Inside Me.

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Greenville, Carolina del Sud, Stati Uniti.
5:33 PM

Il viaggio con Louis fu una delle più belle cose che mi potessero accadere.

Non saprei spiegarlo ma, con Louis, mi sentivo capito.

-Scendi Harry.- Louis fermò il cavallo.

-Scusa?-

-Per andare avanti bisogna liberare l'area. Si sta facendo buio, abbiamo bisogno di un posto dove dormire. Non sono tanti, con la pistola dovremmo fare in fretta.-

Annuisco, prendo una pistola per me ed una per lui. Gliela passo e mi ringrazia con un sorrisetto veloce.

Bellissimo.

-Andiamo Carota!- Dice Louis spingendo il cavallo.

-Carota? CAROTA? HAHAHA-

-Che vuoi, Styles?-

In strada una orda di 30 zombie andava avanti e indietro aspettando la cena.

Puntai alla testa di uno e sparai il primo colpo, Louis mi seguì subito dopo.

Li buttammo a terra uno dopo l'altro, non ne uscì vivo neanche uno.

-Ottimo lavoro, Styles!- mi abbracciò.

Mi persi in quell'abbraccio e a quanto pare anche lui, visto che rimanemmo attaccati per una trentina di secondi.

Il suo odore anche se … - Harry, Harry, Harry!- i miei pensieri vennero interrotti da Louis che iniziò a sparare alle mie spalle.

Mi girai e notai che c'erano zombie ovunque, il rumore li aveva attirarti.

-Dobbiamo andarcene, Louis.- gridai mentre sparavo a più zombie possibili.

Ci girammo a sinistra, dove prima c'era Carota.

Un branco di zombie l'aveva già accerchiato e pian piano buttato a terra, per poi aprirgli la pancia.

-Dobbiamo andarcene- ripetei prendendo Louis per un braccio e ci trascinandolo con me verso la foresta.

Si presentò davanti a noi una casa, la porta era aperta, approfittammo della situazione ed entrammo senza indugio.

La casa sembrava sicura, nessuno zombie.

-La cucina è piena di cibo fresco, Lou- sussurai e Louis vennè di corsa con uno zaino enorme sulle spalle.

-Cosa sarebbe?- domandai.

-Armi.- Posò sul tavolo da cucina lo zaino e tirò fuori tre pistole, quattro fucili, tre mitragliette e una katana. -e, come se non bastasse, in sala ci son le munizioni.-

-Ci abita qualcuno.-

-Prendi questa – mi lanciò una pistola, ne prese una lui e si mise lo zaino in spalla. Indicò con la testa le scale – saliamo.-

Stando attenti a non fare il benché minimo rumore, salimmo le scale con le pistole cariche.

Nessuno, la persona che abitava lì era probabilmente uscita per una ricognizione.

Louis nascose lo zaino con le armi e le munizioni sotto il letto –dobbiamo prenderlo di sorpresa, potrebbe tornare da un momento all'altro.

-Dobbiamo dormire, Louis. Facciamo la sentinella a turni, un'ora ciascuno. Inizio io.-

-Grazie, Harold.- mi fece l'occhiolino ed entrò in bagno.

Louis si chiuse la porta alle spalle e nel silenzio più totale non potei non sentire la zip dei jeans scendere e il rumore metallico del ferro della cintura che toccava il pavimento.

Facevo avanti ed indietro per la stanza, Louis era dentro da cinque minuti e già mi mancava.

Mi piegai leggermente e sbirciai della serratura.

Louis era in piedi, con pantaloni e boxer abbassati che si masturbava.

I suoi occhi guardavano in aria, la mano destra faceva lentamente dei movimenti dall'alto e al basso per tutta la lunghezza del suo pene mentre, con la mano sinistra, si sollecitava i testicoli.

Sentii crescere nel cavallo dei pantaloni una forte erezione che fui costretto a liberare.

Iniziai a masturbarmi, in piedi, con le spalle appoggiate alla porta.

Non so dove fosse finita la mia eterosessualità ma Louis Tomlinson l'aveva distrutta dal primo momento che i miei occhi lo avevano visto.

Dietro di me la porta si aprì, rischiai di cadere all'indietro.

- La prossima volta cerca di non ansimare così forte quando ti fai una sega, Styles.- mi prese Louis spingendomi contro il muro.

Avvicinò le sue labbra alle mie e incominciammo a intrecciare le nostre lingue mentre ci levammo a vicenda la maglietta.

Louis si abbassò in ginocchio voglioso ed inizio a leccarsi le labbra alla visione del mio cazzo ritto solo per lui.

Iniziò a leccarmi i testicoli, per poi salire su tutta l'asta e, infine prenderlo tutto in bocca.

Dio, il miglior pompino che io avessi mai ricevuto.

-Louis. Lou, L-Louis, sto ven..endo- E allora lui continuò sempre più forte.

Sentì il familiare calore nel basso ventre spostarsi sempre più velocemente in basso, e poi uscire.

Ingoiò tutto.

Si alzò, con le labbra ancora sporche e mi baciò, sporcando anche le mie.

-Girati, Harreh.-

Obbedii.

Louis infilò la lingua dentro di me provocandomi immenso piacere.

Poi, un dito, dentro e fuori, prima lentamente e poi sempre più velocemente.

Passò a due dita. Iniziai a sentire dolore, ma incitai Louis ad entrarmi dentro e continuare.

Usò la sua saliva come lubrificante e la spalmò sul suo membro.

Sarei potuto venire soltanto a quella vista.

Lo infilò senza cura e iniziò a scoparmi sempre più forte.

Inarcai la schiena dal piacere, aiutato dall'ansimare di Louis.

Quando sentì Louis affannare e aumentare il movimento, capii che stava per venire.

Mi vennè dentro e sentì il suo liquido seminale caldo nelle mie pareti.

Welcome to the new ageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora