58. 1979 (Parte I)

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| Eccomi! Bentornati a tutti! 

Vi annuncio che mancano 8 capitoli + l'epilogo alla fine della storia... mi sembra assurdo! 

In compenso, ho già in mente la prossima e no, non sarà così tragica, giuro! Anzi, molto meno dramma del previsto :') Spero di riuscire a iniziare a scriverla presto, così da pubblicarla poco dopo la fine di HLH! 

Detto ciò, godetevi il capitolo e, come sempre, lasciate commenti e stelline

Detto ciò, godetevi il capitolo e, come sempre, lasciate commenti e stelline! 

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Gennaio

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C'era una sola cosa in grado di innervosire così tanto James Potter da farlo quasi ringhiare dalla rabbia: la sveglia.

Complice la sua naturale attitudine ad addormentarsi sempre per ultimo, nonostante la stanchezza della giornata e la fatica sopportata, alle più tarde ore della notte, il suono acuto di quell'aggeggio infernale gli faceva contrarre i muscoli dal nervoso sin da bambino.

Eppure, nel freddo glaciale dei primi giorni del primo mese di quel nuovo anno, James aveva imparato ad accettare quel suono, quasi ad apprezzarlo

Apriva gli occhi con uno strano formicolio alla bocca dello stomaco, si voltava appena alla sua sinistra ed eccola lì. Quasi sorda al rumore, Lily dormiva beata, immersa nel piumone bianco che tanto risaltava il rosso dei suoi capelli. James passava qualche secondo ad osservarla, accarezzandole con lo sguardo ogni centimetro di pelle scoperta, dalle sopracciglia rossicce alle lentiggini sul naso, alla bocca rosea socchiusa in un sospiro. Si beava del calore che il suo corpo emetteva accanto al suo sotto le coperte, le sfiorava piano un fianco, o la schiena, o un braccio, incapace di smettere di pensare che quello, proprio quello, fosse il momento migliore della giornata.

In base ai turni di lavoro, James la svegliava con qualche bacio o la lasciava dormire, passandole semplicemente una mano sulla guancia in una lieve carezza di saluto. Scendeva le scale sbadigliando, entrava in cucina tra i miagolii e le fusa di Monet -Lily e la sua passione per l'arte avevano vinto contro il fallimentare tentativo di James di chiamarlo Puddle in onore della sua squadra del cuore- e beveva una grande tazza di caffè, mangiucchiando un biscotto e accarezzando il pelo arruffato del gattino guardandosi intorno con un sorrisetto tra i denti.

La casa di Godric's Hollow ancora lo sorprendeva, anche dopo giorni.

Presi dall'entusiasmo di quella nuova esperienza, i ragazzi avevano mandato all'aria il piano di aspettare almeno la fine di Gennaio per muoversi. Avevano provato a trattenersi, davvero, ma era bastato un incitamento di Euphemia e uno scambio di sguardi per farli ribollire dalla voglia di iniziare quella nuova avventura. E così avevano iniziato a organizzare pulizie e trasloco già dai giorni seguenti il Natale, aiutati dai loro immancabili amici -Alice era scoppiata a piangere disperata dall'essersi persa l'annuncio a Natale- e dai genitori, contenti di veder nascere il loro nido d'amore giorno dopo giorno.

Hurts Like Hell | JilyWhere stories live. Discover now