As long as we're together, I know we'll be fine

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Mentre scendevano dal treno, James non poté fare a meno di sospirare al pensiero di tornare a casa. Per la prima volta, avrebbe lasciato Hogwarts per tornare in una casa vuota.

Beh, tecnicamente non sarebbe stata del tutto priva di vita, Sirius e Remus sarebbero rimasti con lui dato che non si sarebbero trasferiti nel loro appartamento per un'altra settimana.

Ma dopo, per la prima volta nella sua vita, James Potter sarebbe stato completamente e completamente solo.

"Andrà tutto bene, Prongsie." Disse Sirius mentre batteva una mano sulla schiena di Jamess, che annuì e si sforzò di sorridere mentre i due lasciavano la stazione.

Arrivarono alla villa ed entrarono, ma la calda sensazione che James di solito provava quando entrava non c'era più.

Il vuoto era inquietante, il silenzio assordante e, per una volta, James trovò difficile respirare in quella che ora trovava una casa eccessivamente grande.

"T-torno subito." Mormorò a Sirius e Remus.

Se ne andò rapidamente e camminò attraverso gli acri di terra vuoti, oltrepassò la piccola area in cui giocava a Quidditch con suo padre.
Passò davanti al giardino sua madre coltivava con cura e amore piante e ortaggi.

Ripercorso tutti i ricordi fino a quando trovò davanti al grande albero che da bambino riusciva sempre a calmarlo.

Non c'era niente di speciale nell'albero, era semplicemente grande e si trovava in cima a una collina che si affacciava sul terreno, ma non poteva essere visto dalla casa.

Si sedette con la schiena contro il tronco dell'albero e chiuse gli occhi.

Erano passati quasi sei mesi dalla morte dei suoi genitori. Alcuni giorni erano più facili di altri, ma mentre si avvicinava sempre di più alla fine del suo anno ad Hogwarts, James trovava più difficile fare una sorriso anche se tutto andava bene.

Niente andava bene.

I suoi genitori erano morti e lui si sarebbe unito all'Ordine per combattere una guerra a 18 anni.

Mentre fissava in lontananza, sentì dei piccoli passi avvicinarsi, ma non ebbe bisogno di aprire gli occhi per sapere a chi appartenessero.

Si sedette accanto a lui, le spalle che si toccavano, ma non dissero nulla.

"Mi mancano molto." sussurrò.
"E so che anche a Sirius mancano- cazzo, vorrei poter lasciare questa casa come lui."

C'era silenzio, ma non era quel silenzio imbarazzante. Era un silenzio normale, era normale tra tutti loro dato che si stavano preparando a combattere una guerra e tutto il resto.

Una piccola mano afferrò delicatamente la mano di James e le diede una stretta, e i suoi occhi si aprirono immediatamente.

"Non dobbiamo per forza vivere qui, sai. Possiamo vivere ovunque tu voglia."

"V-vuoi vivere con me?" Sospirò.

"Certo che voglio vivere con te." Sussurrò, i suoi occhi verdi che lo fissavano.

"Non mi interessa dove viviamo, James. Finché stiamo insieme, so che staremo bene."

Sorrise e annuì mentre abbracciava Lily in mezzo alle sue gambe, appoggiandola di schiena contro il suo petto.

"Andrà tutto bene." Ripeté piano James, più per se stesso, comuque certo che un po' di rassicurazione a Lily non avrebbe fatto male.

Rimasero fuori, fissando il campo davanti a loro mentre il sole cambiava lentamente colore. 

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