Capitolo 4

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Arrivò la sera.
Aline non aveva ancora disfatto nessuna delle sue valigie, preferì tenerle lì sul pavimento finchè non le sarebbe servito qualcosa al loro interno. Non si era mossa di un millimetro da quando era arrivata, si addormentò per un paio d'ore e quando si svegliò si accorse che qualcuno l'aveva coperta per non farle sentire freddo. Fu sorpresa, si sentì meglio, era calda e riposata. Si voltò istintivamente per guardare i due ragazzi come fosse un segno di gratitudine. Uno girava nervosamente intorno la stanza senza sosta, Aline aggrottò le sopracciglia trovandolo strano, ma poi si ricordò del posto in cui era. Poi cercò l'altro con lo sguardo, ma non lo vide.

'Ben svegliata.'

Aline sobbalzò voltandosi nuovamente verso la finestra e notando il secondo ragazzo di spalle affacciato alla finestra. La ragazza sospirò, si alzò e sentì la necessità di farsi una doccia. Si guardò intorno per cercare il bagno. Solo ora osservava meglio la stanza. Era piuttosto grande, ma vuota, aveva il pavimento bianco e i muri bianchi, ma di sera tutto appariva giallastro a causa delle luci. L'unica stretta finestra era quella al suo fianco, alla sua destra c'erano altri due letti e poi la porta. Di fronte a lei c'era un grande spazio libero in cui camminava Michael, nell'angolo vi era un tavolo con due sedie e nell'angolo opposto c'era una seconda porta. Aline prese l'intera valigia, poiché non volle disturbarsi a selezionare le cose da uscire e camminò verso la porta.

'Perché si porta di tutto in bagno? Ci vuole dormire?'

Chiese Michael suscitando in Luke una risata scaturita dal pensiero che il ragazzo potesse crederlo davvero.

Aline, da dietro la porta, sentì tutto. Non le importava niente di quei due, ma quando sentì la risata di Luke nacque in lei una bella sensazione. Smise di preparare l'occorrente per la doccia e si fermò ad ascoltarla, si sentì più sollevata, era un suono piacevole, ma poi scosse la testa tornando in sé e non pensandoci più.

Più tardi, un'infermiera passò a distribuire la cena. Michael e Luke erano seduti sul primo letto e Aline sull'ultimo. Aveva molta fame, il cibo non era dei migliori, ma tutto le pareva buono quando era così affamata. Del resto, era finalmente tornata ad essere trattata come un persona decente dopo un anno passato in quel luogo...

Le saltò in mente un pensiero e si chiese da cosa fossero affetti i suoi compagni di stanza. Dopotutto era in un ospedale e sarebbe rimasta lì per un tempo che lei stessa non sapeva e quelle persone sarebbero state le uniche che avrebbe visto fino a quando non sarebbe uscita di lì. Eppure, le sembravano così normali. Senza accorgersene stava fissando entrambi. Michael si voltò avvertendo il suo sguardo e Aline impallidì per poi riprendere a fissare il pavimento.

Finì la sua porzione di cibo, ma era ancora dannatamente affamata e la sua pancia brontolò facendola imbarazzare e sospirò portandosi una mano allo stomaco. D'improvviso sentì qualcuno sedersi accanto a lei.

'Tieni.'

Sentì la voce di Luke e sobbalzò.
Lo guardò per qualche breve secondo mentre le porgeva il piatto, notò che non aveva toccato quasi nulla. Si sentiva altamente in imbarazzo, ma ancor di più si sentiva affamata e accettò timidamente cominciando a mangiare mentre Luke tornò a sedersi al suo posto. Una volta finito, poggiò il secondo piatto sul comodino. Si strofinò le mani sulle ginocchia pensando a qualcosa che potesse fare durante le lunghe giornate che l'attendevano. Pensò che ci fossero sicuramente molti più passatempi di quelli che aveva avuto l'anno precedente (ovvero nulla) ma non ne era poi così sicura e, se non fosse stato così, sarebbe impazzita ancora ed ancora per l'ozio e la monotonia. Provò ad intrattenersi affacciandosi alla finestra come faceva Luke. Scostò un po' la tenda e spalancò gli occhi rimanendo a bocca aperta. Davanti a lei si stagliavano enormi grattacieli scuri ed illuminati da luci di vari colori e sotto vi era la strada che brillava dell'acqua piovana appena caduta e dei fari delle macchine. Se quella era solo la periferia della città, non osava immaginare come fosse il centro. Si alzò incantata da quel paesaggio e si appiccicò letteralmente al vetro della finestra. Non aveva mai visto una bellezza simile, ne fu attratta immediatamente. Sapeva che un giorno sarebbe scappata dal suo paese desolato e avrebbe visto i grattacieli della città...anche se non esattamente da un posto del genere.

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