15ºCapitolo

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Senti qualcuno chiamarmi, apri gli occhi e vidi Liam, ma che ci fa qui?
Con le mani, ancora rovinate per i pugni di ieri, mi stropicciai gli occhi.
R:<Liam che ci fai qua?>
Liam:<Beh insieme a Niall sono venuto a trovarti, ma tu dormivi ancora così sono venuto a svegliarti>
R:<Oh okay>
Mi alzi dal letto, per fortuna che ieri sera avevo deciso di dormire con i pantaloncini.

Presi dell'intimo, jeans e una maglietta a maniche corte bianca, dall'armadio.
R:<Se aspetti, mi faccio una doccia e scendiamo giù insieme>
Liam:<Va bene>

Aprì la porta del mio bagno privato ed entrai.
Mi liberai degli indumenti ed entrai sotto il getto della doccia.
Misi un po' di bagno schiuma nella spugna e cominciai a lavarmi, quando finì con il corpo passai ai capelli, presi un lo shampoo e cominciai a lavarmi i capelli.

Quando finì di farmi la doccia uscì dal box e mi asciugai i capelli e il corpo, indossai l'intimo, i jeans e la maglietta.

R:<Eccomi>dissi uscendo dal bagno e tornando in camera dove trovai Liam seduto sul mio letto con in mano il mio telefono.
Mi sedetti vicino a lui.
R:<Cosa guardi sul mio telefono?>si girò di scatto verso di me.
Liam:<Scusa non avrei dovuto guardare, ma aveva vibrato e mi sono incuriosito>presi il telefono tra le sue mani.
R:<Non importa>guardi lo schermo e vidi un messaggio da parte di Zayn.

DA ZAYN:
È impossibile dimenticarti, sei la mia piccola. Ti prego.

A ZAYN:
Se sei riuscito a scopare senza pensarmi, riuscirai anche a dimenticarmi

DA ZAYN:
Lo so che ho sbagliato e mi pento, ma ti prego perdonami

Non risposi, non sapevo che dirgli, di certo non lo perdono, non posso, mi ha fatto troppo male, almeno poteva divertirsi e non chiamarmi.
Una lacrima mi scese.

DA ZAYN:
Domani torno e parliamo

A ZAYN:
Fa come vuoi tanto non otterrai niente

Misi il telefono in tasca.
Liam:<Ti va di parlarne?>lo guardai, aveva uno sguardo dolce così gli raccontai.
Quando finì di parlare, mi abbracciò rassicurante, ricambiai.
Liam:<Che ne dici di andare a fare un giro?>annui.

Ci alzammo dal letto e scendemmo giù, dove trovai tutti.
R:<Ciao>li salutai.
Il mio occhio cadde sulla mia amica, che stava seduta tranquillamente sulle gambe di Lou.
Mi avvicinai a mio fratello e lo lasciai un bacio sulla guancia.
R:<Io vado con Liam a fare un giro ci sentiamo più tardi>lo avvertì.
Poi mi avvicinai a Louis.
R:<Lou fammi un piacere>il moro di girò verso di me.
Louis:<Quale?>
R:<L'altra volta ti ho chiesto di cercare delle informazioni su Simon, ma tu mi hai detto che erano protette. Ora ti chiedo di hackerare quelle informazioni>
Louis:<Si signore>disse facendo il saluto dei militari e facendomi ridere.
R:<Grazie Lou>dissi.

Dopo aver salutato il folletto irlandese e Alice uscì di casa con Liam.
Liam:<Allora dove vuole che la porti signorina?>
Mi aprì la portiera della macchina e sali dopo, di che sali anche lui dalla parte del guidatore.
R:<Non lo so, constatando che è mezzo giorno e mezza e ho fame, che ne dici di andare a pranzare?>
Liam:<Hai suoi ordini signorina>accese il motore della macchina.

Il viaggio non fu lungo e nemmeno noioso, abbiamo parlato per tutto il tragitto.
Quando arrivammo Liam scese per primo, fece il giro della macchina e mi apri la portiera e scesi.
R:<Ora a mangiare>
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Il pomeriggio passato in compagnia di Liam, era stato divertente, per poco mi sono sentita come libera, non avevo pensato a Zayn. E devo ringraziare Liam per questo.
Quando tornammo a casa trovai il caos più totale.

