Capitolo 3° - In viaggio verso casa

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La madre ha iniziato ad urlare e mi pregava di non far del male alla bambina, chiedendomi cosa volessi da loro, chiedendosi perché proprio a loro, balbettando delle parole a caso affogate dalle lacrime e dal muco, sembrava quasi un rito di esorcismo. In pochissimo tempo tutti e tre in quella macchina cambiarono radicalmente il loro modo di fare, la madre da signora buona di cuore era diventata improvvisamente una donna con le crisi di mezza età e perennemente nervosa per la mancanza di sesso; il ragazzo da una specie di persona fiera, tra l'altro fiera soltanto del suo essere uomo, tutto ad un tratto è diventato, com'è che dicono loro? Ah sì, un "finocchio" O "femminuccia" E chi più ne ha più ne metta come si suol ben dire; la mia poverina bambina con la limetta del tagliaunghie che faceva pressione alla gola piangeva, piangeva in silenzio e sapeva soltanto dire "mamma" con il tono identico a lei, in fondo hanno lo stesso sangue, almeno credo. È proprio vero che le persone in determinate situazioni sono tutte uguali ed è proprio il motivo per cui bisogna ucciderle, nessuno ha personalità, nessuno ha immaginazione, nessuno è niente di originale. Lo so già cosa dirai, ma no, non provo empatia di queste persone, anzi sai una cosa? Quando ho visto quella bambina piangere mentre cercava di asciugarsi gli occhietti in preda ad una paura che non potrà mai più provare né scordare per il resto della sua vita, ho avuto un'eiaculazione spontanea e per la prima volta in vita mia mi sono sentita bene con me stessa, ma di questo ti racconto meglio dopo. Nella macchina continuavano a lamentarsi e ad avere paura, nel mentre io accarezzavo le gambe alla bambina e le dicevo di stare tranquilla dandole dei baci sulle guance. La madre mi ha chiamata: psicopatica, malata di mente, schifosa, puttana, pazza, schizofrenica, diavolo, maledetta aggiungendo anche altro alla lista ma ora non ricordo, ero troppo concentrata a venerare quella bimba triste.
La madre riprese ad insultarmi in svariati modi e mi aveva stancata, non tanto per gli insulti a quelli ci ho fatto l'abitudine e di conseguenza non mi toccano affatto, ma piuttosto perché mi sarebbe venuto il mal di testa a sentire un'isterica che urla di continuo, ricordava tanto qualche youtuber mentre sta per vincere una missione importantissima e cade la linea, insomma qualcosa del genere. Le dico di fermarsi e guardare dietro, di guardare me e sua figlia, quindi con tutta la calma di questo mondo le chiedo pacatamente se vuol collaborare o no, lei continua a guardare senza rispondere ed io come un baccalà continuo ad aspettare quando si decide di rispondermi, aveva lo sguardo perso nel nulla ed il volto invecchiato di 20 anni, non aveva probabilmente percepito la mia domanda, allora ripeto "signora, quindi vuole collaborare o no? Se collabora non farò nulla alla sua bambina, mentre se non lo fa la uccido e me la mangio, poi ammazzo anche voi ovviamente" Sembravo quasi ironica mentre lo dicevo, in effetti non metto molto paura e poi queste sono cose normalissime nella vita di una persona sana di mente, è come chiedere una sigaretta o un'indicazione ad un conoscente. Finalmente aveva fatto un cenno con la testa che stava ad indicare un "sì", per metterle ulteriore paura le dissi "le conviene", ma sembrava totalmente persa nelle sue paure che neanche mi aveva sentita probabilmente. Il ragazzo non diceva niente, guardava la strada senza trapelare alcun genere di emozione, in fondo doveva fingere di essere forte altrimenti il suo uccellino gli volava via e soprattutto doveva dimostrare a sua madre che ormai era un vero uomo, o semplicemente era uno psicopatico, ma sono più convinta della seconda sicché comprende anche la prima, se cercate psicopatico su google tra i vari significati vi esce la parola "uomo". Afferro il collo della bambina con la mano libera ed inizia ad urlare, la madre mi scongiura di non farle del male, le dico di star zitta mentre stringo più forte quando ad un tratto inizia a piangere e a urlare, la madre si era pentita di avermi data un passaggio, si è fidata di me ed ha preso una sola. Non bisogna mai fidarsi di nessuno, neanche delle persone che ti hanno messa al mondo. Il mondo è pieno di infami e di maschi e bisogna uccidere entrambe le specie affinché ci sia un po' di pace nel mondo, dannati maschi, rovinano sempre tutto.

VeronikaWhere stories live. Discover now