KALI

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Stiles poteva leggere la tensione nei tratti del viso di Boyd: era preoccupato. Il modo compulsivo in cui le sue mani stringevano il telefono in grembo era un chiaro segno che la situazione fosse più seria di quanto desse a vedere. Prese un respiro profondo e si concentrò sulla proiezione della sua magia. Tenne gli occhi aperti e concentrati sulla strada mentre guidava ma nel contempo notò che pian piano il suo vicino si stesse distendendo, le sue spalle si abbassarono leggermente e le sue mani allentarono la presa. Stava funzionando. Lo stava facendo rilassare. Il lupo allora aggrottò la fronte perplesso come se all'improvviso avesse realizzato e voltandosi verso di lui chiese: "Sei stato tu?"

"Mantenere la calma ti aiuta a concentrarti, uno di noi deve pur essere in grado di prendere decisioni razionali ed io al momento non credo di riuscirci molto." Rispose facendo un piccolo sorriso tirato e sentendosi in colpa. Avrebbe dovuto chiedere prima il consenso? Aveva sbagliato ad agire così d'impulso? "In realtà è stato carino quello che hai fatto. Un bel trucco." Gli strizzò giocosamente l'occhio Boyd per allentare la pressione che gravava in auto. Stiles deglutì: "Scusa, avrei dovuto chiedere prima di agire." "No, va bene così. Non devi giustificarti, davvero."

Prima che potesse proseguire qualcuno si materializzò sul sentiero che stavano percorrendo facendolo andare nel panico, la jeep non si sarebbe mai fermata in tempo. Provò a sterzare e così facendo andò a sbattere con la sua povera bambina su un vecchio ceppo marcio. "Figlio di puttana!" imprecò ad alta voce l'umano mentre posava una mano sul taglio che ora si trovava sulla sua fronte.

"Stai bene?" Chiese Boyd mentre si slacciava le cinture di sicurezza. "Chi diavolo era quello?" Chiese Stiles mentre scendeva dal veicolo distrutto. "Se ne sono andati" disse Boyd, guardandosi intorno mentre si arrampicava fuori dal finestrino per poi aggiungere: "Non è stato un incidente."

 Nell'udire quelle parole il cuore del ragazzino iniziò a battere più forte di un tamburo. Era sicuro che il lupo potesse sentirlo chiaramente. " Concordo con te, non lo era. Volevano che andassimo a sbattere." Boyd annuì in accordo, i suoi occhi che scandagliavano il bosco controllando se qualcuno si stesse nascondendo in qualche anfratto o tra i cespugli. Il sole era quasi completamente tramontato "Dovresti chiamare Derek, fagli sapere che siamo bloccati."

"Dovremmo restare qui?" Chiese il lupo non sapendo che pesci prendere.

"Diavolo, non ne ho la più pallida idea." Rispose l'altro alzando le spalle.

Boyd si guardò di nuovo intorno, continuando a non vedere nessuno: "Quali altri trucchi puoi fare?" Chiese guardando Stiles "Non tanti, non sperarci molto" scosse la testa il ragazzo. "Okay, stammi vicino, probabilmente dovremo uscire da qui senza contare sugli altri. Se rimaniamo, potrebbero circondarci." Decise Boyd mantenendo il sangue freddo. Chiaramente non era a suo agio nel prendere quel tipo di decisioni, ma erano limitati e Derek non c'era. Prese il telefono dalla tasca e inviò un messaggio a Derek.

"Voi due non dovreste essere qui da soli" disse d'un tratto una voce alla loro destra che fece bloccare sul posto entrambi. Una figura emerse dal bosco. Era una donna, i suoi occhi rosso vivo. Sorridendo maliziosamente fece qualche altro passo uscendo definitivamente dalla boscaglia e palesandosi.

"Chi sei?" Chiese Boyd sebbene fosse ovvio che provenisse dallo branco di Deucalion. "Kali. Sono qui per consegnare un messaggio." Si avvicinò e Stiles sentì il suo sangue gelare. "Per chi?" Chiese di nuovo Boyd, facendo un passo avanti, mettendosi tra Kali e Stiles. "Derek e Scott" continuò sogghignando, i suoi denti che brillarono alla luce della luna ormai sorta.

 "Qual è il messaggio?" osò Stiles. Era sicuro di non volerlo sapere.

 "La tua morte". All'improvviso si lanciò contro di loro. Stiles  fece un balzo indietro  appena in tempo mentre Boyd si lanciò verso di lei scontrandosi a metà strada. L'attacco del ragazzo andò a vuoto diversamente da quello dell'alfa che affondò gli artigli nello stomaco di Boyd e  lo gettò di lato come se fosse una foglia soffiata via dal vento. Il panico travolse Stiles facendo vorticare a mille i suoi pensieri nella vana speranza di trovare una via di uscita. Provò il tutto per tutto. Scoccò rapido le dita sradicando così un grosso ramo che tirò verso l'alfa, grande abbastanza da bloccarla per qualche breve secondo.

For the love of ChaosWhere stories live. Discover now