25

374 35 14
                                    

One more light-Linkin park

Yeosang's pov

«Hongjoong c'è, perché?» mi rispose Jongho dopo un po'.
«era così, giusto per sapere, perché non mi risponde»
«Gli dico di risponderti» lessi il messaggio ma non risposi.
Entrai dentro, mantenendo in una mano il coltellino tascabile.
Mi diressi verso camera mia e mi ci chiusi dentro. Nascosi i bigliettini in un angolo dell'armadio e mi misi a letto.

Ad un certo punto sentii la porta d'ingresso aprirsi e mi alzai a sedere.
Però poi mi tranquillizzai, sentendo la voce di Wooyoung.
Sentii qualcuno bussare alla mia porta e girai il capo verso di essa.

«Yeosang sei sveglio?» era la voce di Seonghwa.
Mi alzai ed andai ad aprire la porta.
«Si, stavo provando ad addormentarmi»
«Perché hai chiuso la porta a chiave se eri da solo?»
«così, per abitudine» dissi cercando di non incontrare il suo sguardo.
Mi spostai dalla porta e mi rimisi a letto.

«Vi siete divertiti?»
«Si dai, quei due fratelli sembrano simpatici» disse avvicinandosi e sedendosi sul letto, accanto a me.
«Tu dici?»
«Non ti stanno simpatici?»
«Niente, lascia perdere» ruotai gli occhi al cielo e sbuffai.

«Buonanotte» dissi prima di addormentarmi.
.
Seonghwa's pov

La notte prima Yeosang mi era sembrato un po' strano. Sapevo che mi mancava Hongjoong, ma sembrava quasi scosso.

Era domenica, quindi stavamo tutti a casa, nessuno lavorava.
Eravamo seduti sul divano e stavamo guardando un film.
«Forse dovresti andare da Hongjoong» Disse Wooyoung, di punto in bianco, girandosi verso di me.
«anche tu» guardó Yeosang alzando un sopracciglio. Quest'ultimo annuì e sospiró.
«Ci avevo già pensato, ma credo che oggi andrò a casa nostra. Voglio prendere qualche libro che ho rimasto lì»

Ci lanciamo tutti uno sguardo.
«Vuoi che veniamo con te?» chiese San.
«No, non preoccuparti. Hwa tu se vuoi vai da Joong, io ci andrò in questi giorni» annuii e lo abbracciai, visto che stava seduto accanto a me.

Aspettai che gli altri due tornassero a guardare il film, per poi avvicinarmi al suo orecchio.
«Sei sicuro di voler andarci da solo?» gli sussurrai.
«Davvero Hwa, se vuoi tu vai da lui. Credo che mi farà star bene staccare un po' la spina e tornare a casa» annuii e lo strinsi a me.
¬

«Io e Wooyoung usciamo, voi che fate? Volete unirvi?»
«Io adesso credo che vado da Hongjoong»
«Io a casa» disse Yeosang.
«Perfetto. Starete fuori per tanto tempo o avremo casa libera dopo?» ruotai gli occhi al cielo.
«Io, se riesco a convincere Joong, non dovrei rientrare presto.»
«Io non lo so, ma se rientro presto vedo di tenermi impegnato così potete fare tutto ciò che volete» disse Yeosang.
Wooyoung ridacchió e lo abbracciò.
«Sai che ti voglio bene vero?» gli disse.
Yeosang sospiró ma mantenne un piccolo sorrisino. Si staccarono e la coppia uscì.

«Vuoi che ti accompagni?» gli chiesi, girandomi verso di lui.
«No, non preoccuparti. Tanto è vicina» io annuii e andai verso la porta, mettendomi poi le scarpe.
«Ricordati di chiudere la porta dopo» lui annuì e, dopo averlo salutato, uscii di casa e mi diressi verso la macchina.

Accesi lo stereo della macchina e partì una canzone dei Linkin park: one more light.
Sorrisi, pensando a Hongjoong e misi in moto, guidando verso casa sua.
Ovviamente gli avevo già chiesto se potessi andare da lui, e mi aveva detto che Jongho era uscito, quindi saremmo stati solo io e lui.
¬

Arrivai da lui e bussai alla porta del suo appartamento.
Mi venne ad aprire, stropicciandosi gli occhi.
«Ehi stavi dormendo?»
«Mh no» disse scuotendo il capo, per poi farmi entrare. Ridacchiai e mi intenerii.
Lo abbracciai da dietro, mentre camminava per la casa, e gli allacciai le braccia sui fianchi.

