Capitolo 12-Colaziome

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Apro gli occhi e sento il mio cuore battere velocissimo, così veloce che ho paura che il biondo, che dorme con la testa poggiata sul mio seno, possa sentirlo.

Non sono più immobilizzata, ma al tempo stesso non riesco a muovere un muscolo, tanto che sono impressionata dalla situazione.

Quei capelli però sono un richiamo impossibile da ignorare e allora cedo, affondando le dita tra quei soffici fili dorati, sembra così innocuo quando dorme. Pensare che se le cose fossero andate diversamente, sarebbe potuto essere l'assassino di Silente.

Che stupida, sono qui ad accarezzare i capelli ad un mangiamorte e non ci vedo niente di sbagliato, starò diventando pazza.

Persa nei miei pensieri, non mi accorgo che il biondo si è svegliato e mi sta guardando con una strana espressione in volto.
"Granger, perché mi stai accarezzando come se fossi il tuo dannato gatto?"

Ritraggo la mano come scottata e mi metto a sedere costringendolo a tirarsi su. "Ah io? Vogliamo parlare di te che mi hai usata per tutta la notte come cuscino?"

Lui ghigna tirandosi indietro i capelli e si stiracchia. "Se proprio vuoi saperlo, non sei nemmeno molto comoda. Dovresti mettere sù un po' di peso."

Il sangue mi ribolle nelle vene, mi alzo in piedi e lo fisso con le mani puggiate sui fianchi, con un cipiglio degno della signora Weasley. "Ah mi scusi signor Malfoy se è da quasi un anno che non mangio decentemente, stavo solo tentando di salvare il mondo! Ed è stato tutto inutile!"

Sento le lacrime arrivarmi agli occhi, ma non voglio che lui mi veda piangere così esco dalla camera. Mi chiudo in bagno, appoggiandomi con la schiena contro la porta e scivolando fino in terra, mentre lacrime silenziose rigano le mie guance.

Sento i suoi passi fuori dal bagno, probabilmente vorrà infilare il dito nella piaga. "Vattene Malfoy, non c'è bisogno di inferire."

I passi si bloccano e lo sento schiarirsi la voce. "Volevo solo dirti che ti aspetto giù, per la colazione."
Poi si allontana e sento che scende le scale.

Non so più a cosa pensare. Un momento prima è un bastardo senza cuore, mentre quello dopo sembra quasi dolce.

Mi asciugo le lacrime con un gesto stizzito e mi alzo, devo lavarmi un po il viso.
Basta frignare, sono pur sempre una Grifondoro e non mi farò abbattere da una perfida Serpe.

Esco dal bagno con nuova determinazione e scendo al piano di sotto anch'io, dirigendomi in cucina.
Entro e lui è lì di spalle, fruga negli armadietti imprecando. "Per Godric! Non c'è niente di decente qui dentro!"

Mi avvicino ridacchiando e lo spingo scherzosamente di lato. Do' un'occhiata anch'io alla dispensa, in realtà c'è un po' di roba, ma ovviamente nulla di già pronto in grado di soddisfare il principino qui di fianco. "Forse per te non c'è nulla, semplicemente perché questi sono semplici ingredienti. Credevi di trovare il tuo solito pane tostato con uova e bacon, già belli pronti, nella dispensa?"

Detto ciò, afferro una confezione di pane in cassetta e delle uova. Vado verso il frigo, dove non trovo il bacon, ma solo una bottiglia di succo di frutta alla pesca.
"Beh, dovremmo accontentarci."

Mi volto verso di lui, lo vedo leggermente sbigottito, ma con il solito ghigno stampato in volto."E così la principessina Grifondoro sa' cosa preferisco per colazione, come mai? Mi spiavi per riferire tutto a Potter o per semplice piacere personale?"

