The end

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Stephanie's pov
6 aprile 2021
Una volta terminate le riprese per Spiderman:No way home, Tom aveva deciso che lui avrebbe preso una pausa e si sarebbe potuto concentrare su tutte le cose che, visto il nostro lavoro, non gli erano state possibili fare.
Qualche mese prima, quando eravamo ancora ad Atlanta, lo chiese anche a me e ricordo ancora le sue esatte parole
"Sai pensavo che potremmo prenderci una pausa una volta finite le riprese. Potremmo sistemare con calma la casa e magari pensare al nostro futuro"
A dicembre avevamo deciso di comprare una casa a Londra, nella quale ci troviamo attualmente, e mentre eravamo lì i genitori di Tom si erano offerti di preparala per il nostro ritorno.
Il solo pensiero di vedere noi due, insieme, in un casa solamente nostra, mi rendeva felice e impaurita allo stesso tempo.
Abbiamo entrambi 24 anni, tra un po' Tom ne farà 25, quindi penso sia arrivato il momento per noi di costruire una famiglia tutta nostra.
Non abbiamo parlato direttamente tra di noi, ma durante le interviste fatte, domande come queste sono spuntate fuori, niente a cui non eravamo già abituati.
A risvegliarmi dai miei pensieri è la sensazione di nausea che si fa spazio nella gola
"Scusami un secondo" dissi lasciando la madre di Tom sola in cucina per dirigermi al bagno e rimettere.
Ritornata in cucina mi scuso con Nicky, così si fa chiamare da quando ci siamo conosciute.
"Non mi mai piaciuto il the" obbiettai guardardando la tazza di fonte a me.
"Credimi tesoro non è il the" ripose prendendo le mie mani nelle sue.
L'ho sempre considerata una seconda mamma, anche prima che io e Tom stessimo insieme
"Stephanie" mi richiamò portando una mano sulla mia guancia, facendomi realizzare che il the non lo avevo nemmeno toccato.
Successivamente annui come per darmi sicurezza su ciò che fruga nella mia mente in questo momento.
"Non è possibile" continuai
"È la prima volta che succede" Lei alla mi risposta scosse la testa
"No tesoro, va avanti da ormai quasi due mesi. Non te ne sei mai accorta perché eri troppo distratta dalle riprese e da tutte le interviste. E se succedeva puntavi la colpa al cibo, sempre che quello che vi danno da mangiare sia cibo"
Scherzo lei.
"Come hai fatto ad accorgetene, se io per prima non ne ero ignara" le domandai
"Perché mi preoccupo per te Stephanie. È ormai un anno che non vedi la tua famiglia e Tom ci ha sempre chiesto di farti sentire a casa, come se fossimo una seconda famiglia, e lo siamo. Noi ci saremo sempre per te, per voi"
Concluse portando lo sguardo al mio stomaco.
Quando si seppe la notizia del virus io e Tom passammo la quarantena insieme e da lì non sono mai più tornata a Los Angeles.
"Ora per essere sicuri ho bisogno di chiederti due cose. La prima è hai un ritardo?"
"Si, ne sono sicura, ma ovviamente non ci ho dato importanza visto che non era la prima volta"
"Ora la seconda, dovresti fare un test" mi incoraggio lei
"Perché ho come l'impressione che tu ne abbia uno nella tua borsa" parlai senza pensare
"Perché è così" ripose come se fosse normale portare un test di gravidanza nella propria borsa da due mesi.
"Ti lascio sola" terminò prima di lasciare casa.
Tom non era in casa in questo momento, era a giocare a golf con i suoi fratelli e suo padre, quindi o ora o mai più, esatto?
In teoria dovrei aspettare cinque minuti, cosa si può fare in cinque minuti? Certo rimanere qui in bagno a fissare quello stecchetto non ci rimango.
Qualcosa suona
Suona
Oh giusto il test.
Ho paura di girarlo, insomma se non lo fossi ?
La mia idea iniziale sparisce subito una volta girato il test: incita 1/2 mesi.
Piango
Piango
Sono incita!
Lo urlo per tutta la casa, anche sapendo di essere sola, almeno così credevo.
"Si può sapere perché urli" mi richiamò Tom alla mie spalle
