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Buongiorno a tutti ❤️
Vi lascio al primo capitolo del libro ❤️
Ringrazio già di cuore chi mi seguirà e deciderà di leggere questo libro aggiornerò circa una volta a settimana di mercoledì così mantengo la costanza e non vi faccio perdere nessun aggiornamento ❤️
Non sarà perfetto, lo premetto subito, ma come ogni libro ci metto il cuore e anche di più😘❤️

Buona lettura... E che il viaggio abbia inizio... E non vedo l'ora di leggere i vostri commenti 🤣❤️

Nonno questo libro è per te... L'avevo iniziato con ancora te in vita e lho finito con te da lassù... Ti amo tantissimo, e sarò sempre la tua nipotina ❤️

Gemma

"Okay, niente panico! Che vuoi che sia un po di neve? No ok, sono nella merda! Signore ma io che male ti ho fatto?"

Ed è così che inizia la mia giornata, imprecando contro il cielo nell'attesa di ricevere un segnale.
Con tutti i giorni che avrebbe potuto nevicare, proprio oggi che è il mio primo giorno di lavoro?

La mia giornata non può iniziare in modo peggiore, ma forse il peggio non è ancora arrivato.
Sento che questo sarebbe stato un pessimo giovedì, anche senza avere una palla di cristallo che prevede il mio futuro.

Sono le sei del mattino, mi sono alzata un'ora prima della sveglia per fare le cose con calma.
Ho fatto una lunga doccia e mentre resto in accappatoio davanti allo specchio del mio bagno, cerco di stendere l'eyeliner senza creare una linea lunga e poco tratteggiata.
Sono sempre stata pessima nel truccarmi, o meglio, non ho mai avuto molta pazienza. Infatti, cerco di non arrendermi al terzo tentativo.

Adesso che non avrei più lavorato come commessa al supermercato, dove sarei potuta andarci in tuta e totalmente struccata. Dovevo cercare di mantenere una certa immagine per rappresentare al meglio la rivista presso cui avrei iniziato a lavorare.

Sono riuscita ad avere un colloquio nella rivista di moda e attualità più famosa di tutta Milano.
La rivista preferita di mia madre.
 
Ricordo che ogni settimana la prendeva in edicola e insieme leggevamo tutte le ricette che provavamo a farle di domenica o leggevamo la posta del cuore che è ancora la mia rubrica preferita.

