14. Forse, Potter, forse.

3K 119 203
                                    

| Bentornati a tutti! Oggi capitolo un po' più lungo... e pieno, diciamo così ;)

Lasciate commenti e stellina se vi va!



James sollevò svogliatamente gli occhi dal calderone fumante, facendo vagare lo sguardo per i vapori della stanza

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

James sollevò svogliatamente gli occhi dal calderone fumante, facendo vagare lo sguardo per i vapori della stanza. Sirius, al suo fianco, canticchiava una canzone a bassa voce, tagliando lentamente le radici di valeriana in strisce di circa un centimetro. Remus e Frank leggevano le istruzioni del libro, ripetendole a Peter, al posto dietro al loro. James alzò lo sguardo verso i posti davanti: i capelli di Marlene, vaporosi e stretti nella solita coda, gli coprivano la visuale di Emmeline, ma la poca altezza di Alice gli faceva vedere perfettamente la schiena dritta della Evans. I capelli rossi erano legati in una crocchia alta e disordinata, da cui uscivano ciocche umide e increspate dal vapore. Quando si voltava alla sua sinistra, per dare indicazioni a Emmeline e cercare di salvarle la pozione, James poteva vedere le piccole gocce di sudore scendere lungo la linea del collo, rincorrersi sulla pelle diafana e finire nel colletto della camicia. Aveva le guance arrossate dal caldo, la cravatta allentata e le maniche alzate fino ai gomiti. Era bellissima, così scompigliata e imperfetta. E, inutile negarlo oramai, ne era drammaticamente innamorato. Non sapeva benissimo come potesse esser successo. Il giorno prima era la rompi-pluffe Lily Evans, il giorno successivo la bellissima Lily Evans. Non sapeva dire quando fosse successo, ma riconosceva perfettamente il momento in cui se ne era accorto: il giorno dopo quella litigata furiosa del quinto anno, quando Lily, visibilmente scocciata, lo  riempì di insulti ed epiteti poco carini al suo ennesimo tentativo di chiederle scusa. Lei lo massacrava di parole, e lui riusciva solo a pensare a quanto fosse dannatamente bellissima. Gli ci erano voluti quasi due anni per ammetterlo ad alta voce a Marlene, e ai ragazzi ancora non era riuscito a dire nulla, imbarazzato e orgoglioso.

Sirius gli diede una decisamente poco piacevole gomitata tra le costole, facendolo sobbalzare.

"Se la fissi ancora un po' la consumi, amico", sorrise sornione. James alzò il dito medio come risposta, controllando con la coda dell'occhio che la pozione riposasse esattamente i minuti indicati.

"Mi dispiace solo che ancora non si sia risolta questa situazione" balbettò, aggiungendo velocemente la valeriana tagliata dall'amico. Vide Sirius alzare nuovamente gli occhi al cielo, incrociando le braccia scoperte dalle maniche arrotolate della camicia.

"James, è presto"

"E' passata una settimana, Sirius. Non è neanche venuta ad Hogsmeade con tutto il gruppo, è rimasta sola praticamente per tutta la settimana. Non è giusto!"

Sirius sbuffò sonoramente, interrotto solo dalla voce di Lumacorno che li esortava a uscire dalla classe, la lezione finita. Remus li raggiunse sospirando alla vista della poltiglia verde nel calderone di Peter.

"Dicevate?"

"James rivuole la sua amata vicino" sintetizzò Sirius. Remus e Frank ridacchiarono alla vista della faccia di James, impegnato a rimettersi il mantello pesante –fuori dall'aula faceva decisamente freddo e la partita era troppo vicina per influenzarsi- e a mandare a quel paese l'amico contemporaneamente. Vennero raggiunti subito dalle ragazze, mentre una chioma rosso fuoco si dirigeva a passo svelto verso i piani superiori, sola. James la seguì con la coda dell'occhio, dispiaciuto e con i sensi di colpa a fare capolino nel petto. 

Hurts Like Hell | JilyWhere stories live. Discover now