«come stai?» chiesi poggiando il mento sulla sua spalla.
«Bene»
«Sicuro?» inclinai il capo, così da vedere la sua espressione.
Lui annuì e io gli lasciai un bacino sulla guancia. Scosse leggermente la testa e si allontanó da me.
«Che succede?»
Lo sentii sospirare e si stese sul divano.
«Nulla, vieni qua che ci guardiamo un film»
Annuii e mi stesi accanto a lui.
.
Yeosang's pov

Ero fermo fuori da quella casa già da 10 minuti, forse, ma non riuscivo a muovermi. Avevo paura che, una volta entrato, mi sarebbero venute in mente le scene di quella sera. Era da quel giorno che non ci andavo.
Sospirai, facendomi coraggio, ed entrai.
All'interno non era cambiato nulla, dopotutto nessuno ci era mai più andato, c'era solo la polvere sui mobili.
Avanzai, guardandomi in torno, e inspirai, pensando che avrei sentito l'odore di "casa". Ma in realtà l'unica cosa che sentivo era l'odore della polvere e di chiuso.

Andai in camera mia e aprii la porta. Entrai e mi sedetti sul letto, guardandomi poi intorno.
Mi era mancata la mia camera, era sempre stato il mio posto sicuro. Mi alzai e mi avvicinai alla mia libreria piena di libri. Li toccai e alla fine ne presi uno, non facendo nemmeno caso a quale libro fosse.
Mi guardai dinuovo intorno e poi uscii, chiudendo la porta alle mie spalle.

Mi diressi verso la stanza dei miei genitori e la aprii, lentamente.
Avanzai all'interno e guardai le pareti bianche che mi circondavano.
Mi avvicinai alla chitarra di mio padre, poggiata a terra accanto alla scrivania, e mi accovacciai. Toccai lentamente i bordi di essa per poi prenderla e sedermi sul letto. La posizionai sulle gambe e provai a suonarla, ma uscì solo un orribile suono. Risi leggermente, ricordandomi di non essere molto bravo, non quanto mio fratello. Mio padre aveva sempre avuto questa passione per la musica, infatti aveva provato ad insegnarmi a suonare la chitarra, stessa cosa con Hongjoong. Solo che con lui ci era riuscito ma con me no, ero un caso perso.

Ad un certo punto sentii qualcuno tossire, non molto lontano dalla stanza nella quale mi trovavo. Alzai la testa di scatto e mi alzai, posando con cautela la chitarra.
Incerto sul cosa fare, mi avvicinai alla porta.
Sentii un altro colpo di tosse, ma più soffocato.

Presi subito il telefono, componendo il numero di Seonghwa.
Anche se con la paura, uscii dalla stanza e provai a capire da dove provenissero quei rumori. Ne sentii un altro e mi avvicinai verso lo studio di mio padre, perché sembrava provenisse da lì.

Seonghwa rispose e avvicinai il telefono all'orecchio.
«Yeosang? Devo venirti a prendere?»
«Dove sei?» chiesi provando a rimanere calmo.
«Al laghetto, sto provando a scrivere qualcosa. Perché?»
«Credo ci sia qualcuno in casa, nella mia vecchia casa» dissi a bassa voce, avendo paura.
«Cosa? Yeosang esci da lì, vengo a prenderti» non dandogli ascolto mi avvicinai alla porta e provai ad aprirla.
«Aspetta» gli dissi.

Provai ad aprirla ancora ma sembrava essere chiusa a chiave. Avevo paura di sapere chi ci fosse in quella stanza, ma lo feci lo stesso.
Andai in camera di mia madre e presi una forcina per capelli. Presi anche altre cose e andai dinuovo verso quella porta.
Dopo un po' riuscii ad aprirla e abbassai la maniglia, ma ciò che mi aspettavo non era di certo quello.
Rimasi immobile, senza sapere cosa dovessi fare. Avvicinai il telefono all'orecchio e, sussurrando e con la voce tremolante, dissi a Seonghwa «Perfavore vieni subito qui, c'è un problema»

The Lake In The Forest ˢᵉᵒⁿᵍʲᵒᵒⁿᵍ;ᵃᵗᵉᵉᶻDove le storie prendono vita. Scoprilo ora