Capitolo 5

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Il resto della giornata passó in fretta, così ci ritrovammo tutti insieme a cenare nella grande mensa della struttura che ci ospitava.
Eravamo seduti attorno ad un grande tavolo, grazie al quale potei fare amicizia anche con gli altri membri della squadra, visto che le mie interazioni quella giornata si erano limitate principalmente a Xavier Schiller ed Aiden Frost. Non che la cosa mi dispiacesse, ma volevo stringere amicizia anche con gli altri compagni di squadra, visto che affinché il tutto funzioni è necessario avere un buon legame ed una buona intesa, ed essere in 26 complicava le cose, ma devo dire che, nonostante io non sia mai stata un amante della folla e degli assembramenti, stare in mezzo a tutta quella gente non faceva altro che trasmettermi un senso di tranquillità. Erano tutti gentili e cordiali, molto simpatici ed estroversi, persino una come me riusciva ad aprirsi più facilmente e maggiormente, e questo non fece altro che rendermi felice.
Cenammo tutti insieme tra una chiacchiera e l'altra, non mancarono battute, risate, battibecchi, fu davvero molto divertente. Aiden e Shawn, seduti accanto a me, non facevano che litigare fraternamente, Caleb e Jude continuavano a provarci l'uno con l'altro e senza neanche rendersene conto probabilmente, Regina e Heath erano palesissimi, mancava solo che iniziassero a baciarsi davanti a tutti, Mark ed Axel discutevano di alcune nuove tecniche insieme ad Hunter, Jordan ed Ichihoshi, Duske fissava divertito il suo migliore amico e quella che sarebbe presto diventata la sua ragazza, e quando incrociai il suo sguardo mi fece un occhiolino di intesa, notando che anche io mi ero accorta della situazione. Sonny, Elliot, Sandra e gli altri invece chiacchieravano tranquillamente riguardo eventi passati, o almeno questo mi sembrò di capire.
L'unico che sembrava estraniarsi da tutto, era lui, Xavier, che non faceva altro che mostrarsi freddo, apatico, indifferente e soprattutto diffidente. Persino Hunter veniva trattato quasi con diffidenza, nonostante quei due si considerassero fratelli, come mi aveva brevemente accennato Hunter, raccontandomi qualche piccolo aneddoto su Xavier e sul suo burrascoso passato, come per cercare di farmi comprendere il perché dei suoi comportamenti e del suo essere così fastidioso e scostante. Ma c'erano ancora parecchie cose che non mi tornavano, ma avrei avuto tempo e modo di scoprirle e venirne a capo, non dovevo avere fretta.
Concentrata nei miei pensieri, non mi accorsi di star fissando inequivocabilmente il diretto interessato, che, dopo essersene accorto si leccó le labbra con fare sensuale, mi fece un occhiolino e cominciò a strofinare la sua scarpa contro il mio polpaccio, e il fatto che fosse seduto di fronte a me gli rendeva il tutto più facile. Lo fulminai immediatamente con lo sguardo, anche se dovetti deglutire il groppo che mi si era formato in gola, ma fortunatamente parve non accorgersene. Gli tirai un lieve calcio sotto il tavolo, che gli costó una piccola imprecazione, il che provocò in me una risata soddisfatta.
Il resto della cena proseguì tranquillamente, ed una volta terminato, tutti aiutammo a sistemare e non appena finimmo, il mister richiamó la nostra attenzione.
- Allora ragazzi, da domani cominceremo gli allenamenti, è necessario migliorare le vostre prestazioni fisiche individuali, e dobbiamo anche concentrarci molto sul lavoro di squadra, visto che non tutti conoscete il potenziale ed il modo di giocare di ogni membro della squadra. Quindi domani osserveremo a fondo le varie tecniche individuali ed il modo di giocare di ognuno di voi e poi passeremo allo studio di qualche nuova tattica singola, combinata e di squadra, per poi preparare anche degli allenamenti mirati per ognuno di voi. Dunque, mi raccomando, dormite, domani dovrete essere nel pieno delle vostre forze. Visto che è la prima sera, per questa volta l'allenamento sarà di pomeriggio, inizierà infatti alle 15:30, così avrete anche modo di fare un riposino dopo pranzo. È tutto, potete andare, se doveste avere bisogno di qualcosa, non esitate a chiedere a me o agli altri responsabili. Buonanotte ragazzi! - concluse il suo discorso mister Yi.
- Buonanotte mister, a domani! - rispondemmo tutti in coro, per poi recarci verso il dormitorio.
