Capitolo quaranta

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Quel primo aprile fu assurdo...
Solo una cosa ricordava distintamente, la sua brutta figura con Fred.
Aveva flirtato con lei per tutta la sera, per poi scoprire che, praticamente, lui la stava usando per conquistare un'altra.
Era distrutta, aveva bevuto tantissimo e le mancava un grosso pezzo della serata...
La cosa certa era che Fred Weasley non era attratto da lei, era stato fin troppo chiaro...
Ovviamente non voleva mettere fine alla loro amicizia, però doveva risolvere questa situazione.
Decise quindi di allontanarsi il più possibile da lui, prima o poi le sarebbe passata e tutto sarebbe tornato come prima, ne era convinta.

Si concentrò sullo studio, passava le sue ore libere in biblioteca, era certa che lì non avrebbe trovato i gemelli Weasley.
Tra tutte le lezioni, quelle più difficili, da seguire, erano quelle di Difesa Contro le Arti Oscure.
Il professor Moody era sempre più strambo, era decisamente ossessionato con le maledizioni senza perdono.
Ad Irene metteva i brividi.
Ma nonostante tutto, la ragazza, stava studiando duramente, voleva prendere ottimi voti.
Le sue visite in biblioteca, quindi, divennero sempre più frequenti, neanche per i G.U.F.O. aveva studiato così tanto.

Era in biblioteca, stava sfogliando vari manuali di pozioni, voleva scrivere un bel tema sul Veritaserum, doveva prendere assolutamente un bel voto.
"Ciao piccola Tassorosso, posso sedermi"
Alzò la testa dal libro, incrociando lo sguardo di Benjamin
"O'Connor cosa sai del Veritaserum?"
Lui fece un grosso sorriso
"So che vorrei tanto averne un po'... Così finalmente posso capire cosa hai in quella tua testolina"
La ragazza si mise a ridere
"Comunque se vuoi puoi sederti..." Affermò, facendogli spazio sulla scrivania.
Lui si sedette accanto a lei, le prese la pergamena, che aveva tra le mani, ed iniziò a leggere il tema.
"Mmh non è male... Ma se vuoi posso aggiungere qualcosa... Ti va?"
Lei acconsentì.
Lui era concentrato a scrivere, Irene lo stava fissando, sembrava così gentile, così tranquillo.
Un leggero "mi dispiace" Uscì dalle labbra della ragazza.
Benjamin si voltò, i suoi occhi verdi la stavano fissando, era spaesato
"È da tanto che volevo dirtelo... Tu mi hai sicuramente trattato male, ma io non è che mi sia comportata poi così tanto bene nei tuoi confronti" Lei non riusciva a guardarlo negli occhi "la sera del ballo ho sbagliato, quindi scusami!"
Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante
"Stai facendo così per costringermi a chiederti scusa? Vuoi delle scuse Irene?"
Non la chiamava così da tantissimo...
"No Benjamin... Non voglio le tue scuse! Ti ho solo detto che mi dispiace. Io ora sto bene con la mia coscienza... Tu puoi fare ciò che ti pare!"
"È un piano per ritornare da me? Vuoi divertirti un po'?" Chiese lui, provocandola.
Irene alzò gli occhi al cielo "non farti strane idee, voglio solo instaurare un rapporto civile tra noi due"
"Il problema è che io ti trovo maledettamente eccitante piccola Tassorosso... Non riesco a resisterti!" Le sussurrò il ragazzo all'orecchio
"Oh come non detto... Con te è impossibile parlare seriamente!" affermò la ragazza, alzandosi dalla scrivania.
Stava posando le sue cose nella borsa, quando Benjamin le prese il braccio "accetto le tue scuse! E non ti farò più alcun tipo di avances, però continuerò a chiamarti piccola Tassorosso" Lei fece un sorriso forzato "ora siediti e fatti aiutare con il tema!" Passarono il pomeriggio a studiare, fu davvero tranquillo, non la provocò in nessun modo. Aveva risolto la questione Benjamin, era entusiasta.

Arrivati davanti la porta della Sala Grande, lui la fermò
"Ricordati che se però vuoi qualcosa io sono sempre disponibile per te..." Disse sussurrando "ciao piccola Tassorosso!" Continuò, entrando dentro e sedendosi al tavolo dei Serpeverde.

Continuò così per molto tempo...
Si stava trasformando in una studentessa modello, non perdeva punti della casa da mesi ormai. Il suo piano stava funzionando, non pensava più a Fred, i suoi sentimenti andavano scemando. Era felice.
"Irene allora sei viva?" Esclamò George, saltandole addosso.
"Nienti libri oggi! Andiamo fuori!" affermò Lee, togliendole i libri dalle mani.
In effetti era una giornata veramente calda e non aveva tanti compiti, quel fine settimana.
Ma soprattutto Fred non era nei paraggi...
Quindi seguì, ben volentieri, George e Lee.
Andarono tutti e tre in riva al Lago Nero.
"Cavolo quanto mi sei mancata!" Affermò Lee, sedendosi accanto alla ragazza e abbracciandola forte.
Sentiva un senso di colpa, aveva ignorato i suoi migliori amici, senza dare loro nessuna spiegazione.
"Non sai quanti scherzi divertenti abbiamo fatto..." Disse il rosso fiero.
"Ragazzi avete ragione... Sono stata una stupida!" I due la fissavano "mi sono concentrata sui miei problemi e ho ignorato voi... Potete perdonarmi?" Chiese Irene supplichevole
"Ma guarda che noi non si..." Lee diede una grossa spinta a George, interrompendo la frase che stava dicendo
"Ti perdoniamo ad una condizione..." Non prometteva niente di buono quella premessa, Irene ne era certa "dovrai passare l'intera giornata con noi! Niente libri o biblioteca"
La ragazza sorrise "va bene! Per me è un piacere"
Seguì i due ragazzi per tutta Hogwarts, le mancava passare del tempo con loro

La fortuna di essere una SfigataWhere stories live. Discover now