Il salotto era pieno di piume, i cuscini sparsi, carte di merendine, pacchetti di patatine, lattine di coca-cola e birra. Tutto era sparso e in disordine.
Guardai i ragazzi.
Louis e Niall stavano saltando sul divano, Harry era ormai partito delle troppe birre e Alice stava ridendo, forse anche lei ubriaca.
R:<RAGAZZI!>urlai e tutti si arrestarono e si girarono verso di me.
R: <Louis, Niall, vi consiglio di rimettere in sesto quei due e che il salotto torni come prima>annuirono velocemente e scesero dal divano.
R: <Peter Pan dimmi che hai le informazioni>sorrise e prese un fascicolo.
Louis:<Sì, ci ho messo poco ad entrare nel sistema, e tutte le informazioni protette sono qui>
R:<Grazie>Dissi e presi il fascicolo.

Seguita da Liam sali in camera e mi sedetti sul letto.
Liam:<Sono quelle le informazioni chieste a Louis?>
R:<Si, gli avevo chiesto di rintracciarmi una persona>

Passai la mano su quei fogli e cominciai a leggere.

Nome:Simon

Cognome:Parker

Data di nascita:29/10/1974

Luogo di nascita:America

Situazione sentimentale:Single

Simon Parker, ha prestato servizio come addestratore alla CIA, ma dopo cinque anni di servizio, fu dissolto dal suo incarico: causa dei suoi addestramenti, efficaci ma pesanti a livello umano.

Dopo anni di pausa Simon riprese il suo lavoro, per conto di un suo amico. Da allora lavora in un'associazione segreta. Di quel luogo non sa niente, solamente che ragazzi scelti vengo addestrati duramente per non si sa quale motivo.

Abitazione:Via ******** Londra 19

Buttai il fascicolo per terra.
E respirai a fondo.
Liam:<Calmati>mi passò una mano per la schiena.
R:<Non c'è scritto una cazzo che mi serva>
Liam:<Ma c'è il suo indirizzo>ha ragione, posso andare da lui.
R:<Verresti con me?>
Liam:<Certo>presi il foglio tra le mani e scendemmo giù.

Guardai il salotto era tornato come prima.
R:<Louis grazie per il fascicolo>
Louis:<È tutto quello che ho trovato, è stato utile?>
R:<Più o meno, ora andiamo a casa sua, Harry vieni anche tu?>chiesi riferendomi alla fine a mio fratello.
Harry:<Ovvio>
Salutammo tutti e montammo nella mia macchina.
Partimmo a tutto gas verso la casa di Simon.

Quando arrivammo prima di scendere mi rivolsi ai ragazzi.
R:<Rimanete qua, se entro venti minuti non torno intervenite voi>
Liam:<Ma...>
Harry:<Liam ascoltala sa quello che fa>disse mettendogli una mano sulla spalla.
Il ragazzo sospirò.
Liam:<Venti minuti precisi>annui e scesi dalla macchina.

Andai a passo deciso verso la casa e bussai alla porta.
Dopo pochi secondi Simon mi venendo ad aprire.
S:<Oh Roxana, non ti aspettavo>
R:<Dobbiamo parlare>senza aspettare una sua risposta entrai in casa.

Mi sedetti sul divano e attesi che lui facesse la stessa cosa.
S:<Di cosa vuoi parlare Combattente>
R:<Di questo>dissi mostrandogli il tatuaggio sul gomito. Cavolo indossavo ancora la maglietta a maniche corte e stavo cominciando ad avere freddo.
S:<Vedo che lo hai visto, quella era il mio modo di rinominare i miei "allievi", ognuno di voi aveva un nome diverso>
Senti il leggero mal di testa, ma sapevo che ben presto sarebbe diventata un emicrania.
R:<Cosa c'entro io?>
S:<Tu eri la migliore, in fondo tale padre tale figlia, tu eri la nostra arma di distruzione>
Gli tirai un pugno sulla guancia destra, e perse l'equilibrio cadendo a terra.
Ne approfittai e lo feci mettere a pancia in giù, con un piede sopra la sua schiena, li presi le braccia e gli e le bloccai dietro la schiena.

Mi abbassai al suo livello e al posto del mio piede, feci pressione con il ginocchio.
R:<Cosa sono?>gli sussurrai all'orecchio
S:<Un'arma da distruzione>
Io<Non è vero>aumentai la pressione sulla sua schiena.
S:<Tu sei la migliore nel campo della boxe, la migliore a prendere a pugni, la migliore a non soffrire, tu sei quella che in una settimana è stata addestrata e per il resto dell'anno ha ucciso>
R:<Non è vero tu menti, io non ho mai ucciso>
S:<AT9>
R:<Cosa?>
Simon si liberò dalla mia presa, facendomi cadere per terra e lui tornò in piedi.
S:<AT9, ricorda Combattente, ricorda>

Mi senti le palpebre pesanti e vidi il buio.

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