3.

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Chloe's pov

Questo ragazzo sembra veramente strano.
Sembra diverso da tutti gli altri ragazzi che ci sono qui. Non so, magari vuole stare da solo...
Decido comunque di sedermi con lui.
In fondo qua mi stanno già tutti antipatici, quindi se lui è diverso potrà starmi simpatico no?

"Hey" gli dico appoggiando il vassoio sul tavolo.
"Hey" mi risponde lui alzando lo sguardo dal vassoio e smettendo di giocherellare con la forchetta, come se gli facesse schifo quel cibo.
Dovete sapere che la finezza non mi si addice.
"Bella merda" sorrido guardando le pietanze nei nostri vassoi.
"Già" ridacchia lui.
"Io sono Chloe, e tu sei?" gli dico ingoiando un boccone.
"Che ti importa?  Appena sentirai cosa dicono su di me fidati che non sederai più a mangiare qui" mi risponde lui con un filo di tristezza nella voce.
"Okay allora suppongo che dovrò trovarti un soprannome" dico prima di sorseggiare dell'acqua. "Mhh, che ne dici di Strambo?" sorrido.
"Mi sembra fantastico" mi risponde lui sorridendo.

Usciamo da scuola.
"A domani Strambo" ridacchio.
"A domani Chloe" sorride e sale sull'autobus.

Torno a casa a piedi.
"Mamma sono a casa" esclamo entrando.
Nessuna risposta.
Come sempre d'altronde, a nessuno importa di me, a parte mio fratello più grande, ma che non è mai a casa, praticamente.

Salto il pranzo per uscire subito in bici.
"Mamma io esco" dico allacciando le scarpe.
"Fai quello che ti pare" mi risponde lei continuando a leggere sul telefono.
Io ci spero ancora in una madre amorevole e che si preoccupi di me, ma ogni giorno perdo un po'di più la speranza.

Passo in quasi ogni via e viale della città, almeno per stare il più possibile fuori casa e non continuare a vedere mia madre non preoccuparsi totalmente di me.

Sui gradoni di una casa vedo un ragazzo, alto direi almeno un metro e settanta, con i capelli scompigliati e gli occhi verdi. Sta fumando, in un modo davvero obsoleto devo dire.
Alza lo sguardo e capisco che è lo Strambo della scuola, sembra molto perso nei suoi pensieri, preferisco non interromperlo.
Pedalo via fino ad arrivare in centro.

Noah's pov

Non riesco a rimuovere dalla mente le urla di Jade. Continuo a cercare di ripetermi che non è colpa mia ma proprio non ci riesco, è colpa mia e basta, e non ho nemmeno pagato per le mie azioni, sto pagando il rimorso, però.

Provo a pensare a qualcosa di nuovo, ad esempio Chloe, la ragazza di sta mattina. Sembra una tipa a posto, non come le altre ragazze, ma non come Jade...
No, basta pensare a Jade.

Forse dovrei cercare di farmi Chloe come amica, insomma sembra che non gliene importi niente di ciò che pensano gli altri, e sembra una ragazza con una storia da raccontare.

Spengo la sigaretta ed entro in casa.
Sono le 7:00 PM, vado in camera mia e come al solito inizio a suonare, cercando di far uscire il più possibile le mie emozioni. È l'unico modo che ho per cercare di scaricare il peso del senso di colpa.
"Mi dispiace tanto Jade" dico finito di suonare, più o meno verso le 8:30, e una lacrima mi riga il viso.

Vorrei solamente urlare, ma ormai è la una di notte, spero che domani sia una giornata migliore.

Continua...

𝐩𝐬𝐲𝐜𝐡𝐨𝐩𝐚𝐭𝐡 𝟐 [𝐧𝐨𝐚𝐡 𝐬𝐜𝐡𝐧𝐚𝐩𝐩] Where stories live. Discover now