Capitolo settantatré

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A quelle parole Malocchio scattò sull'attenti, prese una teiera, bianca con fiori rosa, e sfoderò la bacchetta.
Un fascio di luce ricoprì la teiera in porcellana
"È pronta!" Disse l'uomo.
Automaticamente, tutto il gruppo, si avvicinò e, uno ad uno, poggiarono un dito sull'oggetto incantato.
Una forza arpionò Irene per l'ombelico e si avviò il trasporto.
Vorticavano, attaccati come una calamita, a quella graziosa teiera.
Poco dopo la ragazza sentì qualcosa di duro sotto i suoi piedi.
Aprì gli occhi e vide che non stava più al numero dodici di Grimmauld Place, ma erano arrivati ad Hogwarts, precisamente nell'ufficio della McGranitt.
Guardò la scrivania di noce davanti a lei con estrema nostalgia, ma non c'era tempo per queste sciocchezze, i Mangiamorte erano entrati ad Hogwarts e loro dovevano agire.

La professoressa McGranitt non era nel suo ufficio, e fuori nel corridoio c'era un fastidioso silenzio.
"Andiamo" Ringhiò Moody.
E tutti e otto uscirono fuori.
Il primo piano era deserto, quindi decisero di salire,
"Tu ed Irene controllerete il secondo e terzo piano" Ordinò Moody a Tonks
"Ma non è più prudente restare uniti?" Constatò la ragazza, ed Irene era assolutamente d'accordo con lei, non aveva senso dividersi
"Tanto se c'è una battaglia, sentiremo dei rumori"
Il Signor Weasley venne in soccorso delle due "Alastor, hanno ragione!" Disse con tono calmo e deciso "saliamo finché non sentiamo dei rumori"

Salirono uniti, come avevano prestabilito, con le bacchette pronte ad ogni evenienza.
Arrivati al settimo piano, una leggera polvere invase le narici della ragazza, l'aria era irrespirabile.

Era lì che la battaglia si stava svolgendo.

Ron, Ginny e Neville erano apparsi davanti a loro "sono diretti alla Torre di Astronomia" Spiegò il rosso.
Numerosi fasci rossi ed azzurri rimbalzavano lungo le pareti di pietra. 
Alla battaglia, si erano uniti anche i professori.
Non riusciva a percepire quanti fossero i Mangiamorte riusciti ad entrare, ma senza indugi si buttò nella mischia.

La professoressa McGranitt combatteva spalla a spalla con la professoressa Sprout, a pochi metri da lei.
Voleva raggiungerle, ma venne intercettata...

Un uomo massiccio, dai capelli biondi, le si era piazzato davanti, sorrideva compiaciuto, con la bacchetta salda nella mano destra
"Stupeficium"  pronunciò Irene in un sussurro, e l'uomo fu scaraventato qualche metro più in là.
Ma non rimase a terra a lungo.
Si alzò, con la bacchetta puntata nella sua direzione.
Irene era pronta al contrattacco, sentiva l'adrenalina scorrerle nelle vene,
ma un raggio di luce rosso colpì la mano dell'uomo, disarmandolo.
Lei si voltò, e alla sua destra era apparsa Ginny.
I capelli rossi disordinati, la faccia  ricoperta di polvere e gli occhi che guizzavano attenti, sui nemici
"vai ad aiutare Tonks" Disse in un affanno "a questo ci pensiamo io e Neville"

La ragazza scavalcò con lo sguardo la bionda ed individuò Tonks, era concentrata in una battaglia con una donna bassa, ma con un'espressione crudele stampata in volto.
Lei si avvicinò di corsa 
"Impedimenta"  e la donna venne colpita in pieno petto, indietreggiando notevolmente.
Tonks provò ad avvicinarsi alla donna, ma venne colpita da un fascio di luce azzurro, scivolando sul freddo pavimento di pietra, sotto gli occhi spaventati di Irene. 

"Come hai osato colpire mia sorella?" Domandò una voce maschile, colma di rabbia, non riuscì ad individuare la fonte della voce, perché qualcosa di un caldo incandescente le perforò la spalla.
Si accasciò sul pavimento, mantenendosi il braccio per alleviare il dolore, ma era straziante.
Nonostante il bruciore, riuscì a mantenere la presa sulla bacchetta.

Tutto il rumore circostante stava svanendo, sentiva la pelle lacerarsi e gli occhi pesanti.
Un uomo basso, con gli occhi storti, era apparso nella sua visuale, la guardava con un sorriso sghembo sul volto.
Poteva percepire la bacchetta dell'uomo premerle sulla fronte, stava per soccombere.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora