Capitolo 31- Che lo spettacolo abbia inizio

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"Il nostro bacio occupò tutti gli spazi e i continenti e le terre emerse. Non era solo un bacio. Era un biglietto pieno di destinazioni per l'altrove."
Fabrizio Caramagna.

Ho scritto il capitolo con " I Wanna Be Yours" degli Arctic Monkeys e "Ghost Of You " dei 5 Seconds of Summers.

Immobile, non riesco a sentire nessuna parte del mio corpo, nessuna cellula, le gambe mi stanno cedendo ed io sento di trovarmi in un dimensione parallela. L'unica spiegazione possibile, al fatto che le le mie labbra e quelle di Ryan siano incollate, un semplice contatto di bocca contro bocca.

Mi sento presa in contro piede, vorrei staccarmi urlargli in faccia che non può prima incazzarsi e mettermi il muso tutto il giorno e poi baciarmi. Allo stesso tempo vorrei non interrompere mai più questo contatto, voglio di più, voglio sentire il mio copro e il suo in collisione, in una battaglia fino a capire chi cadrà per primo.

Ho bisogno di più, non so per quale strana e irrazionale ragione, il mio cervello, il mio corpo e la mia anima stiano fremendo ad avere molto più di un semplice bacio a stampo. E' tutt'altro che delicato, sia chiaro, ha appoggiato le sue labbra contro le mie con prepotenza, con un senso di urgenza, quasi come se volesse farmi capire quanto avesse aspettato questo momento.

Un po' come la frase che mi ha sussurrato prima di avventarsi su di me o meglio sule mie labbra. D'istinto faccio quello che desidero, senza pensarci, decido di spegnere completamente il cervello e la mia parte razionale, per dare voce solo e soltanto alle mie sensazioni e al mio inconscio.

Il mio corpo reagisce da solo come se avesse da prima preso il sopravvento su di me, allaccio le braccia attorno al collo di Ryan, avvicinandolo ancora di più a me. Voglio sentire il mio calore e il suo confondersi, il suo respiro diventare il mio, non ho bisogno di altro ossigeno ora. Il mio gesto lo fa scattare come una molla come se gli avessi dato il permesso, come se aspettasse solo il mio via, la porta dell'inferno è appena stata aperta.

Quando si scende agli inferi è impossibile risalire sù, quello che stiamo facendo ora, è la nostra discesa all'inferno. Mi afferra con una mano, mi stringe il fianco in modo quasi possessivo, facendomi sollevare di poco la maglia entrando così a contatto con la mia pelle nuda, provocandomi una scia di brividi che sento fino alla nuca.

Con l'altra mano mi afferra il viso per poter accedere più affondo nella mia bocca, inizia una danza di fuoco più entriamo in contatto più il fuoco si alza. Ryan non è delicato, è proibizione e passione, non lo avevo capito così tanto fino a questo punto, non riesco nemmeno a reggermi in piedi. Il mio corpo reagisce al suo, infilo le mie dita nei suoi capelli, mi sembra di sentire un tessuto pregiato, tiro leggermente le sue ciocche ad ogni schiocco di lingua.

Esce un gemito dalla sua bocca in segno di approvazione, il che mi fa sentire desiderata e bellissima, una sensazione che non avevo mai provato in vita mia, ho le scintille in tutto il mio corpo e sento che anche lui stia provando le stesse cose, non so di cosa si tratti, ma mi fa stare terribilmente in aria. le sue mani scivolano dal mio viso alla mia coscia, l'accarezza piano per poi stringerla leggermente facendomi sussultare ma mai staccare dalle sue labbra.

Lui sente la mia sorpresa e ridacchia, lo zittisco per il nervoso approfondendo il bacio, la mano che teneva sul mio fianco si fa spazio sulla mia schiena, accarezzandola con tocchi lenti e circolari. Il nostro scambio di saliva e perdizione viene interrotto bruscamente da un brusio e una scia risate, conseguite da uno rumore della porta d'ingresso del retro.

Balziamo entrambi distanti anni luce dall'altro, sembra quasi una barzelletta in confronto a quanto fossimo stati vicini prima. Ho un minuto in cui sento solo le voci in sottofondo ovattate, nulla di più e nulla di meno.

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