Miss Heart, così si chiama la persona che risponde alle lettere di ragazzi e ragazze con problemi di cuore.
È sempre stata così brava a capire le persone che desidero conoscerla e chiederle: cosa ne sarebbe stato di me dopo che il mio grande amore è andato via il giorno dopo aver fatto l'amore per la prima volta, senza neanche lasciare un misero messaggio o una spiegazione. Era più grande di me di qualche anno, era un calciatore esordiente e spesso viaggiava per giocare.
Neanche i suoi genitori si spiegano il perché del suo inspiegabile addio, da quando ci siamo come dire lasciati non li ho più visti, so solo che si sono trasferiti nel sud Italia dalla sorella di lei.
È stato il colpo più duro di tutta la mia vita,  dopo di lui ho cercato ad avere altre relazioni ma quando senti di appartenere ad una persona, tutte le altre smettono di essere interessanti.
I suoi occhi verdi sono sempre nei miei pensieri e mi chiedo come non abbia mai avuto la capacità di accorgermi che mi stava usando.
Un giorno ho sentito una signora parlare al telefono che loro cercavano un'impiegata per quella rivista mentre sistemavo i meloni nelle ceste nel reparto ortofrutta, ho sentito il bisogno di tentare e avere un colloquio, almeno per dire di averci provato.
Non sono laureata, ho solo un diploma di perito tecnico però nel mio piccolo ho un pezzo di carta che dimostra che ho fatto qualcosa per il mio futuro, poi per delle fatalità ho dovuto accettare un posto al supermercato nell'attesa di un lavoro migliore per poter coprire le spese del mio appartamento dopo la morte dei miei genitori scomparsi quattro anni fa.
Sono orfana da quando ho sedici anni e non è stato facile, non c'era una famiglia che mi voleva bene pronta ad accogliermi. Sono dovuta andare a vivere con i miei zii da parte di mio padre, ma a mio zio non sono mai piaciuta perché dice che ho rovinato la carriera di suo fratello che da quando ero nata ha ridotto il tempo di lavoro per la famiglia, per passare tanto tempo con me e mia madre.
Tra i miei genitori non c'è stato subito amore, anzi si odiavano sui banchi di scuola. Poi alla festa di maturità si sono baciati per una scommessa e da lì non si sono più separati.
Mi hanno sempre dato tutto nonostante le loro carriere, mio padre come impiegato nella ditta di suo fratello e mia madre come insegnante di inglese.
Sono cresciuta con tanti valori buoni e dando sempre il giusto peso alle cose, non dando mai nulla per scontato o regalato grazie al denaro.
Sono mancati in un periodo molto difficile per me: l'abbandono di Marco. Il mio primo ed unico amore che mi ha segnato così tanto che a scuola non ho dato il massimo di me, sono sempre stata di cattivo umore.
Ricordo che io e i miei genitori stavamo andando in gita al Lago di Como per trascorrere del tempo all'aria aperta e fare un giro in barca quando un conducente, sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, ci ha fatto sbandare mandandoci fuori strada facendo rotolare la macchina fin dentro ad un fossato.
Ho qualche frammento di quel giorno. Ricordo solo l'odore di benzina, di sangue in bocca e di qualcuno che mi ha estratto dalla macchina accartocciata.
Poi mi sono svegliata in ospedale con una cicatrice sul braccio destro e sul fianco che ho coperto a diciotto anni con dei tatuaggi anche se i miei zii non volevano che usassi i soldi per una cosa così stupida come macchiare il mio corpo di inchiostro, quando volevo solo cercare di nascondere ferite dolorose.
Ferite che ancora oggi fanno male solo al pensiero.
Ho perso le mie due rocce, i miei due migliori amici.
E per il ragazzo che ho amato, li ho dimenticati spesso e dato per scontato il loro affetto, ma ormai è troppo tardi, loro non ci sono più.
Almeno l'altro conducente è morto sul colpo, o credo che l'avrei cercato io per farmi giustizia, perche fin da piccola ho capito che la legge è fatta per giustificare gli stipendi di chi ci governa e non per essere rispettata, almeno dalle altre persone.
Appena compiuti i diciotto anni e, grazie ai soldi che ho avuto in eredità, -purtroppo una piccola parte visto che i miei zii essendo i miei tutori lo hanno impiegato per scopi personali-, ho comprato un appartamento in periferia a Milano. Le spese non sono così economiche, però piuttosto che vivere in quel inferno con i miei zii avrei vissuto anche sotto un ponte.
Dopo aver finalmente sistemato l'eyeliner in maniera non proprio perfetta, sciolgo i miei lunghi capelli castani e li ravvivo velocemente con le mani sistemandoli in maniera selvaggia.
Non passerò di certo la piastra, con la neve e l'umidità sul bus sicuramente mi si gonfierebbero, così decido di lasciarli leggermente mossi come li portavo da bambina.
Decido prima di vestirmi di fare colazione, non sia mai che sporco i vestiti, e conoscendomi, ne sarei capace.
Apro il frigorifero e tiro fuori uno yogurt greco alla fragola che appoggio sul calorifero per farlo scaldare leggermente, intanto prendo dallo scaffale sopra il lavandino una tazza che riempio di acqua per farmi un buon the caldo alla pesca che mi aiuterà sicuramente a calmare la mia agitazione.
Riprendo lo yogurt e la tazza e mi siedo sulla sedia di paglia davanti al mio tavolino e accendo la televisione per vedere qualcosa che mi faccia compagnia, ma più che telegiornali o repliche di programmi del giorno prima non ce così decido di spegnere e rigodermi il silenzio.
Sorseggio il the lentamente mentre nella testa mi frullano varie idee per come vestirmi : gonna o pantalone elegante? Camicia di seta made in China o blusa con una collana?
Non è che abbia tutto questo grande problema nello scegliere, alla fine ho pochi vestiti ma voglio fare una buona impressione.
Non vedo l'ora che la mia migliore amica torni dal suo viaggio in Scozia in cerca di ispirazione , è una brillante pittrice e molte delle sue opere sono esposte in casa mia, e la rendono unica.
Lho conosciuta mentre andavo a vedere il duomo di Milano per la prima volta da quando avevo sei anni , non me lo ricordavo bene e così andai a vedere sia l'interno che in alto prendendo l'ascensore e li ho conosciuto lei, la mitica e unica Rosa.
Stava discutendo con una guardia perché voleva potersi fermare a dipingere la vista della piazza dall'alto, ma era vietato così, rassegnata lasciò i colori e tutto giù alle guardie e salì con me in ascensore.
Purtroppo eravamo rimaste bloccate a metà per un guasto e dopo aver entrambe imprecato vedevo che non stava benissimo, aveva in corso un brutto attacco di panico e io presa dal panico citai tutti i santi facendola ridere e facendole passare velocemente il tutto, giusto in tempo che l'ascensore ripartisse e da lì abbiamo parlato e siamo diventate grandi amiche da ormai quattro anni.
Passiamo molto tempo insieme, spesso dorme da me o vado da lei e dal suo ragazzo Andrea che adoro, è un modello e spesso sfila nelle più importanti città ed eventi che ho potuto vedere grazie ai biglietti gratis.
Lo considero un po come un fratello, perché mi sarebbe tanto piaciuto non essere figlia unica, ma già io per i miei genitori ero stata un miracolo.
Guardo per caso l'orologio appesso alla parete e mi rendo conto di quanto sia tardi, alla faccia dello svegliarsi prima.
Mi lavo velocemente i denti e mentre ho ancora lo spazzolino tra le labbra prendo dalla gruccia un semplice jeans nero skinny e una camicetta verde smeraldo che con i miei occhi nocciola sta davvero bene.
Mi tampono la bocca e mi vesto alla velocità della luce, metto un stivaletto nero e dopo essermi messa un filo di gloss trasparente e indossato la giacca sono pronta.
Mi guardo nello specchio e non mi vedo male: vestita in modo semplice ma carina, ho un fisico non proprio magro però nelle mie curve mi ci trovo. Vorrei solo essere un pochino più alta, ma ho preso da mia madre quindi... Pazienza!
Agguanto la borsa vicino al comó d'ingresso e dopo averci buttato cose a caso chiudo la porta alle spalle e prendo al volo l'ascensore, e mentre questo scende prego che almeno il marciapiede sia pulito e percorribile  e che il trasporto non sia così intasato, speriamo vada tutto bene, non vedo l'ora di arrivare in ufficio e iniziare la mia carriera nel posto che ho sempre sognato fin da bambina.

Un cuore per dueWhere stories live. Discover now