Ah no, stavolta non l'avrà vinta. Poso gli ingredienti sul piano della cucina e lo guardo a braccia conserte. "Per tua informazione, i nostri tavoli erano uno di fronte all'altro e credimi, anche la più viscida Serpe che si nutre è uno spettacolo migliore di Ron che fa' colazione. "

Lui sembra sorpreso dalla mia risposta, ma il solo pensiero di Ron mi incupisce e mi giro verso la cucina cominciando a preparare la colazione in maniera babbana. Cerco di non pensare al fatto che non vedrò mai più il mio migliore amico fare colazione, in realtà non lo vedrò più e basta.

Lo sento sedersi a tavola, per un po' regna il silenzio, interrotto solo da me che tosto il pane e rompo le uova in padella.
Mentre tutto cuoce, cerco nei pensili qualcos'altro. Riesco a trovare della marmellata di mirtilli e dei barattoli con sale e pepe.
Apparecchio pure la tavola, evitando accuratamente il suo sguardo.
Una volta pronto tutto gli porgo il piatto con dentro le uova, con accanto due fette di pane. Ne prendo due anche per me e vado a sedermi di fronte a lui.

Vorrei evitare ogni tipo di conversazione, così mi limito a spalmare della marmellata sul pane e a versarmi un bicchiere di succo.

Alzo gli occhi verso di lui e lo scopro a fissarmi con aria pensierosa.
Noto che non ha ancora toccato cibo e sbuffo innervosita "Che problema c'è? Tranquillo che non è avvelenato, mi hai visto prepararlo dannazione! "
Bevo un sorso di succo, così da evitare di dire qualcosa di spiacevole.

Lui sorride imbarazzato, scuotendo la testa in senso di diniego. "In realtà io... volevo scusarmi per prima, ma non sono molto bravo in queste cose. "

A quelle parole, mi va quasi di traverso il succo per la sorpresa e lo fisso con tanto d'occhi. "Draco Malfoy che
Si scusa? Con me? La Sanguesporco? Sei sicuro di star bene?"

Lo vedo innervosirsi leggermente, quando pronuncio lo stupido insulto, con cui si rivolgeva a me anni fa'. Mi sembra così strano. "Ovvio che sto bene, sto benissimo e ora basta perdere tempo, mangiamo in fretta. Abbiamo delle cose di cui parlare."

Detto ciò, ognuno finisce la sua colazione in silenzio, lui sembra apprezzare e infatti finisce tutto, mentre io a stento riesco a mandar giù una fetta di pane e marmellata.
Quando mi alzo per sparecchiare, lo vedo fissare il mio piatto con una certa irritazione. "Non ti ho detto che devi mettere sù peso?"

Poso i piatti sporchi nel lavello e faccio un incantesimo per pulirli e metterli al loro posto, poi mi giro verso di lui. "Io faccio quello che voglio Malfoy e se questo ti irrita, tanto meglio. "

Lo sento mugugnare qualcosa mentre si alza ed esce dalla stanza, per poi urlarmi. " Ti aspetto in laboratorio."

1-0 per Grifondoro, ridacchio da sola e lo seguo, chiedendomi cosa c'è di così importante in quel laboratorio, tanto da averlo occupato per l'intera giornata di ieri.

Trovo la porta aperta, ci sono delle scale alquanto pericolanti. Scendo con attenzione fino a trovarmi nel seminterrato. Lui è dall'altra parte di un tavolo, con la faccia praticamente infilata in un calderone. Alle sue spalle vi è una parete piena di scaffali con pozioni già pronte e barattoli colmi di ingredienti. Almeno il professor Piton non ci ha lasciati a secco. "Cosa c'è di così importante qui sotto Malfoy?"

Alza la testa dal calderone e punta i suoi occhi su di me. "Polisucco, Piton ci ha lasciato della Pozione polisucco e anche molta. Sono sicuro che abbia a che fare con quella pergamena che ha lasciato a te, ci sono anche dei capelli. Ieri ho provato a capire di chi possano essere, ma senza successo.
Mi puoi dire a che piano suicida stiamo andando incontro o no?"

Fisso il calderone deglutendo a fatica, poi lo guardo dritto negli occhi. "Draco, dobbiamo inoltrarci al ministero."

~Forgiveness, Hope, Love.~Where stories live. Discover now