, o prendo tutto ed esco da questa casa"

Mi alzai immediatamente cercando di raggiungerla, ma mi bloccò facendomi segno di stare indietro.

"È tuo?"

Non riuscivo a risponderle, l'idea di poterla perdere da un momento all'altro mi faceva immaginare già mille incubi. Presi subito la mia veste ricoprendomi, ora che i suoi occhi non mi guardavano con desiderio ma quasi con disgusto. Portai le mani sui fianchi incontrando di nuovo il suo sguardo allarmato.

"Sì"

La vidi annuire incredula, mentre sentivo il mio respiro accelerare senza tregua.

"Ti posso spiegare-

"Che c'è da spiegarmi?..che mi hai tradita?, non ci posso credere, JODER!"

Gettò la scatola a terra con violenza, sapevo che Zulema non riuscisse a trattenersi con i suoi attacchi d'ira, e non aveva nessun motivo per farlo, ma far sì che i miei si svegliassero non sarebbe stata la miglior opzione.

"Fai silenzio, si sveglieranno..per favore Zulema"

Mi si avvicinò arrivando ad un centimetro dal mio viso. Scommetto che stava per prendermi per il collo, ma questa volta non sarebbe stato nessun gioco erotico, si sarebbe trattato di un gesto di disprezzo, e odiavo come i suoi occhi mi scavassero dentro cercando di trovare risposte. Tuttavia, non posò neanche un dito sul mio corpo, rimase lì con i denti stretti, trattenendo qualsiasi tipo di tentazione.

"Fammi parlare"

Sussurrai abbassando lo sguardo, mentre le prime lacrime tracciavano i miei zigomi. Sbuffò con le dita sulle tempie, sedendosi sulle lenzuola. Vedendo la donna che amavo con la testa tra le mani, probabilmente incolpandosi inutilmente, mi uccideva.

"È stato quando ero ad Oviedo, immagino..no?"

Mi chiese, guardando il vuoto nel buio.
Abbassai lo sguardo sentendo poi i suoi occhi bruciare su di me.

"Sì.."

"E poi?..ti devo chiedere io come sei finita a scoparti qualcuno mentre ero via?"

"N-no..no..non sapevo cosa stessi facendo Zulema. Non era qualcosa di.. programmato"

Ma Io Voglio TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora