☆Tendou Satori☆

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Richiesta di -gvessmxnster spero ti piaccia tesoro! Perdonami se ho modificato un gocciiiino la trama in quanto al giro in bici (ops, no spoilerrrr), spero vada bene lo stesso ^ᴗ^

⚠︎Trigger warning: questa simpatica e lunghissima oneshottina parte in quarta con dell'autolesionismo da parte della protagonista, se siete sensibili evitate!⚠︎

Il riflesso di quel rosso così vivo e profondo stonava con il c/o nelle iridi di TN, e stonava anche con il colore della sua pelle oramai lacerata dalla lametta. Avvicinò il braccio al viso e lasciò un bacio sull'ennesimo taglio, ringraziandolo di fare così male. Aveva baciato ciascuno dei tagli che si era fatta, come sempre del resto, e le sue labbra erano imbrattate di sangue, ma non le importava. Le lacrime le scendevano vicinissime al naso solleticandole le narici ma non abbastanza per farla starnutire, ma non le importava. Il suo corpo coperto dalla felpa pesante stava iniziando a sudare per la calura estiva, ma non le importava. Si concentrava solo su tutto il piacevole dolore che ogni taglio le provocava, faceva tesoro di ogni istante in cui provava quel bruciore incredibile, lasciava che il vuoto lasciato dalla morte di suo padre venisse riempito dal sangue di cui si stava privando. Si pulì le labbra insanguinate con la lingua ed emise un sospiro di piacere fra un singhiozzo e l'altro.

Poi strinse di nuovo fra le dita sottili la lametta, e mentre iniziava a recidere la pelle un largo sorriso si faceva strada fra le sue labbra. La musica le riempiva le orecchie, le lacrime gli occhi e i gemiti la bocca, mentre a svuotarsi erano le sue vene. Man mano che procedeva con il taglio, le toccava passare su tagli vecchi ma non ancora cicatrizzati, data la mancanza di pelle sana da tagliare. Ogni ferita si riapriva causandole più male: le venne istintivo stringere le dita contro la lametta per controllare il dolore, ma la conseguenza fu che il taglio di fece più profondo.

Effettuò un taglio talmente lungo da arrivarle alla spalla. Si alzò da quell'angolino tanto angusto quanto confortevole staccando le cuffie dal telefono e fissando la lampadina mezza fulminata che sporadicamente illuminava fievole il bagno. Tutte le finestre del resto della casa erano aperte e lasciavano entrare tutta la luce che c'era a luglio inoltrato, ma TN era chiusa in quella stanza buia e umida da ore, o un giorno intero forse. Non si ricordava da quanto, ma era lì da che aveva saputo che suo padre aveva seguito il resto dei suoi deceduti parenti all'altro mondo.

Squillò il telefono.
Non lo faceva da un bel po' di tempo, nessuno l'aveva più chiamata da che era nel bagno. Aveva un po' paura, non aveva idea chi potesse averla chiamata, ma rispose

TN: -P-pronto?-
Tendou: -HEY TN-CHANNNN SON DUE GIORNI CHE NON CI SI SENTE!- dovette allontanare il cellulare dall'orecchio perché altrimenti sarebbe rimasta sorda
TN: -Tendou? Che succede?- ah, era chiusa lì da due giorni. Più o meno aveva azzeccato, dai
Tendou: -A che punto sei con i compiti delle vacanze?-
TN: -Mph... Direi di averli fatti quasi tutti- non stava mentendo, prima che diventasse del tutto orfana aveva svolto la maggior parte degli esercizi assegnati dai prof -Perché me lo chiedi?-

Non ricevette risposta: aveva riattaccato. Sospirò e abbandonò la testa all'indietro, chiedendosi perché mai il suo migliore amico l'avesse chiamata così a caso.
Ah, sì, perché era Tendou Satori. E figurarsi se lei non si era trovata un migliore amico come lui, che la portava fuori di casa letteralmente trascinandola per il braccio, le faceva scherzi e foto a sgamo assolutamente ridicole (una di queste era lo sfondo del cellulare di lui e andava in giro a mostrarlo tutto fiero), capiva sempre come stava e a momenti le trasmetteva un po' di quella gioia che lei non aveva mai provato prima di incontrarlo. Senza di lui, avrebbe iniziato a tagliarsi molto prima, probabilmente quando a dieci anni vide sua madre morire di cancro.

Clack.
La porta d'ingresso dell'appartamento di TN si aprì. La ragazza era nel bagno, nemmeno le passava per la testa di uscire, figurarsi se lì fuori adesso c'era, probabilmente, un ladro. Sentì la porta spalancarsi e deglutì mentre ancora il silenzio della chiamata interrotta le rimbombava nelle orecchie.

𝙃𝘪𝘬𝘢𝘳𝘪 𝘢𝘳𝘦 ~ 𝚑𝚊𝚒𝚔𝚢𝚞𝚞 𝚡 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛 ᶜᵒᵐᵖˡᵉᵗᵃᵗᵃWhere stories live. Discover now