Capitolo 6. Give Me More.

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{Malum.} 

POV Calum.
 

Odio San Valentino. Odio le decine di pubblicità ai cioccolatini. Odio passare davanti alle vetrine di certi negozi e vedere in bella mostra cuori enormi con sopra scritte tipo: Ti amo o Sei l'amore della mia vita. E non lo odio perché sono un single sfigato che non ha mai ricevuto nessun tipo di attenzione il 14 di Febbraio. Ho sempre pensato che l'amore verso una persona lo si deve dimostrare ogni singolo giorno, non solo perché una stupida festa, in tutto e per tutto commerciale, lo impone.

Comunque, quest'anno c'è un aspetto positivo di questo giorno infernale; i miei hanno deciso di partire per un fine settimana romantico in un qualche posto sperduto. Questo significa che ho casa libera fino a domenica sera, ergo posso fare quello che voglio. Tutti voi penserete ad una festa da sballo, ma in realtà l'unica cosa che voglio è mangiare schifezze sul divano e guardare tutti i film di Harry Potter. Mega maratona!

Sono all'incirca le cinque del pomeriggio quando qualcuno suona alla porta. Non mi sono alzato per andare a fare la pipì, figuriamoci se lo faccio per andare a vedere chi è. Non può essere qualcosa di importante, anche perché è sabato. Se vede che non rispondo allora se ne andrà via. Questo funziona sempre...ma non questa volta. L'insistenza del campanello mi fa mettere in pausa, bloccando il film sulla scena nella quale Robert Pattison corre nel labirinto. Devo ammettere che lo preferisco come Cedric Diggory che come Edward Cullen. Il fatto che qualcuno potrebbe succhiarmi il sangue mi fa rabbrividire!

Mi trascino alla porta, noncurante di avere addosso solo i boxer e una maglia che mi cade lungo il braccio destro, mettendo in mostra la spalla. Apro la porta, rimanendo parzialmente nascondo dietro ad essa.

"Che ci fai qui?!" chiedo appena vedo Michael Clifford davanti a me con una scotola di cioccolatini tra le mani. Lui mi sorride, entrando in casa. "Certo, entra pure! Mica devi chiedere il permesso..." sussurro chiudendo la porta alle sue spalle.

"Questi sono per te." mi dice allungando verso di me la scatola a forma di cuore. Lo guardo titubante, cercando di capire a che razza di gioco sta giocando. Insomma, non è assolutamente da Michael Clifford regalarmi qualcosa. Non ci sentiamo da settimane, quindi che cavolo ci fa lui qui?

"Grazie." gli dico prendendo la scatola e guardandola. È rosa, con una scritta sdolcinata sul davanti, mentre sul dietro ci sono le immagini di tutti i tipi di cioccolatini. Credo che mi darò a quelli col ripieno al liquore. "Allora, perché sei qui?" gli chiedo ancora una volta. Michael si toglie la giacca e la appoggia sull'attaccapanni. Wooow, no no no! Ha intenzione di restare? Perché? Io non voglio che lui resti. Non lo voglio assolutamente! Devo finire la mia maratona di Harry Potter e lo voglio fare da solo.

"Andiamo Cal, non sei contento di vedermi?" mi chiede accarezzandomi la guancia con il palmo della sua mano destra. Lo guardo corrugando la fronte e cercando di sottrarmi dalla sua carezza, però lui mi passa velocemente il braccio attorno al collo e mi tira nella sua direzione.

"Credi davvero di poter sparire per settimane e poi ripresentarti come se niente fosse? Mi hai preso per la tua puttana personale?" gli chiedo guardandolo in cagnesco. Michael ride, lo fa in quella maniera che riesce a farmi venire i brividi lungo la schiena. E non ho ancora capito se sono brividi di eccitazioni o di paura. Se crede che sia tutto un gioco si sta sbagliando. Io non sono il suo giocattolo, che può prendere e gettare via quando gli pare e piace. Non voglio più assecondarlo, soddisfarlo e poi credere che sia davvero quello che voglio fare, perché so che lui mi ha sempre manipolato per avermi come più gli piaceva. Me ne sono reso conto solo dopo, quando ormai era troppo tardi, però meglio tardi che mai.

Take me hard|| 5SOSWhere stories live. Discover now