~Forgiveness, Hope, Love.~

Capitolo 18- Malfoy Manor

Il vento è forte questa sera nello  Wiltshire e rende Malfoy Manor ancora più spettrale del solito.
Mi avvicino ai cancelli, che inspiegabilmente si spalancano al mio arrivo.

Cammino lungo il viale guardandomi attorno e stringendo la bacchetta ossessivamente.
Che stupida, avrei potuto modificarmi i tratti del viso o bere della polisucco.

Salgo gli scalini che mi porteranno all'entrata e l'imponente portone, proprio come il cancello, si spalanca davanti ai miei occhi.

Ancora più sospettosa, entro con la bacchetta sguainata, pronta ad un eventuale attacco.
Mi ritrovo nell'atrio avvolto dall'oscurità. "Lumos"

La luce proveniente dalla bacchetta, mi mostra una scala proprio difronte all'ingresso. So che  porta alla sala principale. Il luogo dove sono stata torturata e dove mi sono risvegliata dopo la battaglia, quindi la escludo a priori, cercherò altrove.
Mi guardo intorno, sia a destra che a sinistra ci sono due lunghi corridoi. Li guardo entrambi, ma non so perché l'istinto mi dice di prendere quello a destra.

Proseguo lungo il corridoio abbassando l'intensità della luce, vorrei evitare di svegliare i numerosi quadri.

Quando arrivo quasi alla fine, vedo uno spiraglio di luce uscire da una porta a destra, avvicinandomi posso sentire delle voci provenire dalla stanza .  "Li hai presi già tutti, dubito ce ne siamo degli altri"
Questa è la voce di Narcissa Malfoy, ma con chi sta parlando?

"Se non ti dispiace vorrei continuare a cercare, madre."
"Ma certo, Draco. Questa è casa tua, non hai bisogno del mio permesso."
L'emozione e il sollievo che mi pervadono, nel sentire la voce di Draco, mi stordiscono così tanto da non rendermi conto che Lady Malfoy è uscita, da quella che presumo sia la biblioteca e mi sta puntando la bacchetta contro.

Abbasso subito il cappuccio e la bacchetta. "Signora Malfoy io... "
Non mi lascia nemmeno parlare, mi afferra per braccio, trascinandomi nella stanza e applicando una serie di incantesimi verso le porte. 

La fisso senza sapere cosa fare, mi sembra diversa dall'ultima volta che l'ho vista. È avvolta in un abito di seta lilla, che mette in risalto tutta la sua magrezza. In volto ha una stanchezza mai vista prima.
Mi sento quasi fuori luogo, con i miei vestiti così casual.

Si volta poi verso di me con uno sguardo indecifrabile. "Perché è qui signorina Granger e come ha fatto ad entrare?" 

Sto per risponderle, ma sento una voce chiamarmi da dietro.  "Hermione? Cosa ci fai qui, ti avevo ordinato di non uscire, dannata grifondoro!"
Mi volto verso la voce e vedo Draco che si avvicina a noi furioso con dei libri tra le mani, ho paura che voglia lanciarmeli. Non fa' altro che insultare i 4 fondatori di Hogwarts, ma ormai ho smesso di ascoltarlo, troppo impegnata a guardarmi attorno con gli occhi spalancati e il cuore a mille.

Questa stanza è la cosa più bella che io abbia mai visto, non riesco nemmeno a decidere dove posare lo sguardo, ci sono libri ovunque.

Probabilmente sono morta e questo è il paradiso. Mi ricorda la biblioteca del film "La bella e la bestia" ma con colori molto più cupi e una magnificenza senza pari.

Sento che madre e figlio parlottano tra loro. "Draco ma sta bene? Sembra sotto shock!" Lui ridacchia. "Si madre, è solo impressionata dalla nostra biblioteca, mi sorprende il fatto che non stia sbavando."

Torno alla realtà e trovo due sguardi argentei a fissarmi, uno divertito e l'altro preoccupato. Arrossisco violentemente e imbarazzata mi rivolgo alla padrona di casa. "Chiedo scusa per il mio comportamento, non avevo intenzione di intrufolarmi in casa sua senza permesso, ma il cancello e la porta d'ingresso si sono spalancate al mio passaggio e sono arrivata fin qui, stavo cercando lei, signora Malfoy.
Draco mi ha raccontato di tutto quello che ha fatto per aiutarci e pensavo che, in sua assenza, lei fosse l'unica persona di cui potessi fidarmi. "
Lei mi guarda soffermandosi attentamente sulla mia figura, con un'espressione prima sbalordita, poi comprensiva.