"O mio Dio, Tom mi farai prendere un infarto" lo rimproverai 
"Sei tu quella che lo farà venire a me se ti metti ad urlare a squarciagola" ripetè lui
Questa strana conversazione non durò molto perché mi fiondai sulle sue labbra con amore e entusiasmo.
"Ciao" bisbiglìo ancora vicino al mio viso
"Ciao" risposi audace
"Questo per cos'era?" "Mi sei mancato" riposi solamente
"Sono stato via solo due ore" ammise lui
"Fai troppe domande, lo sai?" Constatai mentre mi portò con se in cucina.
Mi sedetti sul tavolo e osservai Tom con lo sguardo bere un bicchiere d'acqua.
Ah adoravamo la sua mascella scolpita.
Mi guardò stranito, non essendomi accorta del modo ebete in cui sorridendo.
Si avvicinò a me accingendo le sue braccia intorno alla mia vita e portai le gambe attorno al sua bacino, visto che ero più alta rispetto a lui.
"Ok ora tu mi dici cosa ti prende?" Indagò lui
Ero talmente emozionata che non avevo trovate le parole esatte per dirglielo, ma mi buttai perché dovevo dirlo a qualcuno che non fosse la madre di Tom, ma bensì il padre della creatura che porto in grembo,
"Sono incita Tom" pronunciai tutto d'un fiato.
Lui spalancò gli occhi incredulo, poi, cercando di non farmi male, mi prese in braccio facendomi volteggiare per la cucina.
"Non è uno dei tuoi scherzi vero?" Si fermò
"Non no sto scherzando, sono davvero incita" confermai "quindi sei contento?" Chiesi per essere sicura
"Se sono contento? Stephanie mi ha reso l'uomo più felice al mondo. Non sai da quanto tempo aspettassi questo momento" esclamò entusiasta, per poi far combaciare nuovamente le labbra.
....
Nove mesi dopo
Alla fine, con il passare dei mesi, abbiamo scoperto che eran gemelli, un maschio e una femmina.
Tom continuava a ripetermi di non sforzarmi troppo, ma non li davo ascolto.
"Stephanie faccio io, va a guardare qualcosa in tv" mi supplicò quando si trattò di mettere i piatti a lavare
"Ho finito tutto ciò che c'era da guardare e smettila di trattarmi come se fossi incita" scherzai avendo dimenticato che lo ero veramente.
A quel commento Tom e io abbassammo la testa verso la pancia
"Scusa dicevi?" Mi presi in giro lui.
Ad un tratto sentì dell'acqua cadere sul pavimento e ed ero completamente bagnata
"Cavolo sapevo che non dovevo fare battute su questa cosa" affermai sapendo che mi si erano rotte le acque.
Dopo un travaglio durato dodici ore, riuscimmo a vedere il volto dei nostri figli
" come li volete chiamare ?" chiese l'infermiera porgendoci i gemelli dopo averli puliti
Io e Tom ci gurdammo, consapevoli delle nostre riposte.
Non avevamo discusso per i nomi, volevamo trovarli nel momento in cui sarebbero nati e ho come l'impressione che questi siamo perfetti
"Peter e Elizabeth" pronunciai euforica guardando Peter tra le mie braccia
"Esatto, Peter e Elizabeth Holland" ripetè Tom anche lui osservando la bambina che aveva in braccio.
Dopo portarono i bambini a fare gli ultimi controlli e io e Tom rimanemmo da soli.
"Già mi mancano" sentenziò poggiando un bacio sulla mia fronte
"Tom" lo richiamai
"Ti amo e ti ho sempre amato" confessai
"Io ti ho amata, ti amo e ti amerò per il resto della mia. Il mio cuore è e Sarah sempre tuo. Ed è per questo che ti chiedo di sposarmi, so che può sembrare il momento sbagliato e non ho nemmeno l'anello con me ma Stepha"
Non riuscì a terminare la frase, venendo interrotto dalle mie labbra che si posarono sulle sue
"Lo voglio" dissi senza esitazione ottenendo un esulto da parte del ragazzo.

Il vero amore deve sempre fare male. Deve essere doloroso amare qualcuno, doloroso lasciare qualcuno. Solo allora si ama sinceramente.

The end

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Volevo ringraziare tutti coloro che ci sono sempre stati e hanno seguito costantemente ogni aggiornamento.
I love you 3000 ✨🌸

It's always been you / Tom Holland Where stories live. Discover now