Come era prevedibile che accadesse, le varie disposizioni delle stanze non furono rispettate, poiché tutti si infiltrarono in camere che non gli appartenevano, per poter passare altro tempo insieme a parlare e scherzare, il che non era una cattiva idea, ma io ero davvero sfinita, e la giornata di domani avrebbe davvero prosciugato definitivamente le mie forze, questo lo sapevo bene, quindi dovevo risposarmi e dormire il più possibile, altrimenti sarei crollata definitivamente, senza alcun dubbio. Ma il mio problema non mi sarà di intralcio ancora una volta, sono sicura che riuscirò finalmente a trovare una soluzione e porre fine a questo strazio che mi porto dietro da una vita. L'importante è essere fiduciosi, no?
Stavo per entrare nella mia stanza, quando una voce mi bloccò:
- Principessa, ti va di venire a farci compagnia? - mi chiese Aiden, che era di fronte alla porta della sua stanza insieme a Shawn.
- Scusa Aiden, ma per stasera passo, sono davvero sfinita, ho bisogno di andare a dormire. - dissi dispiaciuta.
- Va bene principessa, tranquilla, sarà per la prossima volta, non preoccuparti, buonanotte. - mi sorrise.
- Buonanotte Chloe. - disse Shawn.
- Buonanotte ragazzi. - sorrisi e gli mandai un bacio volante, e dopo che anche loro mi mandarono un bacio e ricambiarono il sorriso, mi chiusi la porta alle spalle.
Trovai Xavier coricato sul letto, intento a fissare qualcosa nel suo cellulare, spostó lo sguardo solo dopo che sentí la porta chiudersi dietro le mie spalle, mi diede un'occhiata a dir poco gelida e poi tornó a fare quello che stava facendo.
Dannatamente irritante, non c'è che dire.
- Vado in bagno a cambiarmi. - dissi.
- Per me puoi cambiarti anche qui, non mi crea nessun fastidio. - disse guardandomi negli occhi e subito quel suo sorrissetto malizioso aleggió sul suo volto.
- Oh ma davvero? Strano, non l'avrei mai detto. - dissi ridendo.
Andai lo stesso a cambiarmi nel bagno, anche perché avevo assolutamente bisogno di darmi una rinfrescata. Mi lavai, indossai il pigiama, misi i vestiti nel cesto, ed uscì, dirigendomi immediatamente nel mio letto.
- Hai fatto in fretta vedo. Molto carino il tuo pigiama, davvero eccitante. - disse in tono divertito.
- Noto con piacere che apprezzi le mie coccinelle Schiller. -
- Non sai quanto, Suzuki. -
Detto questo si alzò ed inizió a spogliarsi davanti a me, come se nulla fosse, con una sfacciataggine inaudita. Era davvero assurdo.
Mi guardò negli occhi, quasi come a volermi sfidare, ma io non gliela darò vinta, non saranno mica due addominali scolpiti a farmi imbarazzare o vacillare, così sostenni il suo sguardo, anche quando si levó i pantaloni e restò in boxer.
Devo ammettere però, che era proprio bello da guardare, un fisico da urlo, alto al punto giusto, addominali non troppo scolpiti, il fisico perfetto di un giocatore di calcio e quei dannati capelli cadevano perfettamente sul suo viso che a tratti sembrava così spensierato ed angelico.
Purtroppo il mio sguardo non ci mise molto a scendere più un basso, così finì a fissargli i boxer, ma cercai di distogliere immediatamente lo sguardo, ma fu inutile, poiché lui se ne accorse.
- Non nasconderlo, so che ti piace quello che vedi. - disse spavaldo facendomi un occhiolino.
- Signore e signori, diamo il benvenuto a sua maestà, il re dell'egocentrismo. - dissi battendo le mani.
Rise, rise di gusto. Aveva una risata strana ma bella, che è imbombò per tutta la stanza e finí col contagiare anche me.
Fortunatamente quella che si sarebbe trasformata in una situazione imbarazzante venne stroncata sul nascere, ed io non potei che esserne contenta.
- Se il tuo ego è d'accordo, direi che sarebbe il caso di chiudere la luce e dormire, che ne dici Schiller? -, chiesi.
- Come desidera, altezza. Ogni suo desiderio è un ordine. - rispose.
- Certo che sei proprio un imbecille. - risi.
- Un imbecille simpatico. - ribattè lui.
- Buonanotte imbecille simpatico. - dissi allora in tono divertito.
- Buonanotte ragazza dal pigiama con le coccinelle. - disse dopo aver spento la luce accanto a lui.
Mi girai nel letto e col sorriso sulle labbra, cose che non mi apparteneva affatto, mi addormentai, speranzosa del fatto che il giorno dopo avrei potuto finalmente trovare una soluzione al problema che mi perseguitava da anni.

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