59. 1979 (Parte II)

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| Bentornati! 

Oggi solo una piccola premessa: il mese di Maggio sarà più lungo degli altri e occuperà i 3/4 di questo capitolo. Penso capirete subito il motivo, per cui... godetevelo! ❤️

Comunque mi fa troppo ridere il fatto che alla morte di Fabian e Gideon avevo scritto "non avrei mai potuto separare due gemelli" e poi ho ucciso Edgar dimenticandomi totalmente che nella mia storia è gemello di Amelia. OPS. 😇

Come sempre, lasciate commenti e stelline per farmi sapere cosa pensate!



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Maggio

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Amelia si guardò ancora una volta allo specchio.

Il volto rotondo, solitamente così colorito e fresco, rifletteva appieno il malessere interiore.

Occhiaie violacee e zigomi troppo pronunciati, conseguenze di notti insonni e stomaco bloccato. Gli occhi ancora gonfi dall'ennesima sessione di pianto, le labbra screpolate dal continuo mordicchiarle nei momenti di panico. Il vestito lilla che aveva indossato in quel caldo pomeriggio di fine Maggio, lungo fino ai polpacci, le evidenziava il fisico smagrito, creando una piccola lentezza all'altezza del busto.

Sospirò.

Nel silenzio di quella casa ormai vuota, il suo sospiro risuonò come una triste melodia.

La luce del sole, ancora alto nel cielo, rifletteva lungo i vetri, proiettando in casa le ombre dei mobili e delle piante che lei ed Edgar avevano scelto e posizionato con cura nei mesi precedenti.

La vecchia casa dei Bones, lontana pochi chilometri da quella che era diventata la loro nuova residenza, era stata svuotata ormai da più di un anno. Alla morte dei loro genitori, lei ed Edgar avevano aspettato pazientemente l'arrivo della maggiore età con i parenti più stretti, il fratello della madre e la sua famiglia. Erano stati mesi difficili, seppur sereni, complice la volontà dei cugini di aiutare i due ragazzi a superare il tremendo lutto che li aveva colpiti. Poi era arrivata la decisione di andare a vivere da soli, prima per il puro desiderio di indipendenza e, solo dopo, per la convinzione di tenerli al sicuro e all'oscuro della loro attiva partecipazione alla guerra.

Amelia ricordava bene il giorno del rientro da Hogwarts, l'ultimo rientro. Lei ed Edgar avevano salutato i loro amici sulla banchina, si erano presi per mano ed erano apparsi lì appena pochi minuti dopo. Ricordava bene il volto di Edgar, in quel momento. Le gote arrossate, un sorriso splendente sul volto, i capelli castani leggermente mossi dal vento serale, e gli occhi, così vispi, così espressivi, così pieni di vita e di speranza. Ricordava la stretta della sua mano sulla sua, il passo quasi saltellante con cui l'aveva trascinata per il vialetto, il piccolo inchino che le aveva rivolto nell'aprire la porta e annunciare benvenuta nella nuova piccola dimora dei Bones, sorella!

Hurts Like Hell | JilyWhere stories live. Discover now